PIANETA CALCIO

Scommesse, Di Nicola: “Il Teramo non c’entra niente”

Il Teramo Calcio, promosso in Serie B e finito nella nuova inchiesta sul calcioscommesse (Foto Vincenzo Ranalli dal sito ufficiale del Teramo Calcio)

Sono le uniche parole pronunciate all’esterno del tribunale del centro abruzzese da parte dall’ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Calcio, uno degli arrestati nell’ambito della nuova inchiesta sulle combine
“Il Teramo non c’entra niente”: sono le uniche parole pronunciate davanti alle insistenti domande dei cronisti all’esterno del tribunale teramano sul caso del Teramo Calcio dall’ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Calcio, Ercole Di Nicola. Il dirigente è stato arrestato come uno dei principali artefici del nuovo scandalo calcioscommesse.

Quello che riguarda la società biancorossa è il secondo filone dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che vede coinvolto Di Nicola, che sarebbe stato contattato per aggiustare il risultato della partita decisiva Savona-Teramo, finita 0-2, una vittoria che ha sancito la prima promozione in Serie B del “diavolo” in 102 anni di storia.

Di Nicola, che si trova ai domiciliari a Morro d’Oro (Teramo) dopo essere stato fermato a Venezia, ha avuto l’autorizzazione dal giudice per partecipare a un altro processo nel tribunale teramano. Intanto l’avvocato Libera D’Amelio, legale di Di Nicola e del ds del Teramo Marcello Di Giuseppe – quest’ultimo indagato insieme al presidente teramano, Luciano Campitelli – ha reso noto che il gip del tribunale di Roma ha confermato i domiciliari per Di Nicola, sanciti dal gip di Venezia per il pericolo di reiterazione del reato.

Il magistrato ha anche confermato la cancellazione del reato di associazione a delinquere, tenendo quello di frode sportiva. Inoltre, il gip della Capitale ha sancito l’incompetenza territoriale di Roma, stabilendo competenti i tribunali di Latina, Teramo, L’Aquila, Rimini, Macerata e Lamezia. Istanze di qualsiasi genere dovranno, quindi, essere presentate a questi tribunali. “E’ un vero rompicapo – spiega la D’Amelio, del foro di Teramo – A tale proposito e’ molto probabile che presentero’ istanza al tribunale della libertà”.

Quanto a Di Nicola, la legale sottolinea che continua ad affermare che e’ stato tutto frainteso e ingigantito e che, tra le altre cose, vuole riavere la liberta’ per andare a lavorare nella propria azienda agricola. Di Giuseppe, invece, verra’ sentito il prossimo 17 giugno a Catanzaro.

Fonte: SkySport

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