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OBIETTIVO NAPOLI – Ciao ciao Coppa Italia…

Benitez_DMF_2623Quello che stasera ha visto sfumare il passaggio alla finale di Coppa Italia è stato il solito Napoli degli ultimi mesi, ovvero una squadra insicura che cerca con fatica di mantenersi compatta, ma che si riscopre incapace di accelerazioni decisive e di opporre adeguata resistenza quando è l’avversario a cambiare marcia. Un Napoli né solido né spettacolare, poco squadra e con poca fame di vittoria, saltellante per il campo in punta di piedi, in attesa della giocata jolly di una delle individualità di turno, ma che non dimostra di sapere infondere nelle proprie iniziative quell’intensità e quella cattiveria agonistica che potrebbero aiutare a sopperire i tanti limiti. E’ un Napoli che spesso non consente nemmeno a chi lo guarda di capire se stia giocando bene o male. Semplicemente si limita al compitino, cercando sempre le stesse giocate, non trovando mai soluzioni tattiche alternative e risultando poi, alla fine, sempre meno forte dell’avversario. Il rendimento degli ultimi mesi dice questo. Gli alti e bassi degli ultimi due anni sinceramente avevano lasciato presagire anche scenari del genere. Questa sera è la Coppa Italia a salutare i colori azzurri, anzi, jeansati, nelle ultime settimane sono stati invece i più ambiziosi obiettivi in campionato ad allontanarsi quasi inesorabilmente. Il tutto senza un minimo di seria autocritica da parte di alcuno.
Nella gara di stasera, gli uomini in jeans di Benitez hanno dato l’impressione di voler mantenere lo 0-0 che avrebbe consentito il passaggio del turno. Imbastire una gara con questi, più o meno espliciti, intenti ti espone proprio a beffe del genere. Il timore del flop dietro l’angolo si era già fatto vivo quando Benitez ha dato il via al solito valzer delle sostituzioni preconfezionate, inserendo De Guzman -e non Insigne- al posto di Mertens, con un chiaro e prematuro intento difensivista. Proprio a partire da quella sostituzione la Lazio, dopo una gara priva di spunti offensivi degni di nota, ha iniziato il suo forcing, come se avesse recepito il timoroso messaggio del tecnico spagnolo. Non è forse un caso che la rete dei biancocelesti sia giunta proprio da un’iniziativa di Felipe Anderson sul lato del campo presidiato da un molle Ghoulam in tandem proprio con De Guzman.
Dopo il gol di Lulic per i tifosi del Napoli è rimasto solo il rimpianto di vedere scendere tardivamente in campo un Insigne in ottima forma, che senza dubbio avrebbe potuto fornire un contributo maggiore dell’olandese nella seconda fase di gara.
Nella mediocrità generale degli azzurri di stasera ci permettiamo di concludere con due note al margine: una positiva, che riguarda Christian Maggio, sicuramente il migliore dei suoi per gran parte di gara per applicazione difensiva; l’altra invece negativa, che riguarda Gargano, stasera davvero imbarazzante nel riuscire a sbagliare una percentuale di passaggi molto vicina al 100%.
Tra confusione e totale assenza di segnali forti da parte del mister e il rendimento imbarazzante di molte individualità, il finale di stagione sembra poter riservare ben poche gioie ai tifosi partenopei, nonostante un’Europa League ancora tutta da giocare e qualche spiraglio in campionato. E’ forse giunto il momento di prendere in considerazione una decisiva scossa dall’alto per cercare di salvare il salvabile.

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