Gianfranco Lucariello: “Napoli, cabeza al secondo posto!”
Gianfranco Lucariello, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Piaccia agli altri o no, bisogna urlare con tutta la forza possibile: ora come ora abbiamo una sola cosa per la testa, il secondo posto. Anzi, nella cabeza – per dirla alla maniera di Benitez – abbiamo un altro paio di cosette insieme con la poltrona d’onore e cioè l’Europa League e perché no la Coppa Italia, prima dell’addio di don Rafele. Ciò perché il Napoli, soprattutto quello del secondo tempo contro la Lazio, ci fa inorgoglire e ci fa rendere conto che tutto questo….”ci può stare”, ripartendo in campionato con un grande risultato con l’Inter che sbruffoneggia però sbuffando, al di là delle sue qualità tecniche che nessuno disconosce, per carità. La squadra del cuore ha tuttavia qualcosa di più. D’altronde la classifica nella zona alta è colorata anche d’azzurro. Non ci può stare invece quello che è venuto fuori dagli spalti dell’Olimpico, ultimo anello di una lunga catena di insulti insulsi, incredibilmente alimentati da una sballata derubricazione del reato e delle relative sanzioni: il solito coro razzista orchestrato contro Napoli, il Napoli e i napoletani, grazie a Tavecchio che ha cambiato le carte in tavolo per ingraziarsi gli altri club fino a qualche tempo fa puniti con le chiusure dei settori incriminati. Vergogna. Cosa fare, cosa dire? Tavecchio è come gli altri, o forse addirittura peggio degli altri, un antinapoletano doc, anche lui che proprio all’esordio della sua nuova importante funzione è pesantemente ruzzolato nell’episodio delle…banane: cosa è successo? Semplice, è rimasto al suo posto con la benedizione delle massime istituzioni sportive. Un’altra malefatta del tanto bravo presidente è quella di aver negato alla Juve ed a Marotta il nulla osta per procedere in via giudiziaria nei confronti di Lotito, a sua volta liberato invece su due piedi dalla clausola compromissoria per agire legalmente nei confronti di Pino Iodice, mentre Malagò se ne lava le mani di tutto l’insieme, anziché indicare senza possibilità di revoca la porta di servizio, allo scopo di rinnovare davvero la guida del calcio italiano e di promuovere sanzioni reali nella lotta al razzismo. Un bravo anche a Malagò, anche lui ne fa di chiacchiere. Insomma si va avanti alla solita maniera, tutto cambia ma nulla cambia, se non in peggio. In tutta la questione del “razzismo territoriale”, così derubricato, c’è tuttavia un altro aspetto. Sarà una forte contraddizione ma dobbiamo dire addirittura Grazie!, giacchè in questo modo ci rendono più forti, più uniti, fieri ed orgogliosi del nostro grande passato: non si tratta di una questione politica, assolutamente no: Napoli terza capitale europea è un dato incancellabile e fa parte di una straordinaria pagina di storia. La storia di una città culla della filosofia greca e delle arti. Lasciatemelo dire: lì da quelle parti, cioè da Roma in su, in quel periodo portavano le barbe sporche e incolte. E sulla testa i caschi con le corna lunghe lunghe lunghe… Sono rimasti tali!”.