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OBIETTIVO NAPOLI – Azzurri fermati dal catenaccio di Castori

Napoli-Lazio 5-0 Higuain 3Dopo due vittorie consecutive e 10 gol rifilati a Bruges e Lazio, il Napoli ha dovuto arrestare la sua corsa al cospetto dell’anacronistico ed inossidabile catenaccio del Carpi di Castori, che con undici uomini dietro la linea della palla e nove a ridosso dell’aria di rigore, è riuscito ad imbrigliare la verve offensiva della squadra di Sarri.
In partite come questa le considerazioni tattiche da fare sono poche. Sarri le ha provate un po’ tutte per cercare di aggirare la difesa avversaria, partendo con l’ormai consolidato 4-3-3, finendo con un 4-2-1-3, ma le iniziative offensive azzurre sono risultate sempre inadeguate a trovare la via della rete. Il tecnico napoletano avrebbe forse potuto osare di più con un po’ di anticipo, non aspettando i minuti finali per affidarsi a Gabbiadini e Callejòn, e magari mostrando maggior coraggio nelle scelte, magari impostando lo spagnolo ex Real da terzino destro, con soli compiti di spinta, o affiancando l’ex doriano ad Higuaìn, lasciando anche Mertens in campo fino alla fine, ma non è detto che in questo modo il risultato sarebbe cambiato. Già, perché in gare come queste serve, più che strategie tattiche, il colpo risolutore del campione. E gli uomini di spicco del Napoli stasera in questo sono mancati. Mertens e Insigne non sono mai riusciti a saltare l’uomo, né hanno provato a farlo, limitandosi ad un continuo ricamo della manovra che non ha mai presentato acuti. Higuaìn, attorniato da orde di difensori avversari, non ha mai trovato lo spunto per far male, se non con una sola conclusione a volo, da fuori area, nel primo tempo. Il più intraprendente degli azzurri è stato Hamsik nella fase centrale della ripresa, con un paio di inserimenti sul centro sinistra che hanno creato i presupposti da gol più interessanti della partita. Proprio per questo, forse, l’uscita dal campo dello slovacco potrebbe aver rappresentato non propriamente la scelta più azzeccata. Ma tant’è…
Dal punto di vista difensivo, invece, questa gara non ha fornito alcuna indicazione. Il Carpi si è limitato solo a qualche sporadico contropiede, orchestrato da Matos e sospinto dalla velocità di Letizia sulla destra. Nulla di più. Ciononostante rimane almeno il dato positivo della terza gara consecutiva senza prendere reti. Magra consolazione, stando alla qualità tutt’altro che eccelsa dell’avversario.
Va poi segnalato come il ritorno di Valdifiori nell’undici titolare abbia portato ad una involuzione in fase di costruzione della manovra. L’ex Empoli, finché è rimasto in campo, ha confermato il suo scarso momento di forma, limitandosi ad appoggi semplici e nascondendosi spesso lasciando l’onere della costruzione ad Albiol e Koulibaly.
Questo 0-0 rappresenta dunque una battuta d’arresto per gli azzurri, che anche quest’anno confermano di incontrare non poche difficoltà al cospetto di avversari troppo chiusi e che rinunciano a proporre gioco. Sarri dovrà trovare delle efficaci contromisure a situazioni del genere, che quest’anno potrebbero presentarsi di frequente, visto lo scarso tasso tecnico di molte squadre di Serie A. E’ compito però dei giocatori quello di dare il massimo e trovare gli stimoli adeguati anche in queste partite. Se non si riesce a mettere sempre l’anima in campo ed a tenere alto il livello agonistico, qualsiasi avversario può sembrare imbattibile.

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