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Napoli va sul velluto. Basta De Guzman, poi è un allenamento

Napoli-Trabzonspor De Guzman esultaAveva il compito più facile fra le 32 squadre impegnate in questo ritorno dei sedicesimi e il Napoli impiega 19’ per ufficializzare che questo match col Trabzonspor è un allenamento. Mertens fa un numero di alta scuola che riporta alla mente certi lanci illuminanti dell’interista Luisito Suarez, cioè un suggerimento da 50 metri che catapulta in piena area il veloce Callejon: tiro immediato, respinta del portiere e tap-in dell’accorrente De Guzman. Questa splendida azione di contropiede mette tranquilli pure i 600 turchi giunti da Trabzon. Avevano acquistato il pacchetto viaggio-biglietto prima del rovinoso 0-4 di 7 giorni fa…
TURNOVER Proprio il poker calato all’andata ha impedito al San Paolo di indossare l’abito elegante delle serate europee: per una volta hanno trionfato le mogli capaci di solleticare i maritini con la cenetta giusta. Però Benitez, giunto all’ottavo successo europeo casalingo col Napoli (più 2 pareggi) ha preparato il confronto con serietà, proponendo un necessario turnover (lunedì c’è stato il Sassuolo e domenica sera si fa visita al Toro reso euforico dal colpaccio di Bilbao) nobilitato da Higuain, goleador bulimico a caccia del quinto sigillo di coppa. L’argentino ha fatto centro poco prima di lasciare il posto a Zapata, solo che l’assist di Callejon è arrivato da una posizione di fuorigioco.
IL RITORNO Nel gioco delle alternanze proposto dal tecnico partenopeo (che ha curiosamente lasciato al suo vice Pecchia il compito di dirigere dall’area tecnica) ecco di nuovo fra i pali Rafael, dopo due turni di stop. Ma, attenzione, questo non significa che il portiere brasiliano abbia ritrovato il posto da titolare, anzi guardando la linea difensiva composta da Henrique e Britos centrali al posto di Albiol e Koulibaly più i laterali Mesto (assente da secoli) e Ghoulam, vien da pensare che in Piemonte toccherà di nuovo ad Andujar.
INLER E JORGINHO Come all’andata, don Rafé ha affidato la fascia di capitano a Inler, svizzero-turco, mettendogli di fianco non Gargano ma Jorginho, altro brasiliano in cerca di rilancio. E bisogna dire che sui ritmi blandi di ieri, il tocco di palla e la visione di gioco di Jorginho regalano spettacolo. Così come i cambi di gioco profondi e precisi di Mertens, che dopo il gol ha insistito nel cercare Callejon, trovandolo spesso e volentieri con questi incroci da applausi. Solo che lo spagnolo si è visto negare tre occasionissime dalle parate di Arikan, bravo come all’andata, poi da un palo a portiere battuto e in un altro paio di circostanze dalla mira difettosa. A un certo punto lo spagnolo era tanto sconfortato che il San Paolo si è sentito in dovere di applaudirlo a scena aperta. Dopo di che è stato richiamato in panchina. Benitez si è infatti preoccupato di far disputare una parte di allenamento pure a Gabbiadini e Hamsik, in vista della battaglia di domenica all’Olimpico. Ma se il Napoli ieri ha riposato, il Toro si è spremuto: Rafa parte in vantaggio.

La Gazzetta dello Sport

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