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E Benitez spiega: «Lorenzo non è seconda punta»

Coppa Italia- Napoli-Inter Benitez«Avevo scritto 2-0 sul quaderno e mi stavo alzando per correre nello spogliatoio, preparando un discorso difficile e per di più in inglese. Non lo parlo in modo fantastico oggi, figuriamoci dieci anni fa. Ecco, proprio in quel momento il Milan segna il 3-0. Tutto diventa ancora più difficile». Rafa Benitez sorride e indugia, è un ottimo narratore. L’intervallo di Istanbul è uno dei momenti topici nella storia del calcio, una conversione a u senza precedenti in partite così importanti: da italiani ovviamente l’abbiamo patita, ma ai tifosi inglesi – e soprattutto ai giocatori, vista la reazione – quella sera Benitez dev’essere sembrato l’Al Pacino di «Ogni maledetta domenica», il tecnico capace di un discorso così motivante da rimandare in campo undici tigri affamate. «I giocatori erano tutti seduti con la testa bassa, e io ordinai loro di alzarla perché avevano lavorato tanto per arrivare fin lì, e non aveva senso arrendersi dopo 45 minuti. Dissi di provare a segnare un gol, perché così la partita si sarebbe riaperta e i nostri tifosi avrebbero fatto il resto. E’ quello che successe: un cambiamento tattico – portai a tre la difesa – la classica mentalità del giocatore del Liverpool e l’appoggio dei tifosi perché per loro non è mai finita finché non è finita. Fu sufficiente».
RE DI COPPE Questa sera alle 21.35 Rafa Benitez sarà il quinto ospite di «Condò Confidential», sul canale 59 di Gazzetta-Tv. Tanto Napoli nella nostra chiacchierata: ma per il rilievo e lo svolgimento che ebbe la finale di Champions del 2005, non si poteva che partire da quel Milan-Liverpool. Quel match è il più importante vinto in carriera dal tecnico spagnolo, ma il suo eccellente bilancio nelle finali ha fatto nascere il dubbio che il suo talento sia più da partita secca che da campionato… «La realtà è che le coppe dipendono più dal momento e dalle abilità individuali, dei giocatori e dell’allenatore». L’ultima pillola resa nota prima dell’intervista integrale di questa sera riguarda Lorenzo Insigne: «In molti vorrebbero vederlo dietro alla prima punta, ma io che lo vedo ogni giorno in allenamento non credo abbia le caratteristiche necessarie. Insigne segnerà di più, questo sì: perché è giovane, e deve migliorare la concretezza sotto porta».

La Gazzetta dello Sport

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