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Da Pellegri a Kean: i ‘millennials’ alla conquista del calcio

ROMA – La faccia timida di chi si affaccia per la prima volta al mondo dei grandi, il talento di chi può già permettersi di confrontarsi con i più forti nonostante sia nato solo nel 2001. L’espressione di Pietro Pellegri al suo ingresso in campo in Torino-Genoa parla chiaro: non ha ancora 16 anni, ma è già catapultato nel mondo dei professionisti, e non a risultato acquisito, ma con il Grifone in cerca di un pareggio che poi non arriverà. Intanto, però, l’attaccante rossoblù ha battuto un recordo storico: a 15 anni, 9 mesi e 5 giorni è – per 24 ore – il più giovane calciatore ad aver calcato in Serie A. Superato ‘il fornarettò Amedeo Amadei, che aveva stabilito il primato nel, 1936. Un altro che caso che conferma l’inversione di tendenza del calcio italiano: i debutti in A sono sempre più precoci, e il trend sembra essere appena iniziato.

Dopo l’esordio contro il Pescara di Moise Kean, 16enne di Vercelli in forza alla Juventus, la tendenza si consolida. I ‘millennials’ sono già parte integrante del calcio nostrano, e poco importa se da poco i classe 1997 come Gerson o i 1998 come Locatelli abbiano appena iniziato ad affermarsi. Il centravanti bianconero ha anche collezionato una presenza in Champions League, il primo 2000 a farlo. Questi liceali staccano record su record, e non sembrano intenzionati a smettere.

Con loro tutta una serie di ragazzi che sognano la A e la vedono sempre più vicini, anche grazie all’inversione di rotta indirizzata dal ct Ventura: non passerà molto tempo prima che Plizzari faccia il suo esordio. Il portiere del Milan, sul quale hanno speso parole importanti il ct dell’Under 19 Baronio e il presidente Berlusconi, è un altro dei predestinati del calcio europeo: i rossoneri hanno appena trovato in Donnarrumma – classe 1999 – il portiere del prossimo ventennio, eppure sono già proiettati in avanti,

Una tendenza che si conferma anche in campo internazionale: in Francia, paese molto attento al lancio dei giovani, ha esordito Vincent Thill, attaccante lussemburghese del Metz. Il ragazzo, nato nel febbraio 2000 è già conteso da Real Madrid e Bayern Monaco nonostante abbia giocato appena 8′ in Ligue 1. Anche in Inghilterra ha esordito un giovanissimo, ma in Championship: si tratta di Ryan Sessegnon, terzino dei nobili decaduti del Fulham. Non avrà esordito in Premier, ma ha già collezionato 11 presenze – 9 in campionato – segnando 2 gol. E’ questo teenager londinese il millennial più ‘maturò del calcio europeo; non a caso l’Arsenal sta già lavorando per assicurarsi le sue prestazioni. Un altro baby anglofono che sta facendo parlare di sè è l’attaccante dei Vancouver Whitecaps, Alphonso Davies. Il canadese, del 2 novembre 2000, ha già collezionato 15 presenze e un gol in prima squadra. E’ l’unico giocatore nato nel terzo millennio ad aver debuttato in Mls, e a differenza dei colleghi vanta già una presenza nell’Under 20 della sua nazionale. L’ultimo della nidiata è Dogucan Haspolat, olandese di origine tuche che ha giocato sei minuti nell’Excelsior, squadra di Rotterdam che lotta per la salvezza in Eredivisie.

La linea è tracciata: presto anche in Spagna, Germania e Brasile vedremo impiegati ragazzi della generazione 2000. La speranza, però, è che in Italia la tendenza sia più marcata che negli altri paesi, così da favorire quel ricambio della guardia tanto auspicato dal commissario tecnico della Nazionale.
 

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Protagonisti:
Pietro Pellegri
moise kean

Fonte: Repubblica

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