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AMARCORD: Napoli-Sassuolo, vendetta!

Eusebio Di FrancescoLunedì il Sassuolo calcherà l’erba del San Paolo. È questo il secondo anno consecutivo degli emiliani nella massima serie dove non avevano mai militato prima.

Le strade di Napoli e Sassuolo non si sono incrociate né in B né in C1 eppure c’è l’incontro della scorsa stagione, il primo incontro in assoluto tra le due compagini, che chiede vendetta. Quel pareggio fu sintomatico delle difficoltà che la squadra di Benitez avrebbe poi incontrato contro le piccole. Il Sassuolo giocò al San Paolo il 25 settembre 2013, quinta giornata, la gara finì 1-1. Il bello però era che le due squadre erano molto più distanti tra loro di quanto non dicesse la classifica; quattro vittorie consecutive per gli azzurri, altrettante sconfitte per i neroverdi. Una curiosità: la domenica precedente entrambe avevano affrontato le milanesi. Il Napoli era reduce dal 2-1 contro il Milan a San Siro ponendosi come una seria candidata al titolo, il Sassuolo ne aveva prese sette in casa dall’Inter di Mazzarri e già se ne scrivevano gli epitaffi, eppure abbiamo visto al San Paolo come andò a finire…

Una coincidenza ha voluto che Napoli e Sassuolo si incontrassero anche in questa stagione alla quinta giornata. Stavolta si è giocato in Emilia ed il Napoli ha vinto 1-0 raddrizzando un’andatura che aveva preso una brutta direzione (una sola vittoria alla prima contro il Genoa, poi due sconfitte ed un pareggio).

Venendo alla partita, un bolide di Dzemaili al 14° portò gli azzurri in vantaggio: sembrò tutto troppo facile ma dopo soli sei minuti Zaza pareggiò con un diagonale che si infilò sotto la traversa. Reina, oggi molto rimpianto, in quell’occasione non fu impeccabile ma si fece perdonare qualche minuto dopo respingendo una botta da distanza ravvicinata di Laribi subito dopo che Mesto aveva respinto sulla linea un tiro a colpo sicuro di Zaza.

Nella ripresa fu Fernandez a divorarsi il 2-1 sparando su Pegolo dalla linea di confine dell’area di porta. Sfumò così la quinta vittoria consecutiva ed al triplice fischio tra il pubblico si levò qualche mugugno dettato più dall’incredulità che dalla delusione.

Antonio Gagliardi 

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