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Mou e Guardiola visti da Condò, i “Duellanti” di un romanzo senza fiction

Quattro partite fra le stesse squadre in soli diciotto giorni, un ritmo da finale Nba o quasi, nel calcio non s’erano mai viste. Il fatto poi che queste due squadre fossero il Barcellona e il Real Madrid al vertice del loro splendore, e che in panchina sedessero – molto poco, in realtà – Pep Guardiola e José Mourinho, fece della “serie” della primavera 2011 l’esperienza più emotiva, intensa e coinvolgente della mia carriera.

Cinque anni dopo, con i “duellanti” alle soglie di un nuovo bollente confronto a cavallo dei due Manchester, mi è piaciuta l’idea di ricostruire quei 18 giorni dando loro una profondità storica: il duello fra Pep e Mou è in sé uno scontro epico, una sorta di Iliade raccontata sui campi di calcio, ma anche la rappresentazione e il riassunto di altri spettacolari dualismi, da quello politico fra Barcellona e Madrid a quello tecnico fra Messi e Ronaldo. Guardiola e Mourinho sono intelligenze top class ma di segno totalmente opposto: il modo in cui si batterono, e certamente si batteranno ancora, è puro cibo per le nostre menti, e soprattutto per le nostre passioni.

Duellanti è un romanzo senza fiction, perché nulla è inventato – ho passato in Spagna quei 18 giorni, e molti altri ancora – ma tutto è narrato al ritmo vertiginoso di quelle ore, con la visione sgombra dai molti polveroni sollevati all’epoca. Pep e Mou provarono semplicemente ad annientarsi, e in fondo ci riuscirono visto che uno – esausto – fu “costretto” ad allontanarsi dal calcio per un anno, e l’altro – demotivato dall’assenza del rivale – incappò nella peggiore stagione della sua carriera. Ora che si ricomincia, allacciate le cinture: scoprire in “Duellanti” le origini della più grande rivalità dello sport moderno è il miglior modo per apprezzare i prossimi capitoli.
 

Fonte: Sky

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