L’AVVERSARIO – Il Sassuolo: bel gioco e talento offensivo
Lontano dalle zone torbide della classifica e artefice di numerose belle prestazioni, anche contro avversari di grande blasone, il Sassuolo si è confermato pure quest’anno come una delle realtà più piacevoli del campionato nostrano. Merito di ciò va attribuito ad una società ambiziosa, che è riuscita a trattenere in rosa i propri pezzi pregiati, aggiungendo ad essi innesti mirati e di qualità, ma anche a Di Francesco, che dopo le difficoltà incontrate nella prima parte della scorsa stagione, quest’anno ha saputo portare avanti il suo progetto tattico, fondato su un modulo spavaldo e sulla ricerca dei risultati attraverso la qualità del gioco.
Non a caso il biglietto da visita del Sassuolo sta nel suo reparto offensivo e in particolare in un tridente che potrebbe far gola a parecchie grandi. L’attaccante della nazionale Zaza ne è l’elemento probabilmente più importante. Con i suoi nove gol realizzati finora, l’ex punta dell’Ascoli sta vivendo una stagione di consacrazione. Oltre che per i gol e per gli improvvisi colpi di classe, Zaza è un attaccante che sa farsi apprezzare soprattutto per la sua caparbietà ed intensità agonistica, insieme ad un innato spirito di sacrificio. Come spesso succede in questi casi, il lavoro maggiore tocca però agli esterni d’attacco, costretti quando necessario ad abbassarsi a dar man forte al centrocampo per evitare l’inferiorità numerica sulle fasce. Sarebbe però ingeneroso voler etichettare Berardi e Sansone come dei semplici esterni di fatica. Nel sistema di gioco di Di Francesco loro sono attaccanti esterni tout court, e d’altro canto a favore di questa tesi parlano le loro caratteristiche tecniche. Berardi si è imposto, sin dalla scorsa stagione, come uno dei giovani più interessanti del nostro torneo. Con i sette gol realizzati finora, l’attaccante di proprietà della Juventus sta confermando le sue ottime potenzialità. Partendo dalla fascia destra, col suo sinistro riesce ad essere sia un buon esecutore finale delle azioni, sia una fonte preziosa per il gioco dei suoi.
Allo stesso modo, sul lato opposto, Sansone rappresenta un po’ la scheggia impazzita della sua squadra. L’ex Parma è un elemento dotato di buona velocità ed eccellenti qualità nell’uno contro uno, che però non riesce sempre ad esprimere con la dovuta continuità, anche perché talvolta frenato dall’indispensabile lavoro in fase di non possesso. È però un giocatore che se in forma può mettere in difficoltà qualsiasi difesa e, soprattutto, ha il vizio di rilevarsi determinante contro le grandi squadre. La retroguardia napoletana è avvisata.
Per fortuna del Napoli, che si troverà lunedì sera ad affrontare la compagine nero-verde, le individualità negli altri settori del campo del Sassuolo sono di qualità inferiore rispetto a quelle offensive. Tuttavia, anche a centrocampo e in difesa la squadra si presenta ben organizzata, con elementi utili al gioco di Di Francesco e qualche discreta individualità.
Le chiavi del centrocampo sono affidate, come ormai da anni, al capitano Magnanelli, che è ormai diventato un simbolo della sua squadra. È un classico centrocampista bravo un po’ in tutte le fasi. Dotato di una buona visione di gioco, non è però il classico regista, ma un elemento che sa essere prezioso anche quando c’è da recuperare palloni e di mettere il suo temperamento e la sua esperienza al servizio della formazione. Per questo è un uomo su cui Di Francesco non fa mai a meno.
Per le maglie degli altri due mediani che, contro il Napoli, dovrebbero affiancare il capitano nel trio di centrocampo, è aperto un ballottaggio tra quattro elementi: Brighi, Missiroli, Taider e Biondini. Difficile prevedere chi sarà schierato inizialmente da titolare. Si tratta comunque di giocatori prevalentemente di corsa, con apprezzabili abilità in fase di inserimento ma non eccelse qualità tecniche. Tra i tre Biondini è quello che parrebbe avere maggiori possibilità di scendere in campo dal primo minuto, essendo il più “difensivo” tra i tre ed adattandosi meglio ad una partita di sacrificio come potrebbe essere quella contro gli azzurri.
Nel reparto difensivo spicca la presenza di un elemento che dalle nostre parti non ha bisogno di presentazioni: Paolo Cannavaro. Il difensore napoletano sembra aver trovato la sua dimensione ideale con la maglia del Sassuolo, formando una coppia difensiva alquanto affidabile insieme all’ex milanista Acerbi, tornato in ottima forma dopo gli infelici problemi di salute patiti la scorsa stagione. Vista l’assenza di Versaljko e quella probabile di Peluso, entrambi buonissimi elementi che avrebbero fatto comodo a Di Francesco al San Paolo, dovrebbero completare la difesa a quattro Gazzola sulla destra, giocatore di buon rendimento, e Longhi sulla sinistra, titolare la scorsa stagione, chiuso in quella attuale dall’arrivo dell’ex juventino.