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Juventus, il mea culpa di Chiellini: “Questo ko ci farà bene, ma basta errori”

Juventus, il mea culpa di Chiellini: "Questo ko ci farà bene, ma basta errori"Giorgio Chiellini in lotta con l’interista Antonio Candreva (ansa) TORINO – “La sconfitta contro il Genoa ci farà bene. Abbiamo avuto un approccio che la Juve non si deve permettere, ne siamo consapevoli. Siamo primi in Italia e in Europa, ma sappiamo di avere molti margini di miglioramento. Ora tutto dipende principalmente da noi. Ma abbiamo anche bisogno dell’entusiasmo dei nostri tifosi”. Ecco il succo del Chiellini-pensiero, il giorno dopo l’imbarazzante 3-1 subìto in casa del Genoa. Quella del difensore toscano a Sky Sport e Mediaset è la prima voce della squadra bianconera, “imbavagliata” per qualche ora dal club, al netto delle dichiarazioni nel postpartita di Allegri (“stiamo zitti perché dobbiamo digerire il ko”) e dei messaggi affidati ai social da Marchisio (“ripartire imparando dagli errori”) e dagli infortunati Bonucci (“ci rialzeremo, come sempre”) e Dani Alves (“il mio guaio fisico è meno grave di quanto si dice”). La Juve riconosce di aver peccato di hybris, ma non vuole farne una tragedia greca.

BONUCCI OUT 45-60 GIORNI, DANI ALVES 3-4 MESI – Il “dramma”, semmai, è in infermeria. L’infortunio di Leonardo Bonucci è molto più grave di quanto poteva sembrare in un primo momento. Gli accertamenti svolti in giornata dal difensore hanno infatti evidenziato una lesione del bicipite femorale della coscia sinistra che, a detta del club bianconero, “lascia prevedere allo stato attuale tempi di recupero attorno ai 45/60 giorni”. La difesa non avrà il suo “lider maximo” almeno fino a metà gennaio: niente scontro diretto contro quella Roma che lui stesso punì nel 2014, e addio Supercoppa italiana contro il Milan. Confermata invece la diagnosi di Dani Alves, che ha riportato la frattura composta del perone in un contrasto con Ocampos. “Le tempistiche di recupero verranno definite sulla base dell’evoluzioni cliniche e radiografiche che verranno monitorate nei giorni a seguire”, informa il sito ufficiale bianconero. Si parla di 3-4 mesi. Ed è un’altra brutta botta per la Juve, nonostante in questo avvio di stagione l’esterno brasiliano sia spesso sembrato la controfigura del grande campione ammirato a Barcellona.

CHIELLINI: “GUARDIAMO AVANTI, CI ATTENDE UNA CAVALCATA” – Questa mattina a Vinovo, a detta di Giorgio Chiellini, è tornata la calma, dopo certe frizioni ieri culminate nel litigio in campo tra Cuadrado e Mandzukic: “Oggi ci siamo confrontati come facciamo solitamente. E’ chiaro che è sempre meglio farlo dopo una bella vittoria anziché dopo una sconfitta come quella di ieri”. Poi, il richiamo al lavoro: “Siamo consapevoli degli errori commessi, ma è importante proiettarci avanti e crescere – prosegue il vicecapitano bianconero -. Da qui a Natale ci attende una grande cavalcata, al termine della quale vogliamo confermarci primi in campionato e in Champions, e vincere la Supercoppa. In primavera, poi, dovremo essere pronti per giocarci tutti i traguardi”.

