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Genoa-Inter 3-2, la testa di Kucka fa fuori i nerazzurri dall’Europa

GENOVA – Tutto e il contrario di tutto. La corrida di Marassi premia il Genoa al penultimo respiro con una zuccata di Kucka, mentre Icardi spreca il pallone del possibile 3-3 con pochi secondi rimasti sul cronometro. L’Inter saluta di fatto ogni speranza d’Europa legata alla classifica, con una piccola fiammella ancora accesa per il solito discorso sulla licenza Uefa, attualmente non concessa, del Grifone. Che oggi festeggia un successo pesante, arrivato all’ultima gara casalinga di una stagione esaltante, iniziata parzialmente all’ombra dell’avvio lanciato della Sampdoria ma cresciuta enormemente alla distanza, non solo grazie al finale sprint: cinque vittorie nelle ultime sei di campionato.

UNA GARA ANOMALA – E’ successo di tutto al Ferraris. Cinque gol, due annullati a Icardi nel giro di 10 secondi – ed entrambi abbastanza dubbi – così come nel breve volgere di 5 secondi, nella ripresa, Hernanes e Brozovic hanno fatto tremare i legni della porta difesa, in maniera attenta come al solito, da Perin. Non si può dire altrettanto di Handanovic, che con Ranocchia ha confezionato il disastro del momentaneo 2-2, dando una continuità ben poco gradita ai tifosi nerazzurri dopo la papera clamorosa sul destro sgonfio di Morata sette giorni fa. Almeno due rigori reclamati – mani di Burdisso nel primo tempo, trattenuta galeotta di Juan Jesus su Pavoletti nella ripresa – e 3-4 mischie abbastanza accese, tipiche di quando la sfida conta molto e forse figlie di una gestione, quella di Tagliavento, abbastanza morbida, specialmente in avvio di gara.

KUCKA TOGLIE IL TAPPO A MARASSI – Giusto partire dalla fine, dalla punizione scodellata al centro da Edenilson: Hernanes tiene in gioco tutti, Kucka irrompe dalle retrovie e incorna violentemente nell’angolo alla sinistra di Handanovic, stavolta incolpevole. Ma il finale è sullo stesso piano del resto del match, vive di ribaltoni, con Roncaglia che dopo il calcio d’inizio rischia di provocare un penalty rifilando un calcione a Icardi, per sua fortuna mezzo metro fuori area. Ci si aspetta la soluzione di Hernanes, invece prova Icardi: destro deviato in angolo. Handanovic ha qualcosa da farsi perdonare e sale in area, sul corner non ci sono sviluppi. Il recupero si dilata, i 4 minuti concessi diventano 5, sull’ultimo lancio Icardi vola a tu per tu con Perin. Burdisso opta per la scivolata disperata, l’attaccante va a terra, il replay non chiarisce l’eventuale contatto e si va così negli spogliatoi, con il Genoa che festeggia e l’Inter che lascia mestamente Marassi.

SUPER PARTENZA – Una sfida da montagne russe, già dall’inizio, con Gasperini che perde Tino Costa nel riscaldamento e lancia Lestienne nel tridente d’attacco: il belga risponde con la miglior prestazione stagionale, mettendo a ferro e fuoco la corsia malamente protetta da D’Ambrosio. E’ lui il primo a scaldare i guanti di Handanovic con un destro tutto sommato centrale. Diversa, e ben più nitida, l’occasione al 9′: Juan Jesus combina un disastro su un cross di Rincon, servendo un assist involontario solo da insaccare. Colpo di testa a colpo sicuro, Handanovic dice no. Sessanta secondi prima, Brozovic aveva sprecato, anche lui di testa, su bel cross di Kovacic. Al quarto d’ora l’Inter chiede il rigore per il mani di Burdisso ma 4′ più tardi passa. Cross da sinistra di Hernanes, rimpallo aereo Icardi-Edenilson, la sfera resta alla portata dell’argentino che batte Perin in uscita. Ma il Genoa, in questo momento, ha in rosa un centravanti capace di trasformare in oro tutto ciò che tocca.

