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Parma, giocatori e Donadoni in procura. E Biabiany attacca Ghirardi

PARMA – Nuova giornata di calvario per il Parma. L’allenatore Roberto Donadoni ed i giocatori Alessandro Lucarelli e Massimo Gobbi hanno avuto un incontro in Procura con i magistrati che stanno conducendo le indagini sul club. Dopo un’ora di colloquio, Donadoni e Lucarelli hanno evitato i giornalisti lasciando gli uffici da una porta secondaria, Gobbi invece non ha voluto rivelare i contenuti del colloquio con i pm e sulla gara di domenica con il Genoa ha solo sottolineato: “Se andiamo in campo? Lo faremo con quindici minuti di ritardo”.
Intanto è stato spostato al pomeriggio l’incontro tra il Sindaco Pizzarotti e il presidente Manenti.

BIABIANY ATTACCA GHIRARDI – Jonathan Biabiany, fermo da inizio stagione per un problema al cuore che in estate ha fatto saltare il suo passaggio al Milan, ha rotto il silenzio rispondendo su Twitter alle parole dell’ex presidente ducale, Tommaso Ghirardi, alla Gazzetta dello Sport. “Assurdo sentire certe interviste, mentre il Parma affonda. Ci vuole coraggio… anzi no, chi ha coraggio sistema sempre quello che combina”.

LA VERITA’ DI GHIRARDI – Nell’intervista, infatti, Ghirardi scarica le colpe del caos crociato sul suo successore Rezart Taçi. “Pensavo di aver ceduto il Parma alla persona giusta e mi sbagliavo. Chiedo scusa ai tifosi, oggi non venderei il club a Taçi. Mi sento tradito. Così ho citato Taçi in sede civile, gli chiedo i danni per inadempienza del mandato contrattuale. Il 10 ottobre 2014 avevo pagato tutto fino al 30 giugno e non c’erano debiti verso club italiani. Avevo ottemperato agli obblighi della Lega. Volevo vendere la società, perché amareggiato dalla mancata concessione della licenza Uefa. Venni contattato da professionisti importanti, per conto di Taçi. Il 4 novembre stipulammo un preliminare di acquisto: dieci milioni a me per avere il Parma, l’impegno a versare 19 milioni il 13 novembre per saldare gli stipendi dal l° luglio, l’accollamento dei 78 milioni di debiti”. Debiti che “ammontavano a 78 milioni, saliti poi a 88 verso fine anno. Quella del buco da 200 milioni è una balla – spiega Ghirardi -. In ogni caso il 10 novembre Taçi non si presentò dal notaio per la firma definitiva, perché era negli Stati Uniti, cosi’ mi fece sapere. Vennero i suoi avvocati, che chiesero di rivedere i conti, perché qualcosa secondo loro non tornava”.

GESTIONE VENDITA GIOCATORI INADATTA – La Procura di Parma indaga ora per reati penali sugli ultimi amministratori del club. “Sono tranquillo. Per ora non ho ricevuto niente e comunque la mia gestione è finita il 19 dicembre 2014 con la cessione a Taçi”. Secondo Ghirardi, per far fronte al buco nel bilancio, “al Parma basterebbe vendere i giovani Mauri e Cerri, e pure Defrel che ho parcheggiato al Cesena, per abbatterlo della metà. Certo, non mi spiego perché Paletta sia andato al Milan per un solo milione di euro, io lo avrei dato via a 3-4, o perché a Cassano e Felipe sia stato concesso lo svincolo, senza la rinuncia agli stipendi”. Smentite le accuse di Melli, compresa quella del prestito da 100 mila euro (“Ma su, per favore”), Ghirardi spera che per lui e la sua azienda “non ci siano ripercussioni, ma il danno alla mia immagine è enorme, inutile negarlo. Tornare nel calcio? Mai, non guardo più nemmeno le partite”.

TOMMASI A COLLOQUIO CON I GIOCATORI – Intanto anche oggi i giocatori del Parma hanno ricevuto la visita di Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, cheè’ entrato negli spogliatoi per riunirsi con Lucarelli e compagni. Probabile che il tema più caldo sia quello della trasferta di Genova, con i giocatori che non hanno ancora deciso se partire per la citta’ ligure o se dare un segnale forte a tutto il mondo del calcio non presentandosi alla partita di domenica.

parma calcio

serie A
Protagonisti:
roberto donadoni
Fonte: Repubblica

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