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Missione a Praga, il Napoli sceglie l’agente Jorginho

Rafa Benitez ha sorriso quando gli hanno riferito che Zeman aveva indicato nella mancanza di un regista la pecca principale del suo Napoli. Chissà come l’avrà presa Aurelio De Laurentiis, che di mestiere fa il produttore cinematografico e quindi sa perfettamente quanto sia importante quel ruolo.
NESSUN ARRIVO Dalla pellicola al campo il passo è breve ed in effetti da anni il Napoli insegue un giocatore in grado di dettare i tempi della manovra. Inler ha mostrato di avere altre caratteristiche, Gargano è essenzialmente un mediano e David Lopez è arrivato per dare fisicità al centrocampo azzurro. Così, le chiavi del gioco restano affidate a Jorginho, sbarcato a Napoli lo scorso gennaio proprio per garantire qualità al palleggio della squadra di Benitez. Eppure, in estate si è parlato tanto dell’arrivo di un giocatore che facesse da schermo davanti alla difesa. Un regista sì, ma con caratteristiche difensive. Alla fine, da Mascherano a Gonalons, non è arrivato nessuno che avesse quelle peculiarità richieste da Benitez e così si è deciso appunto di ripiegare su David Lopez, almeno per avere muscoli da mettere al servizio di Jorginho.
DUE INDIZI Non a caso, la coppia ha funzionato a meraviglia contro Roma e Fiorentina, nelle due gare che avevano rilanciato le ambizioni scudetto del Napoli. Invece, contro il Cagliari le scelte sono state altre: Inler e Gargano. Jorginho era squalificato e la sua assenza si è sentita particolarmente quando il Napoli non è riuscito a gestire il pallone dopo essere tornato in vantaggio. Lo stesso era accaduto con il Palermo, ma in quella circostanza Jorginho era infortunato. Due indizi che fanno una prova. L’italobrasiliano (che Conte potrà convocare in Nazionale a partire dal 20 dicembre), infatti, è l’unico tra i centrocampisti del Napoli a saper «congelare» il pallone per poi verticalizzare. Proprio quello che gli chiede Benitez, con il quale la scintilla è scattata quest’estate dopo che inizialmente l’ex veronese ha incontrato delle serie difficoltà ad adattarsi al 4-2-3-1. Addirittura, lo scorso anno Jorginho fu escluso dalla lista per l’Europa League, ragion per cui in campo internazionale è quasi sconosciuto.
TURNOVER Adesso, invece, è quasi impossibile farne a meno. Per cui a Praga sarà di sicuro in campo dall’inizio perché il Napoli, che può accontentarsi anche del pari, intende controllare la gara e non vuole farsi cogliere di sorpresa da uno Sparta che si annuncia battagliero (al seguito degli azzurri almeno un migliaio di tifosi). Benitez medita tanto turnover. Non sarà della partita Insigne (visitato ieri a Villa Stuart, dove gli sono stati tolti i punti). Rafa ha convocato pure Antonio Romano, giovane della Primavera. Ruolo, guarda caso, regista. Emergente, è ovvio.

La Gazzetta dello Sport

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