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Benvenuti a Doha, il regno della Supercoppa 2014..

RAFA WORLD. Insomma, è ciò che Benitez sogna, per una Napoli che – chiaramente – è diversa e non solo economicamente; ma nel Qatar, avendone la possibilità, si sono allargati ed hanno trasformato il calcio in una cosa (strutturalmente) seria. E dunque si gioca, non prima d’essersela goduta appieno, questa sorta di Università di Doha che offre la possibilità di crescere ed imparare sull’erba propria, ch’è naturalmente più verde.

PARTENZA. L’alba di venerdì è quella della missione Supercoppa: appuntamento a Capodichino, pista per il decollo per il charter che porterà con sé una sessantina di persone circa, compreso il cuoco, Ciro Salatiello, che già provvede a Castelvolturno. Sarà una quattro giorni intesa, che prevede un programma ricco, al di là dell’ora e mezza (o delle due, se si arrivasse ai supplementari) di Juventus-Napoli. A Doha si atterrà nel primo pomeriggio locale, intorno alle quindici, e si va dritto alla «Academy» per il primo allenamento; ed al sabato, avendone il tempo e anche la necessità, si dovrebbe procedere con una doppia, utile per tenere la condizione ma anche per preparare la sfida tatticamente, studiando le palle inattive, l’atteggiamento della «Vecchia Signora» e quello proprio.

RIENTRO. La tabella di marcia è, chiaramente, farcita anche degli spostamenti per il rientro: si gioca il ventidue, alle diciotto di Doha, le venti in Italia, e finita la partita si procede a rientrare immediatamente. La delegazione sarà ridotta, dovrebbero restare sul charter una quindicina di posti vuoti, perché alcuni calciatori e qualcuno dello staff, resterà nel Qatar per trascorrere il Natale; altri calciatori, hanno scelto di far rotta direttamente verso casa. A Napoli l’atterraggio sarà previsto per il mattino del ventitré dicembre, giusto in tempo per qualche regalino last minute o per imbarcarsi sul primo volo buono.

Corriere dello Sport

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