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ALLEGRI AZZERA GLI ALIBI: “NESSUNA GIUSTIFICAZIONE” – La Juventus è uscita da Marassi con nervi, muscoli e ossa a pezzi, smontata come una libreria Ikea. Ora c’è la corsa a dire che il crollo psicofisico della capolista, che ha portato al ko più umiliante degli ultimi cinque anni e mezzo di trionfale storia bianconera, era ampiamente annunciato, quasi inevitabile. Il gioco è sempre stato tutt’altro che esaltante, E se tre sconfitte in altrettante trasferte post Champions fanno una prova, la Juve soffre tremendamente le fatiche europee. “Questo dato non è casuale”, ha riconosciuto Allegri, che aveva fiutato il pericolo alla vigilia ma poi non ha trasmesso la giusta concentrazione ai suoi, contribuendo allo spaesamento della squadra con alcune scelte incomprensibili. “Non ci sono giustificazioni – ha twittato il tecnico, convinto che la bastonata possa essere salutare -. Lato positivo: torniamo con i piedi per terra in vista di un ciclo che ci dirà chi siamo!”.

ATALANTA, TORO, ROMA: CHE TRITTICO – Già perché il calendario fa piovere sul bagnato: sabato la sfida con una super Atalanta a caccia del settimo sigillo consecutivo, con il probabile e atteso ritorno di Dybala nell’undici, poi il derby contro il miglior Toro degli ultimi venti anni e quindi lo scontro diretto con la Roma risalita a -4. “Sabato avremo di fronte la più bella favola di questo campionato – avverte Giorgio Chiellini -. L’Atalanta gioca bene e valorizza al massimo i suoi giovani. Ma con il dovuto rispetto, penso che tutto quello che accadrà nelle prossime partite dipenda principalmente da noi”.

LA BBC SI E’ SBRICIOLATA – L’allarme è diffuso. La difesa deve fare i conti con un’emergenza senza fine. La BBC, l’architrave degli ultimi successi seriali, si è sbriciolata: appena 438 minuti giocati dal terzetto al completo dei 2.148 stagionali, un quinto delle 19 partite sin qui sostenute. Dopo Barzagli si sono fermati anche Dani Alves e Bonucci. Ma Allegri, che continua a non “vedere” molto Rugani, deve fare i conti anche con i muscoli di cristallo di Chiellini e Benatia, perennemente a mezzo servizio dopo essere stati bersagliati nell’ultima stagione da infortuni e ricadute. “Ora sto bene e lavoro sodo – assicura il “Chiello” -, avevo soltanto bisogno di allenarmi dopo un periodo di inattività”. In assenza di Dani Alves, e con Lichtsteiner escluso dalla lista Uefa, dalla Primavera di Fabio Grosso, 39 anni oggi, per la sfida del 7 dicembre contro la Dinamo Zagabria verrà probabilmente reclutato l’esterno destro 19enne Roman Macek.

POGBA E HIGUAIN DIPENDENZA – Salvo sorprese, il mercato andrà soprattutto a puntellare il centrocampo, troppo compassato e poco muscolare. Il principale problema della Juve è infatti nella terra di mezzo, là dove mancano i centimetri e i tentacoli di un Pogba. Uno tra Rincon, Witsel o N’Zonzi, per i quale secondo El Mundo Deportivo sarebbero pronti 30 milioni, non basta. “Allegri, che si aspettava la permanenza di Pogba, a gennaio vorrebbe almeno due centrocampisti”, ha rivelato il suo mentore Galeone prima di assistere all’ultima prestazione eterea del trio Khedira-Hernanes-Pjanic e all’innesto per l’assalto finale di Sturaro, preferito a Marchisio e Kean. Il centrocampista più affidabile è proprio il “Principino”, che però non regge ancora il doppio impegno ravvicinato. Ma c’è un problema anche in attacco, a parte la lungodegenza di Pjaca che tornerà soltanto nel 2017. La Juve non deve dimostrare a se stessa di poter fare a meno di Higuain. Dovrebbe semmai sperimentare un po’ di Pipitadipendenza, riportando “mister 36 gol e 90 milioni” al centro del suo villaggio, così da restituirgli la continuità che aveva l’anno scorso a Napoli. Insomma, dimenticare Pogba e ricordarsi di Higuain.

calcio

serie A
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Protagonisti:
giorgio chiellini

Fonte: Repubblica

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