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AMARCORD – Roma-Napoli, la sfida delle sfide

Falcao-MaradonaSfida attesa e sentita come sempre; l’incontro tra giallorossi e azzurri farà da anticipo al 10° turno di ritorno del campionato e, se possibile, quest’anno sarà ancora più spinoso. Per questioni di ordine pubblico, trattandosi della prima sfida dopo i disordini nella finale di Coppa Italia che provocarono la morte di Ciro Esposito e per ragioni sportive essendo le due compagini alla caccia di un piazzamento in zona Champion’s League.

L’ultima edizione si è giocata il 19 ottobre 2013, ottava giornata di un campionato iniziato dalla Roma con dieci vittorie consecutive. Risultato 2-0, doppietta di Pjanic, ma il Napoli vendette cara la pelle; prima della splendida punizione del bosniaco nel 4° di recupero del primo tempo (…e qualcuno ebbe il coraggio di far notare a Maradona, presente in tribuna, come devono essere calciate le punizioni) ci fu un salvataggio sulla linea di De Rossi dopo una fuga solitaria di Pandev quindi un palo di Insigne, palo che fu scheggiato anche da un tiro di Inler nella ripresa. Il raddoppio scaturì da un rigore discutibile assegnato dopo un contrasto tra Paolo Cannavaro e Borriello; nel replay si vide l’attaccante tirare per la maglia il difensore ma Orsato decise per la massima punizione dopo aver espulso Cannavaro (somma di ammonizioni): Pjanic dal dischetto, 2-0.

Roma-Napoli, che nel 2013 chiuse il campionato, finì 2-1 per i giallorossi con tutte le reti nella ripresa: Marquinho, Destro e Cavani che così salutò Napoli ed il Napoli.

Il Matador mise a segno la doppietta con cui gli azzurri sbancarono l’Olimpico il 13 febbraio 2011; lo 0-1 su rigore ed il raddoppio da distanza ravvicinata su cross di Cannavaro dopo che Lavezzi si era divorato il raddoppio a tu per tu con Julio Sergio.

Altra vittoria partenopea il 26 ottobre 1987, successo che diede agli azzurri di Maradona le credenziali per lo scudetto ma che vide anche la rottura dello storico gemellaggio tra le due tifoserie. Nel Napoli esordì Romano, in attacco un Maradona in più. E proprio Diego al 2° minuto sfruttò alla perfezione un passaggio di Giordano e mise la palla in rete. Successo che mancava da dieci anni: maggio 1976 quando il Napoli targato Vinicio passò all’Olimpico con un rotondo 3-0 (Sperotto e doppietta di Savoldi). Nell’ottobre 1987 il Napoli rimasto in nove raggiunse stoicamente il pareggio con Francini (1-1).

Nell’88-89, il 31 dicembre, Voeller rovina all’87° il Capodanno ai napoletani (1-0) e, 1989-90, 1-1 al Flaminio con le squadre a segno su rigore (Comi e Maradona) dopo una vera e propria caccia all’uomo da ambo le parti. Finì 1-1 anche nel 1990-91, gol di Rizzardi e nel 1991-92 con pareggio di Zola.

Di nuovo vittoria il 12 settembre 1993 contro la Roma allenata da Mazzone;  Napoli due volte in vantaggio (Buso e Di Canio) e due volte raggiunto prima del definitivo 3-2 di Ferrara.

Quando si dice il caso: ottobre ’86 vittoria e scudetto, ottobre ’97 sconfitta e retrocessione. Fu un mortificante 6-2: Candela al 13°, Gautieri al 34°, Balbo al 51°, Di Francesco al 53°, Balbo al 60° e 89°. Sul 5-0 Bellucci e Altomare su rigore resero meno umiliante la disfatta. Batosta che determinò l’esonero di Bortolo Mutti per Mazzone ma le cose non migliorarono. Un altro ottobre, un’altra sconfitta ed un altro esonero: 2009, al vantaggio di Lavezzi rispose Totti con una doppietta e De Laurentiis diede il benservito a Donadoni.

Poi il rocambolesco 4-4 della stagione 2007-08: diagonale di Lavezzi, poi Totti su rigore e Perrotta portarono la Roma in vantaggio all’intervallo. Primo della ripresa, destro al volo di Hamsik e di nuovo parità. Volemose bene? Manco per idea. Al 7° un tiro da fuori di De Rossi riportò avanti i giallorossi fino al 19° quando Gargano dalla trequarti mandò la palla sul “sette”. Al 35° una punizione di Pizarro sembrò dare il definitivo vantaggio alla Roma ma quattro minuti dopo Zalayeta schiacciò di testa una punizione di Hamsik per il definitivo 4-4.

Il 28 aprile, 2012 ancora pari e patta: 2-2. Occasioni da ambo le parti, padroni di casa avanti con Marquinho e raggiunti al 48° da un preciso tiro dalla distanza di Zuniga. Cavani al 67° con un tiro a rientrare dal limite dell’area portò in vantaggio gli azzurri prima del definitivo pari di Simplicio all’87° che esultò abbracciando moglie e figlio in tribuna. Qui il Napoli perse l’ultimo treno per la Champion’s League mentre la Roma fu contestata da una Curva Sud inferocita.

Antonio Gagliardi

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