LE ALTRE DI A

Milan, Berlusconi: “Cina o petrolio, vendo solo a chi ha i soldi”

Milan, Berlusconi: "Cina o petrolio, vendo solo a chi ha i soldi"Silvio Berlusconi (lapresse) MILANO – Per la prima volta Berlusconi chiarisce in modo esplicito uno dei nodi della trattativa con la cordata cinese per la cessione del 70% del Milan: “Non sono tanto i sodi che devono venire alla Fininvest, ma i soldi che chi acquista deve impegnarsi a mettere nel Milan subito o ogni anno”, dice il presidente rossonero ospite di Porta a Porta. In questo modo l’ex premier divide chiaramente l’ambito della trattativa in due corsie: una più strettamente finanziaria riguarda gli accordi relativi alle modalità di acquisto della maggioranza del Milan e può essere ricondotta alle dinamiche di ogni altra operazione di fusione o incorporazione aziendale. L’altra invece è più calcistica: Berlusconi cerca di strappare un impegno formale a investire nel rafforzamento della squadra per un certo numero di anni. Pare che nei giorni scorsi un primo passo in questa direzione sia stato ottenuto. Ma evidentemente non è ancora considerato del tutto soddisfacente.
 
FONDI PER IL RILANCIO – L’ex Cavaliere chiarisce ulteriormente questo concetto: “Io ho dichiarato la mia decisione di cedere il Milan. Penso tuttavia che l’ultima mia decisione circa la squadra debba essere una decisione saggia e giusta. Io credo di dover passare la mano a qualcuno in grado di immettere fondi che possano rilanciarla”. E’ possibile che su questo punto la posizione del proprietario milanista sia più intransigente rispetto a quella dei figli e di Finivest, un fronte dove in questo momento prevale invece l’esigenza di cedere il Milan a buone condizioni economiche in tempi non lunghissimi.
 
UN RUOLO DOPO LA CESSIONE – “I soldi vengono o dalla Cina o dal petrolio”, continua Berlusconi riferendosi anche gli emiri del Golfo che hanno rilanciato a livello internazionale Paris Saint Germain e Manchester City. Il presidente del Milan è convinto di poter essere utile a livello societario anche dopo l’eventuale cessione ai cinesi: “Tutti coloro che sono venuti al tavolo delle trattative hanno detto che il brand Berlusconi è importante, soprattutto in Cina dove sono molto noto”. Un modo per ribadire che non vuole uscire completamente di scena al di là della carica di presidente onorario che sar’ sicuramente sua nel periodo transitorio di 2-3 anni.
 
PROGRAMMAZIONE ASSENTE  –  I grandi ex rossoneri chiedono chiarezza: “La prima cosa da fare è capire in quale direzione vuole andare la società –  dice Massimo Ambrosini all’inaugurazione della Champions Gallery a Milano, uno degli appuntamenti in vista della finale di sabato – questo viene prima di decidere quali giocatori prendere. La volontà di Berlusconi deve essere chiara: deve spiegare bene le proprie intenzioni un secondo dopo l’eventuale decisione di rimanere a capo della società”. Anche Cafù chiede maggiore capacità di programmazione: “Servono investimenti e un cambio di atteggiamento da parte di tutti. Anche i tanti cambi di allenatore confermano la mancanza di programmazione. Un tecnico ha bisogno di un intero campionato per poter essere giudicato”.

BROCCHI RESTA? NON SO – A margine della registrazione Berlusconi ha parlato anche del futuro della panchina rossonera e di Cristian Brocchi: “Resta? Non lo so ancora”, ha risposto il patron rossonero.
 
SENSO DI APPARTENENZA  –  Demetrio Albertini punta sulla personalità dei calciatori: “La formazione dello spogliatoio e del gruppo è fondamentale per riportare il Milan ai livelli che competono – dice a Milan Channel – quando hai un senso di appartenenza importante diventa naturale trasferire i valori nello spogliatoio ai ragazzi che arrivano. L’ho fatto io e l’ha fatto Abbiati dopo di me”.

serie A

milan ac
Protagonisti:
Silvio Berlusconi

Fonte: Repubblica

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui