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Gabbiadini, il terremoto del gol: «Napoli, non ho paura. Faremo grandi cose»

bigonAcquistiL’uomo in più, come il film di un regista famoso e tifoso del Napoli: Paolo Sorrentino. Ecco, Manolo Gabbiadini sembra un po’ il protagonista di quella pellicola, il timido calciatore Antonio Pisapia (interpretato da Toni Servillo) che nelle prime scene è all’apice della carriera. Parte di quel film fu girata al San Paolo, dove Gabbiadini potrebbe esordire domani in Napoli-Juventus. Partirà dalla panchina, ma scalpita per giocare uno spezzone di partita.
NESSUN RIMPIANTO Del resto, entrando a gara in corso ha già fatto gol ai bianconeri con la Sampdoria. La Vecchia Signora lo ha sedotto e abbandonato e lui ha sete di rivincita. Lo si capisce dal modo in cui taglia corto quando gli viene chiesto se rimpiange di non essersi potuto giocare le sue carte con la Juventus: «Sinceramente, non ci sono rimasto male. Sono a Napoli e sono felice, scegliere di venire qui è stato facile. Sono pronto a caricarmi sulle spalle la pressione di questa piazza». Già, perché a Capodichino lo ha accolto una folla così numerosa che l’aeroporto è andato in tilt e lui si è dovuto sottrarre all’abbraccio dei tifosi: «L’accoglienza che ho ricevuto è difficile da descrivere, sono emozioni che bisogna vivere. Napoli la conoscevo, ma così ho capito in fretta quanto sia importante la squadra per questa città».
NUMERI Sette gol fin qui con la maglia della Samp e il numero 11 sulle spalle (che a Napoli è di Maggio, altro ex blucerchiato). Gabbiadini ha scelto il 23 del suo idolo LeBron James. Un numero che nella Smorfia napoletana ha diverse accezioni, tra queste anche il terremoto. In effetti, Gabbiadini è venuto a dare una bella scossa all’attacco del Napoli: «È motivante allenarsi con tanti campioni, aspetto che torni anche il mio amico Insigne, insieme potremo fare grandi cose». Riccardo Bigon, l’unico direttore sportivo ad aver finito il mercato prima ancora che iniziasse, gongola. Gabbiadini lo inseguiva da tempo. Adesso tocca a Manolo dimostrare il suo valore in maglia azzurra: «Fisicamente sono pronto, sto bene e voglio dare il mio contributo – ha detto in conferenza –. Ho percepito nello spogliatoio l’entusiasmo per la vittoria in Supercoppa, ora ritroviamo la Juve e vogliamo vincere ancora. Logico che mi piacerebbe segnare, ma questo aspetto conta relativamente».
GRAZIE SINISA In effetti, Benitez lo ha voluto per la duttilità oltre che per i gol. Mihajlovic ha trasformato Gabbiadini da centravanti in punta esterna attribuendogli l’etichetta di attaccante moderno. «Posso giocare in tutti i ruoli offensivi del 4-2-3-1, ma se sono qui è anche perché sono cresciuto in fase difensiva». Gabbiadini potrebbe dividere la fascia sinistra con l’altro neo acquisto Strinic, che sembrava al primo giorno di scuola: «Ho scelto Napoli anche se altre italiane mi volevano. Questo è il passo più importante della mia carriera, spero di giocare con la Juve». Strinic ieri era solo una comparsa. L’attore protagonista era Gabbiadini. L’uomo in più dell’attacco del Napoli, un attacco da Oscar.

La Gazzetta dello Sport

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