Nunzia Marciano: “Napoli, dov’è la cazzimma?”

marcianoNunzia Marciano, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Dai gol alla difesa passando per il tifo e la rissa, sfiorata. La parola d’ordine di Verona-Napoli è delusione. Tanta, troppa. Insopportabile. Chiariamo: il campionato non finisce contro il Verona, ma la speranza del secondo posto forse sì. Una doppietta di Toni mette in ginocchio un Napoli mai aggressivo, mai pericoloso, forse mai nemmeno sceso in campo, che lascia spazio, lascia tempo, lascia gioco al Verona. E lascia senza parole i tifosi partenopei. Una difesa che non difende quella azzurra al Bentegodi dove un Mesto imbarazzante fa gioco agli avversari che meritano la vittoria. Aggressivi, loro, pure troppo ma almeno c’erano. Da Mesto, ad Albiol passando per Britos e Ghoulam, contro il Verona non si salva quasi nessuno. E nulla può un discreto Mertens, un buon Inler o un motivato Zapata. Di più avrebbero di certo potuto un ottimo Gabbiadini o un sempre verde Higuan, se avessero giocato naturalmente. Se fossero entrati in tempo utile. Se Manolo avesse avuto l’opportunità di dimostrare la sua bravura e di provare ad avere la meglio contro la mala ciorte, che pure s’è accanita. Vedi il traversone. Se solo Benitez si fosse ricordato di averceli lì, affianco. Il Verona gioca, vince. Dopo 14 anni. Fa la sua partita e recupera la figuraccia del San Paolo nella gara d’andata quando di gol ne fece comunque 2. Un terzo esatto di quelli del Napoli: SEI. La sestina della cazzimma, come fu poi ribattezzata la goleada azzurra in omaggio alla parolina tutta partenopea che in una chicca da annali Benitez regalò a giornalisti e tifosi. Eravamo nella mixed dello stadio di Fuorigrotta ubriachi di soddisfazione quando io chiesi al madrileno se con il Verona era venuta fuori quella che lui chiedeva, quella famosa “cazzimma”. Diplomatico come sempre, Benitez precisò che la paternità del termine nella conferenza pre-partita di allora, era di Inler… Ma “Sì”, disse marpione, “alla fine la cazzimma aiuta”. E contro il Verona una bella dose di cazzimma partenopea avrebbe aiutato, eccome. Ma in campo tra le fila del Napoli, di napoletani non ce n’erano… Nessuno. La delusione è grande, sconfina i confini del campo regolamentare e va oltre. Sugli spalti, per la precisione. Quelli della tifoseria veronese che incarna alla perfezione ciò che si intende per “tifo vergognoso”: dagli insulti agli avversari, a quelli all’allenatore azzurro, finanche all’arbitro. Una vergogna chiamata tifoseria che va ben oltre il gioco, ben oltre lo sport. Non che in campo si sia visto di meglio, eh. Arrivare quasi alla rissa tra le panchine, mentre finiva il primo tempo non è stato un bello spettacolo, men che meno vedere Britos ammonito perché quasi alle mani con un avversario. Insomma, Verona-Napoli è stata la partita che non vorremmo mai più rivedere. Anche perché sarà già difficile dimenticarla e rivederla ancora sarebbe davvero troppo!”.

 

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