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AMARCORD: Lazio-Napoli, il derby minore

Napoli-Lazio 5-0 Higuain 2Il Napoli affronta all’Olimpico la Lazio per quello che, a differenze della partita contro la Roma, riveste la caratteristiche del derby in misura minore. A livello di tifoserie, la rivalità con i biancocelesti è più antica ma la sfida oggi è molto meno a rischio rispetto a quella con i cugini giallorossi.

Gli azzurri sono reduci da due vittorie consecutive: il 18 gennaio 2015 Higuaìn con una botta al 18° piegò le mani a Berisha e l’anno prima, il 2 dicembre 2013, fu un 2-4 senza storia: Higuaìn (doppietta) Pandev e Callejòn, per la Lazio autorete di Berhami e gol di Keita. Il Pipita sembra avere un conto aperto con i capitolini avendo segnato loro ben undici reti.

L’ultima sconfitta è datata 7 aprile 2012: 3-1 per i padroni di casa con reti di Candreva, pari di Pandev ed eurogol di Mauri prima del 3-1 su rigore firmato da Ledesma. Altra sconfitta il 14 novembre 2010: 2-0, Zarate e Floccari.

Andando indietro nel tempo troviamo due protagonisti di questo match: Chinaglia e Giordano. Long John ha lasciato un’impronta in diversi Lazio-Napoli: il 21 gennaio 1973 vide i biancocelesti imporsi 3-0 ed è sua la terza rete dopo quelle di Manservisi e Nanni.

L’anno dopo, quello in cui la Lazio si aggiudicherà il titolo, Chinaglia firmò l’1-0 finale (nella sfida di ritorno in aprile furono tutte sue le tre reti laziali, Napoli-Lazio 3-3) mentre il 9 marzo 1975 realizzò il rigore che pareggiò i conti dopo il momentaneo vantaggio di Braglia, Lazio-Napoli 1-1. Nella stagione in cui Chinaglia lasciò la Lazio, 1975-76, il Napoli passò all’Olimpico 1-0 grazie a Boccolini.

Un incontro importante si ebbe il 21 aprile del 1984; i romani, matricola ed in piena lotta per la salvezza, vinsero quella delicata sfida per 3-2. Quella Lazio aveva Chinaglia presidente e rivide in campo, proprio quel giorno, Bruno Giordano, suo fiore all’occhiello, fuori a lungo per infortunio. Il bomber fece esplodere l’Olimpico segnando al 1° minuto ma lo fece mugugnare quando sbagliò un calcio di rigore che pure fu fatto ripetere tre volte. Raddoppiò il danese Laudrup, Dal Fiume accorciò le distanze, di nuovo Laudrup e poi Celestini per un 3-2 che elettrizzò non poco gli spalti.

Maradona segnò all’Olimpico nel primo anno della sua carriera azzurra: 14 ottobre 1984, Lazio-Napoli 1-1, rete di Diego a pareggiare l’autogol di Bruscolotti. La Lazio mancò dalla massima serie per alcuni anni fino alla stagione 1988-89 quando il 19 marzo finì 1-1 con le reti di Neri e Ruben Sosa. Il 30 dicembre 1989 ci fu il sonoro 3-0 inflitto dai romani con doppietta di Amarildo e rete di Pin. Il 1991 sorrise agli azzurri; in aprile, Alemao e Zola firmarono una vittoria azzurra e a dicembre, stagione 1991-92, ci fu il 3-3 che fu una mezza vittoria poiché il Napoli all’80° era sotto 3-1. Queste le reti: Riedle, Ferrara, Riedle e Ruben Sosa su rigore, quindi 3-2 di Blanc all’80° e pari di Zola al 90°.

Non meno rocambolesco il 4-3 del 30 maggio 1993; dopo cinque minuti romani già sul 2-0 con doppietta di Riedle, 2-1 di Zola all’11° e rigore di Signori al 41° per il 3-1 del primo tempo. Francini porta gli azzurri sul 3-2, quattro minuti dopo Winter firma il 4-2 e dopo dieci minuti ancora Zola fissa il risultato sul 4-3. La Lazio di Cragnotti diventò una realtà e per il Napoli furono dolori come il 30 marzo 1994, 3-0, e la stagione successiva, 5-1, mentre Di Matteo diede un dispiacere il 5 maggio 1996, Lazio-Napoli 1-0.

L’era De Laurentiis si aprì con la sconfitta per 2-1 (Rocchi, Firmani, Domizzi) che chiuse la stagione 2007-08, poi la vendetta con lo 0-1 grazie al Lavezzi-show che provocò  l’autorete di Siviglia. Quindi il pari dell’aprile 2010, 1-1 Floccari, Hamsik. Pari e patta il 10 febbraio 2013,1-1: Floccari, pari di Campagnaro a tre minuti dalla fine.

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