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Juventus brutta e vincente: Bonucci è il suo simbolo

Juventus brutta e vincente: Bonucci è il suo simboloLeonardo Bonucci festeggia il gol al Siviglia (agf) TORINO – Se la voce roca di Gianna Nannini cantava il bello impossibile, la Juventus si autocelebra invece come brutta e possibile, con tanti saluti agli esteti. Non gioca bene, proprio no, ma vince, e si attribuisce, facendone partecipi i suoi tifosi, giuste possibilità di ulteriori grandi successi: possibilità già concretissime in campionato, sempre meno oniriche in Champions League, specie dopo la grande impresa di martedì al Sanchez-Pizjuan, là dove nessuna squadra italiana era mai riuscita nemmeno a segnare un gol: ancora più della rimonta da 1-0 a 1-3, la calma massima conservata in momenti tipici da campo avverso (l’emergenza che ha quasi azzerato la difesa e l’attacco) e anche topici da circostanze speciali (Cuadrado che ha portato gli avversari a comportamenti alla fine autolesionistici).

ALLEGRI: “PRIMO OBIETTIVO RAGGIUNTO” – La calma, del resto, è quella virtù dei forti su cui Allegri batte spesso e volentieri: “Nelle corride non sempre il toro va preso per le corna, bisogna aver la pazienza e colpire quando è stanco. Primo obiettivo raggiunto!!”, ha twittato il tecnico livornese, alla settima qualificazione consecutiva agli ottavi in altrettanti tentativi tra Milan e Juve. Ma una grande forza della Juve sembra essere anche la personalità, qualità che alberga soprattutto tra quelli che vengono definiti senatori per prestigio e esperienza, ma che intanto sono stakanovisti per apporto concreto. Tre su tutti, l’altra sera a Siviglia: Marchisio, che ha palesato freschezza rinnovata e regolarità antica, oltre ad aver realizzato un gol che in Europa non segnava dal febbraio 2013, Mandzukic che ha coraggiosamente vissuto l’isolamento o quasi là davanti come un riconoscimento al suo saper comunque fare reparto (e gol) da solo, e soprattutto Bonucci.

BONUCCI UOMO-SQUADRA – L’anello debole dell’ultima Juve non vincente, stagione 2010-11, è diventato una risorsa indispensabile di una delle squadre più vittoriose di sempre. Ha fatto tutto lui, Bonucci. Ha iniettato grandi motivazioni e tremendismo a se stesso e quindi allo spogliatoio bianconero. Ha segnato gol importanti e pesanti come macigni: chiedere a Roma, Napoli e appunto Siviglia. Delle 18 reti realizzate in bianconero da Bonucci, 7 sono risultate decisive, come quella di ieri in Andalusia, dopo il rigore procurato e offerto a Marchisio, e altre 7 hanno sbloccato il risultato. Bonucci ha letteralmente stregato il City di Guardiola, pronto a fare follie per assicurarsi il “nuovo Beckenbauer”. E’ addirittura riuscito a portare i rivali oltre i confini del tifo, mostrando loro il lato umano di Leonardo papà dello sfortunato Matteo. HIGUAIN E DYBALA VERSO IL RECUPERO – Con questi senatori al fianco, possono maturare serenamente i vari Kean, il primo classe 2000 a calcare i campi della Champions nonché il quinto più giovane di sempre nella massima competizione Uefa. E possono recuperare con relativa calma e senza rischi Higuain e Dybala, due che pochi giorni fa erano mezza squadra e che l’altra sera a Siviglia non erano neanche un pezzo di panchina. A proposito, Gonzalo e Paulo oggi si sottoporranno a nuovi esami strumentali per definire meglio i tempi di recupero. Da Vinovo filtra un cauto ottimismo. I due attaccanti potrebbero tornare tra i convocati già domenica prossima in casa del Genoa, quando Allegri riavrà Chiellini dal primo minuto e forse anche Benatia, o al più tardi il 3 dicembre allo Stadium contro l’Atalanta. “Nella sofferenza si costruiscono le vittorie! Bravi, non vedo l’ora di esultare insieme!”, ha twittato ai compagni Dybala, un mese e un giorno dopo il suo ko del 22 ottobre al Meazza rossonero.  calcio

serie A
juventus
Protagonisti:
Leonardo Bonucci

Fonte: Repubblica

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