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OBIETTIVO NAPOLI – La tribolata estate dei tifosi azzurri

Un’estate complicata per i tifosi del Napoli. Molto più di quanto non lo siano solitamente le stentate sessioni di mercato condotte dalla società di De Laurentiis. Difficoltà numerose ed inaspettate hanno spiazzato totalmente la tifoseria che sperava in un mercato sereno e concreto, per rinforzare con gli ingenti introiti della Champions, e grazie all’attrattiva di questa sui giocatori, una formazione dall’ossatura già ben definita. Il periodo da fine maggio ad oggi ha rappresentato, invece, una giostra di cocenti delusioni per gli affezionati ai colori azzurri. L’apice del malcontento è stato toccato, ovviamente, con la cessione dell’ex capocannoniere del campionato ai rivali bianconeri. Ma, già prima di questo evento nefasto, una marea di rifiuti ed incapacità di centrare gli obiettivi prefissati avevano messo a nudo la debolezza di De Laurentiis e Giuntoli nel condurre un mercato all’altezza dei proclami e delle esigenze della squadra.
Ad oggi, con l’inizio del campionato alle porte, il Napoli si trova ancora con evidenti lacune nel suo organico, nonostante il faraonico incasso degli ulteriori 90 mln per la cessione dell’ex numero 9. La situazione legata alla prima punta titolare è senza dubbio quella che lascia più in apprensione i tifosi. Ma procediamo con ordine, analizzando, per ogni reparto, lo stato della rosa azzurra nel momento in cui vi scriviamo.

DIFESA: Parlando di retroguardia non possiamo che iniziare manifestando preoccupazione per la questione portiere. Reina, grande uomo spogliatoio, è reduce da un girone di ritorno molto deludente ed in ritiro ha manifestato problematiche fisiche che aumentano i dubbi in merito alla sua affidabilità. Sorprende, dunque, che la situazione legata alla sua alternativa non sia stata ancora definita, con un Sepe sempre con la valigia a portata di mano e un Rafael relegato ormai al ruolo di terza scelta. Sportiello, opzionato da circa otto mesi, potrebbe essere una soluzione. Non sono chiari i motivi per cui la situazione risulti ancora tanto indefinita.
I quattro difensori avrebbero dovuto essere una delle basi da cui ripartire. La voglia di cambiare aria di Koulibaly ha creato invece scompiglio. Resterà? Andrà via? Ad oggi nulla è ancora certo. I tempi ormai suggerirebbero una sua permanenza. Ma in questo mercato non si può escludere nulla. Pare che la società stia cercando un altro difensore, a prescindere dalla situazione legata al senegalese, anche considerando i prossimi impegni di quest’ultimo in Coppa d’Africa e gli acciacchi di Tonelli. Il fatto che nella ricerca di un ulteriore difensore ci si sia rivolti ancora una volta, e con offerte fuori mercato a fronte dei rifiuti di Cairo, a Maksimovic è fonte di ulteriore frustrazione.
Non ancora pervenuto, infine, un eventuale terzino destro di riserva. Pare si voglia puntare ancora su Maggio. Necessità virtù.

CENTROCAMPO: Prima della grana attaccante, quello mediano era il reparto dove maggiormente i tifosi speravano nel grande colpo. Klassen, Witsel, Herrera, erano i sogni di qualche settimana fa. Con gli sviluppi del mercato i tifosi hanno però capito che bisogna adeguarsi ai tempi, ed hanno iniziato ad accontentarsi di giovani da far crescere. In quest’ottica Zielinski potrebbe rivelarsi una buona alternativa ad Hamsik. Peccato che prima di accettare l’azzurro abbia sperato per mesi in un segnale da parte di Liverpool e Milan. E’ chiaro che il polacco dovrà trovare il modo di farsi perdonare in campo. L’altro nome per completare la batteria di interni di centrocampo dovrebbe essere quello di Rog. Anche qui si tratta di un giovane che si spera possa esplodere sotto la guida di Sarri. Le potenzialità ci sono tutte, anche se con il suo possibile arrivo il Napoli rischierebbe di trovarsi a corto di muscoli in mezzo al campo, e con due alternative ai titolari troppo offensive, considerando come anche il jolly Giaccherini non impressioni certo per fisicità. Anzi.
De Laurentiis e Giuntoli trattano da tempo anche un vice Jorginho, ma la difficoltà nel cedere Valdifiori ha finora bloccato gli eventuali arrivi di giocatori come Kums e, soprattutto, Diawara, per il quale ci sarebbe già l’accordo con il Bologna. Perdere un elemento con le potenzialità del Bolognese sarebbe un vero peccato.

ATTACCO: La rincorsa ad Icardi difficilmente porterà ad un approdo dell’interista in azzurro, ma fa capire chiaramente come Sarri sia alla ricerca di una prima punta vera e propria. Gabbiadini, per il quale l’allenatore di certo non stravede, era sul piede di partenza prima del passaggio dell’attaccante argentino alla Juventus. Il suo sostituto designato doveva essere Milik, opzionato già da inizio luglio. L’evolvere dei fatti ha portato ad una situazione in cui il giovane polacco, insieme ad un Gabbiadini da rivalutare, dovrebbe vestire i panni del “salvatore della patria”, per far dimenticare chi lo ha preceduto. Situazione estremamente rischiosa. Ragion per cui il Napoli dovrebbe continuare a guardarsi intorno sul mercato. Tra suggestioni e nomi di ripiego la situazione è quantomai incerta. L’ipotesi Kalinic non infiamma gli animi per la sua incostante confidenza col gol; Cavani rappresenta più che altro un sogno dei tifosi, poco condiviso dalla società; Diego Costa potrebbe essere la grande occasione, ma sembra che il Napoli non sia interessato; Pavoletti o Zaza paiono nomi di ripiego che ridimensionerebbero la portata offensiva della squadra.

Insomma, aspettiamo la fine del mercato per un giudizio definitivo, sperando in un’improvvisa accelerata per affari importanti, magari programmati sotto traccia. Tuttavia la sensazione attuale è chiaramente quella di una campagna acquisti molto confusionaria. Il Napoli sembra essere rimasto spiazzato dai vari rifiuti e da partenze impreviste (?), e non ha avuto la lucidità e la forza per farsi trovare con un valido piano di riserva a fronte delle difficoltà. Da questo nasce l’insoddisfazione di buona parte della tifoseria. Ma anche altri aspetti hanno contribuito al malumore dei tifosi, come il clima di reclusione vissuto dalla squadra in ritiro, con allenatore e giocatori tenuti ben alla larga dai media; poi il rincaro dei prezzi degli abbonamenti; le presentazioni e gli incontri con i supporter disdetti; i festeggiamenti per i 90 anni improvvisati, tra inviti ritardati e passerelle dei grandi ex annullate. Poi ancora, le frasi inopportune del presidente, le maglie ufficiali troppo aderenti per i fisici dei tifosi medi, le solite amichevoli in pay per view al prezzo raddoppiato rispetto alla media delle altre, la confusione sui biglietti gratis e i mini abbonamenti. Tante questioni, dunque, che meriterebbero appositi approfondimenti, ma che nel complesso contribuiscono a rendere questa estate una delle più tribolate per i tifosi partenopei.

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