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Ancelotti: “Berlusconi? Criticava ma ci motivava”

“I club hanno consegnato troppo potere ai procuratori dei calciatori. La cosa più importante nel football sono i giocatori, non gli agenti, né l’allenatore”. Ad affermarlo è il tecnico del Bayern Monaco, Carlo Ancelotti, in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco ‘Die Welt’. “Fa parte del mestiere essere licenziato. Queste regole possono non essere giuste o meno ma devo rispettarle – spiega in riferimento ai rischi della professione – Quando le cose vanno male l’allenatore è sempre responsabile”.

“Nei top club si deve rimanere sempre ai vertici, occorre vincere. Prima di venire al Bayern sono stato licenziato dal Real Madrid, nonostante l’approdo nelle semifinali di Champions League. E ci mancava un punto per vincere il campionato spagnolo”, dice Ancelotti.

Sul suo approdo in Bundesliga, al Bayern, l’allenatore emiliano aggiunge: “Questo è un grande club, con una lunga storia. E, cosa più importante, la società è gestita da ex giocatori e questo rende il Bayern abbastanza unico: il club non ha debiti, ha sponsor fantastici e c’è un ambiente familiare. E possiamo giocarcela con tutti: con il Real Madrid, il Barcellona, il ​​Manchester City e la Juventus”.

Per quanto riguarda il rapporto con Berlusconi ai tempi del Milan conclude: “Quando facevamo male ci sosteneva, non gettava mai benzina sul fuoco. Amava immischiarsi, ma anche in questo caso lo faceva in momenti positivi dicendo che voleva un modulo con un attaccante in più”.

Fonte: Sky

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