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Napoli-Fiorentina. Da Borja Valero a Reina: c’è la Liga al San Paolo

No, non cercate Napoli-Fiorentina nel programma della giornata della Liga, il campionato spagnolo. È la serie A, anche se la sfida di domani pomeriggio al San Paolo è quanto di più vicino alla Liga ci possa essere: otto spagnoli al cento per cento, più altri tre con il passaporto da sudditi di Re Filippo VI, più Higuain e Pepito Rossi che nella Liga hanno collezionato gloria, gol e presenze.

E non fa nulla se non c’è più Benitez e la sua schiera di collaboratori che serviva a dare a questa gara ancor di più il sapore della paella o delle tortillas. In campo comandano loro, i figli adottivi del tiki-taka, tutti cresciuti nelle cantere iberiche. «Sono finiti i tempi degli spagnoli che venivano qui in Italia e facevano flop. Il motivo? Ora vengono in punta di piedi, hanno meno pressioni e riescono ad esprimere la propria bellezza con maggiore serenità». Luisito Suarez, l’ultimo spagnolo ad aver vinto il Pallone d’oro (nel 1960) se la ride di gusto. «È vero, mi godrò la gara del San Paolo come se fosse una partita della Liga. Non so se è già una sfida scudetto, so però che la Fiorentina ha molto di spagnolo con il suo gioco fatto di tanti tocchi di palla e tanta concretezza in difesa».

Luisito Suarez scoccava il suo classico lancio da quaranta metri, non uno di più non uno di meno, in modo che il mulatto Jair Da Costa potesse scavallare indomito sulla destra. «Forse per questo domani il mio preferito sarà Borja Valero, uno che mi pare abbia i piedi delicati. Ma anche Callejon è uno che ammiro tanto, per la ricerca sempre del colpo a effetto».

E allora, viva la Spagna. A cominciare da Pepe Reina, madrileno che aveva cominciato a giocare a Boadilla del Monte, e nel 1995 se ne è andato al Barcellona seguendo le orme del padre. Nel 2006 Borja Valero, altro madrileno di questa storia, è al Castilla (il Real B) dove incontra e gioca al fianco di José Callejon. Ad allenarli c’è Michel, che era in campo anche nel 1987 in quell’incrocio malefico in coppa dei Campioni tra Napoli e Real Madrid Borja Valero. In quella stessa stagione debutterà con il Real di Capello, mentre Callejon poi prenderà e se ne andrà a Barcellona, sponda Español. Sempre madrileno è Marcos Alonso, anche lui cresciuto nella Cantera del Real. Lui, in Liga, però, ha giocato solo una partita, Racing-Real, quella dell’esordio: in campo appena 4 minuti, prendendo il posto di… Higuain. Sembra strano, ma se in Spagna si fa il suo nome, si fermano tutti.

Non certo perché ha poi giocato nel Bolton o nel Sunderland e ora nella Fiorentina: lui è il figlio di Marcos Alonso Peña, 13 stagioni in Liga ma suo nonno col Madrid ha vinto le prime cinque Coppe dei Campioni della storia del Real. Storie, intrecci. Mario Suarez, uno per cui Rafa Benitez avrebbe fatto carte false, ha fino ad adesso collezionato 4 presenze coi viola. In Liga nelle ultime stagioni tra Mallorca, Vigo e Atletico Madrid, le partita giocate sono state 185.

Il Matttino

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