PAVOLETTI SHOW – Bertolacci prova la verticalizzazione rapida per Pavoletti, Medel legge il pericolo e tenta la spaccata, deviando soltanto la sfera. L’ex Sassuolo riceve ai 18 metri ma è spalle alla porta. Il problema è minimo: girata pazzesca, Handanovic non può arrivarci, è 1-1 al 24′. Il Genoa è arrembante, Medel salva su un cross di Iago Falque anticipando proprio Pavoletti. L’Inter sbanda ma, a sorpresa, torna avanti. Kovacic su Icardi, Burdisso e Roncaglia sono in libera uscita, Palacio veste i panni dell’ex goleador e fredda Perin. Pavoletti, ancora lui, non ci sta. Raccoglie palla in area di rigore, stop e tiro nel giro di un battito di ciglia, traversa piena. Non c’è tregua, un break di Kucka sembra svanire sul tocco dentro dello slovacco, palesemente fuori misura. Handanovic potrebbe attendere il pallone all’interno dell’area ma decide di spazzare, mancando clamorosamente la sfera. Ranocchia, che corre al suo fianco, opta per un’inspiegabile scivolata. La frittata è fatta, a Lestienne non resta che toglierla dalla padella e insaccare a porta vuota. All’intervallo è 2-2 ma poco prima del pari l’Inter aveva visto Icardi andare a segno due volte, prima su assist di Palacio, poi di Brozovic. Doppio annullamento per offside, i replay lasciano moltissimi dubbi a riguardo.

GLI ERRORI PRIMA DI KUCKA – Si riparte con gli stessi 22, Lestienne mette in mezzo da sinistra all’8′, il contatto Juan Jesus-Pavoletti è alquanto sospetto, Tagliavento lascia correre. I ritmi sono altissimi, le sbavature diventano inevitabili. Palacio vola verso la porta di Perin sfruttando un lancio lungo, sterza per evitare la scivolata di Burdisso ma scivola sul più bello. Il difensore argentino prova a trasformarsi in goleador, stacco imperioso su Hernanes sugli sviluppi del corner e sfera a lato di un soffio. La partita del “Profeta” non è delle migliori ma gli basta una frazione di secondo per accendersi. Finta e allungo su Roncaglia, mancino secco sul primo palo, il legno salva Perin sia sul diagonale del brasiliano che sul tap-in di Brozovic, che si schianta contro la traversa. Mancini va all’assalto con Shaqiri, Bonazzoli e Puscas, Gasperini ridisegna i suoi con gli ingressi di Laxalt e Izzo. Il difensore, solitamente utilizzato come centrale, si posiziona largo sulla destra, con Edenilson nel terzetto offensivo. Quelli che sembrano cambi conservativi pagano improvvisi dividendi nel momento migliore dell’Inter, vicinissima al colpo grosso con Hernanes prima – sontuosa la risposta di Perin – e Icardi poi, leggermente impreciso di testa su invito di Shaqiri. Finisce 3-2, con il Genoa che festeggia un’Europa vicina per classifica ma lontana per questioni di licenza – il club ha presentato ricorso al Coni – e un’Inter che chiude la stagione dal neanche troppo vago retrogusto di occasione sprecata.

GENOA-INTER 3-2 (2-2)
Genoa (3-4-3): Perin 6.5; Roncaglia 5.5, Burdisso 5.5, De Maio 6; Rincon 6, Bertolacci 6.5, Kucka 7, Edenilson 7 (48′ st Tambè sv); Iago Falque 6 (38′ st Izzo sv), Pavoletti 7.5, Lestienne 7.5 (32′ st Laxalt sv). (Lamanna, Sommariva, Soprano, Mandragora, Perotti, Panico). All.: Gasperini
Inter (4-3-1-2): Handanovic 5; D’Ambrosio 5 (42′ st Puscas sv), Ranocchia 4.5, Juan Jesus 5, Nagatomo 5.5; Brozovic 6 (31′ st Shaqiri sv), Medel 6, Kovacic 6; Hernanes 5.5: Icardi 6.5, Palacio 6.5 (32′ st Bonazzoli sv). (Carrizo, Andreolli, Campagnaro, Donkor, Felipe, Santon, Gnoukouri, Kuzmanovic, Obi). All.: Mancini
Arbitro: Tagliavento 5
Reti: 19′ pt Icardi, 24′ pt Pavoletti, 30′ pt Palacio, 41′ pt Lestienne, 44′ st Kucka
Ammoniti: De Maio, D’Ambrosio, Roncaglia, Kucka, Juan Jesus, Brozovic, Hernanes
Recupero: 0 e 5′

Fonte: Repubblica

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