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Juventus, Allegri: “E ora sotto con il sogno, con il Barcellona finale aperta”

TORINO – “A Berlino ci attende una partita molto difficile, ma anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio doveva essere una sfida dal risultato chiuso, e invece….”. E’ la vigilia di Juve-Napoli, ma le antenne di Massimiliano Allegri sono già comprensibilmente orientate su Juve-Barcellona, la finalissima di Champions League del 6 giugno: “Abbiamo già portato a casa due competizioni, ora abbiamo un sogno da realizzare, ma servirà fortuna e bravura. Vogliamo provare a guastare la festa di addio a Xavi, un giocatore che ha fatto la storia del calcio internazionale”. Il tecnico bianconero esorcizza la paura di affrontare i marziani blaugrana: “Dovremo essere molto lucidi e non aver timori riverenziali di fronte a quei tre giocatori fenomenali (Messi, Suarez e Neymar; ndr) e a Iniesta, il giocatore che dà i tempi alla squadra”.

Chiede alla Juve di non sedersi sugli allori e di continuare a lavorare a testa bassa: “Non possiamo rimanere a letto fino al 6 giugno, per timore di farci male, ma nemmeno arrivare a Berlino con troppo stress o ansia, altrimenti non riusciremo nemmeno a correre. In questi 15 giorni bisognerà prepararsi al meglio, lavorare a livello fisico e mentale per arrivare a Berlino in condizioni ottimali. Mi accontenterei di una Juve al 90%, perché al 100% non potrà essere”. Dribbla il solito confronto con Conte: “Io come Lippi e meglio di Antonio? Sono contento di quello che stiamo facendo. Godiamoci questo momento straordinario. Se Conte mi ha scritto un messaggio per la vittoria della Coppa Italia? Nella vita non bisogna essere mai monotoni… – dice rispedendo al mittente la domanda considerata poco originale -. A proposito, ho ricevuto un bellissimo messaggio dal presidente Cellino, con il quale ho un rapporto straordinario”. Allegri assicura quindi che vincere non verrà mai a noia alla sua Signora: “Quella sì, è una bellissima monotonia. E poi vincere non è mai scontato. Anche se tra un po’ qualcuno dirà che era naturale che la Juve sarebbe arrivata in finale di Champions…” Invoca un Pallone d’Oro “ad honorem” per Buffon: “Non parlo mai di portieri ma parlare di Gigi mi fa piacere perché è grande professionista e un uomo con valori importanti. Vista la carriera che ha fatto, credo che Gigi meriti il Pallone d’Oro. Difficilmente potrà rinascere un altro portiere come lui”. E chiede ai tifosi di non perdere il grande entusiasmo di questi giorni: “Questa è un’annata importante per la società, i giocatori e i tifosi. Sono tanto contento e fortunato. Avverto molto entusiasmo, si percepisce nell’aria. La positività è importante, più siamo positivi e più le cose andranno bene”.

Allegri guarda avanti, alla Juve che verrà, con grande fiducia: “Dybala è un giocatore importante che potrà venire da noi. La Signora ha ritrovato il suo fascino? E’ normale che l’appeal di una finalista di Champions cresca in modo spaventoso. I giocatori vogliono venire alla Juve e non vogliono più andare via”. A proposito, cosa vogliono fare Pirlo e Tevez? “Non ne abbiamo ancora parlato, ora ci sono degli obiettivi importanti da inseguire, non è il momento per parlare di mercato”. Quanto al futuro del Milan: “Se mi sorprenderebbe un ritorno di Ancelotti sulla panchina rossonera? Carlo è un grandissimo allenatore  –  prosegue il tecnico bianconero -, ha un palmarés smisurato, il suo armadio è pieno di coppe, coppine e coppette. Non so cosa farà, ma Ancelotti non ha certo bisogno dei miei consigli. Credo comunque che il Milan l’anno prossimo possa competere per i primi posti: in estate farà una campagna acquisti importante. La cultura e la storia di un club non si può cancellare in un anno”.

Tra un discorso futuribile e l’altro, ecco spuntare un po’ di attualità: gli ultimi due turni di un campionato che per la Juve ha già detto tutto. “E invece no, la partita di domani contro il Napoli dovrà servire per mantenere l’imbattibilità interna e per migliorarci sotto l’aspetto tecnico e dell’intensità”, ordina Allegri. La formazione bianconera è un bel rebus: “Oggi vedrò chi è più stanco e ha bisogno di recuperare, ma la squadra sta bene, mercoledì ha corso fino alla fine, chiudendo addirittura in crescita, e questo è un dato importante in vista della Champions. Contro il Napoli dovremmo rivedere Marchisio, Sturaro, Morata e Pogba, che in Coppa Italia non hanno giocato”. A dire il vero il “Polpo” in campo contro la Lazio c’era eccome, anche se in molti non l’hanno quasi visto: resta da capire se quello di Allegri è stato un lapsus (probabile) oppure una battuta. Si va comunque verso un 4-3-1-2 con Buffon di nuovo tra i pali (“Gigi rientra, ma sono molto contento di quello che ha fatto Storari contro Inter e Lazio: Marco è un portiere di grande affidabilità”), Padoin e Asamoah (o De Ceglie) esterni, Bonucci e Ogbonna centrali, Marchisio in regia, Sturaro e Pogba interni, Pereyra trequartista e in attacco Morata e Coman (o Matri).

Al termine dell’anticipo (ore 18) contro il Napoli, Buffon riceverà la coppa dello scudetto dal presidente della Lega Calcio, Mauruzio Beretta. Per i bagni di folla ci sarà tempo il 7 giugno, il giorno dopo la finale di Berlino: domani sera la festa bianconera proseguirà infatti in forma privata, in un locale torinese nel Parco del Valentino, con possibilità di fare le ore piccole. Allegri ha infatti concesso tre giorni di riposo alla squadra, attesa mercoledì per lavorare in vista dell’ultima giornata di campionato in casa del Verona e soprattutto per la madre di tutte le partite, il 6 giugno a Berlino.

Fonte: Repubblica

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