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Palermo-Verona 3-2: festa al Barbera, i rosanero sono salvi

PALERMO – Il Palermo resta in serie A, il Carpi retrocede in serie B. Scatta la festa al Barbera dopo la vittoria per 3-2 ai danni del già retrocesso Verona nella 38/a e ultima giornata di serie A. Un vero e proprio miracolo sportivo quello della squadra siciliana dopo tutti i problemi di una stagione maledetta fatta di contestazioni, di scelte societarie opinabili, di innumerevoli cambi in panchina e di polemiche. Ultima in elenco quella sul premio retrocessione che avrebbe avuto (e che porterà a casa!) il Verona in caso di sconfitta. A far scattare l’allarme il Carpi, terzultimo a un punto da Sorrentino e compagni, e diretto interessato della sfida del Barbera. Alla fine gli scaligeri potranno tornare in Veneto a testa alta, perché è vero che hanno perso, ma lo hanno fatto onorando il campionato. Ora in tanti saluteranno in casa siciliana a partire da quel Franco Vazquez finito ai margini della rosa e rispolverato da Beppe Iachini fino alla conquista della maglia azzurra. E’ tempo di ricostruzione a partire dai quadri dirigenziali con Maurizio Zamparini deciso a mollare il giocattolo rotto.

STAGIONE AGITATA – La salvezza non cancella, quindi, una stagione travagliata fatta di errori societari imperdonabili e tanti, troppi cambi in panchina, ben nove. L’artefice di tutto è il vulcanico Zamparini che alla 12/a giornata decide di esonerare Beppe Iachini con la squadra dodicesima con appena 3 punti di vantaggio sulla zona rossa. Viene chiamato Davide Ballardini e, con l’allenatore ravennate, sembra che le cose inizino a funzionare, ma la squadra capitanata da Sorrentino decide di ammutinare il tecnico che all’ultima di ritorno ha sei punti di vantaggio sul terzultimo posto. Zamparini cambia ancora, punta tutto su Schelotto che però non ha il patentino per allenare in Europa così viene affiancato a uomini di fiducia e via il tran tran con Viviani-Schelotto prima, Bosi-Schelotto poi, quindi Tedesco-Schelotto, fino a quando l’ex Boca Juniors non decide di alzare bandiera bianca e tornare in patria. Il Palermo finisce nelle mani di Bosi che dura appena 90′. Torna Iachini, ma alla 28/a giornata, dopo appena tre settimane, il tecnico rassegna le dimissioni irrevocabili tra lo stupore di tutti e le perplessità societarie. A quel punto Zamparini decide per il nome nuovo, quel Walter Novellino che non ha mai visto l’onta dell’esonero ad opera dell’imprenditore friulano. Record che dura appena quattro giornate. La squadra torna nelle mani di Ballardini che alla 33/a giornata naviga in acque agitatissime: 19/o posto con 3 punti di ritardo dalla salvezza. Le vittorie su Frosinone e Sampdoria ridanno linfa alla classifica siciliana che all’ultima giornata vede i rosanero con appena un punto di vantaggio sul Carpi. Il resto è storia di oggi.

VAZQUEZ SEGNA, SORRENTINO PARA – Al Barbera è gara vera nonostante tutte le illazioni dei giorni scorsi sul famoso “paracadute”, ben 40 milioni che andranno comunque nelle casse del Verona. Gli scaligeri al “premio a perdere” non ci pensano proprio e se la giocano a viso aperto contro un Palermo spinto dai 33mila tifosi presenti allo stadio e vistosamente più motivato. L’avvio è di stampo rosanero e il vantaggio di Vazquez al 28′ (sinistro a incrociare da fuori che si infila alla sinistra di Gollino) è solo il giusto premio a una pressione costante. La reazione scaligera è immediata e arriva dai piedi di Pazzini che prova il gran gol dalla lunga distanza con Sorrentino fuori dai pali, ma l’estremo difensore rosanero con la punta delle dita riesce a deviare il pallone sul palo. 2′ più tardi Morganella e Wszolek vengono alle mani in area ospite e Irrati sventola il rosso in faccia a entrambi. Al 40′ Sorrentino è ancora super nel deviare di nuovo sul palo una conclusione ravvicinata di Ionita smarcato in area da un filtrante di Pazzini.

MARESCA E GILARDINO PER LA A – La ripresa si apre con una doccia gelata per il Barbera. Al 3′, infatti, il neo-entrato Romulo attira su di sé l’intera difesa rosanero lasciando spazio per l’accorrente Viviani: destro a incrociare da dentro l’area e 1-1. Lo spettro della retrocessione da queste parti lo vedono solo per 4′, perché al 7′ Maresca raccoglie un cross dalla destra di Rispoli e di testa infila un colpevole Gollini. Una rete pesante, la prima dopo 37 gare d’astinenza per l’ex doriano. Al 20′ azione fotocopia con Rispoli che questa volta trova l’incornata di Gilardino sul secondo palo. E’ la rete che fa esplodere i 33mila del Barbera e allontana definitivamente le paure. Al 40′, però, quando tutto sembra ormai scritto, una dormita di Hiljemark in area permette a Pisano di saltare indisturbato sulla punizione battuta da Viviani e riaprire il match. A quel punto la squadra di Ballardini si chiude tutta nella propria metà campo e al triplice fischio di Irrati può festeggiare la tanto agognata salvezza.

PALERMO-VERONA 3-2 (1-0)
PALERMO (3-4-2-1): Sorrentino 7; Cionek 6.5, Gonzalez 6, Andelkovic 6; Rispoli 7 (39′ st Vitiello sv), Hiljemark 6, Maresca 7, Morganella 4.5; Vazquez 6.5 (49° st Jajalo sv), Trajkovski 6 (11′ st Lazaar 6); Gilardino 6.5. In panchina: Posavec, Alastra, Goldaniga, Brugman, Chochev, Quaison, Balogh, Struna, Cristante. Allenatore: Ballardini
HELLAS VERONA (4-4-1-1): Gollini 5; Pisano 6.5, Bianchetti 5.5, Helander 6, Emanuelson 5.5; Viviani 6.5, Marrone 6 (26′ st Furman 5.5) Wszolek 4.5, Siligardi 5.5 (35′ st Checchin sv); Ionita 6 (1′ st Romulo 6); Pazzini 6.5. In panchina: Coppola, Marcone, Albertazzi, Moras, Gomez, Rebic. Allenatore: Delneri
ARBITRO: Irrati di Pistoia
RETI: 28′ pt Vazquez, 3′ st Viviani, 6′ st Maresca, 19′ st Gilardino, 39′ st Pisano.
NOTE: Serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 33.445. Espulsi: Morganella e Wszolek per reciproche scorrettezze. Ammoniti: Gilardino, Viviani, Vazquez, Checchin. Angoli: 4-4. Recupero: 2′; 4′.

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Fonte: Repubblica

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