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Napoli, da Callejon a Jorginho: gli uomini ombra di Sarri

Napoli, da Callejon a Jorginho: gli uomini ombra di SarriJorginho  NAPOLI – La sostanza soprattutto. Perché i fronzoli non fanno parte del loro dna. Sono gli uomini ombra del Napoli. Prospettiva rovesciata e telecamere puntate su chi solitamente sfugge alla luci della ribalta. Ma non a quelle di Maurizio Sarri che non rinuncia  mai ai fedelissimi poco appariscenti ma assolutamente indispensabili. Jose’ Maria Callejon lo è diventato da quando il Napoli ha abbandonato l’idea del trequartista e ha abbracciato la formula del tridente. Lo spagnolo è l’emblema del 4-3-3. E’ semplicemente insostituibile: 24 presenze e un minutaggio (1831) decollato dopo la svolta tattica, compagna di viaggio  di una rimonta culminata con il primato in classifica. “Non posso fare a meno di lui”, ha ammesso candidamente Sarri. Callejon garantisce un equilibrio tattico di cui beneficia l’intera squadra. Attacca l’avversario e difende. Ora s’è messo pure a segnare in campionato (5 centri, 10 considerando Europa League e Coppa Italia) completando così una miscela unica nel suo genere. Ieri ha invitato i compagni a cena per il suo 29esimo compleanno: grande armonia all’interno del gruppo (che poi si è cimentato nel coro ‘Un giorno all’improvviso’, la nuova hit del San Paolo) e un tweet di auguri di Pepe Reina che la dice lunga sull’importanza dell’attaccante nello spogliatoio: “Auguri frate! Oltre che un grandissimo calciatore che suda questa maglia sempre, sei un grande uomo perbene. TVB assaj”.

Callejon è l’emblema di una catena, quella di destra, che assicura solidità ma anche profondità. Allan ne fa parte: è il motorino inesauribile del centrocampo e in dote ha un biglietto da visita (22 gare e 1847 minuti) redditizio. Il suo cambio di passo è una dote preziosa: spacca in due l’andamento del match e annichilisce gli avversari. Allan è il turbo di un motore dagli ingranaggi perfetti. Con Sarri ha anche riscoperto il piacere di esultare: inserimento preciso e tre gol all’attivo, merce rara per uno che all’Udinese si limitava unicamente al lavoro ‘sporco’. L’intesa con Hysaj funziona: il nazionale albanese è arrivato in azzurro quasi in sordina. Ha trasformato lo scetticismo in un consenso unanime:  terzino inesauribile sulla fascia. Conosce i movimenti difensivi di Sarri, con cui è maturato ad Empoli, e non disdegna neanche qualche puntata offensiva. L’etichetta del titolarissimo gli si è appicicata presto addosso: ha saltato per squalifica solo la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, ma nelle altre 23 gare è sempre stato impiegato (2126′ all’attivo). Prezioso sin da subito, dunque. Jorginho, invece, ha dovuto aspettare. L’italo-brasiliano ha cominciato nelle retrovie. Il calcio d’agosto aveva consegnato a Valdifiori le chiavi del gioco. Ma la legge del campo ha raccontato un’altra storia: il centrocampista ai margini durante la gestione Benitez (è stato vicino alla cessione al Palermo, De Laurentiis lo avrebbe voluto inserire come contropartita, qualora avesse acquistato Dybala) ha cambiato marcia. Merito di un modulo più adatto alle sue corde: Jorginho è il punto di riferimento centrale che magari non ha il lancio lungo del regista classico, ma la sua interpretazione del ruolo è fondamentale per questo Napoli (21 partite per un totale di 1779′). E’ sempre in appoggio ai compagni che gli affidano il pallone nei momenti difficili.
La personalità non gli manca, una maglia della nazionale sì. Jorginho spera ancora di rientrare nei piani del ct Conte per l’Europeo, ma è più probabile che possa coronare il suo obiettivo nel post Francia. Una convocazione in extremis con la Spagna è anche il traguardo di Raul Albiol, ignorato (al pari di Callejon) dal ct Del Bosque. Se lo gode Maurizio Sarri che lo ha rigenerato. Il difensore incerto dello scorso campionato è tornato il leader del reparto. Basta un dato: è sempre stato impiegato in campionato. Ha lo stesso score di Reina: 24 presenze e 2277 minuti. E’ in cima alla classifica degli stakanov e si è messo in proprio a Frosinone con il gol che ha sbloccato il risultato. Perché gli uomini ‘ombra’ di questo Napoli, ogni tanto si regalano pure una soddisfazione personale.
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Fonte: Repubblica

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