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Juventus, El General Rincon diventa gregario: “Qui solo campioni”

TORINO – Beppe Marotta dice di aver preso Rincon anche “per le sue qualità umane”. Lui, El General, si definisce in effetti un leader umile e così ieri si è presentato ai suoi nuovi tifosi, senza per altro un solo ringraziamento al Genoa che lo ha portato all’onor del mondo (in questo senso, si è speso solo per Gasperini). Marotta, dal canto suo, ha ribadito che il mercato invernale della Juventus è sostanzialmente chiuso (“Non abbiamo mai trattato Gagliardini, non è il profilo che ci serve”): “Siamo contenti della rosa che abbiamo, rispetto all’estate, quando era un’incognita, c’è anche un Marchisio in più e Allegri ha giocatori differenti per moduli differenti. Dybala? I rapporti sono ottimi, siamo stati noi a proporgli un nuovo contratto come riconoscimento per ciò che ha fatto. Lui è orgoglioso di essere qui e presto annunceremo il rinnovo. Morata? È legato sentimentalmente all’Italia e a un’italiana, so che sente spesso i suoi vecchi compagni e dice sempre cose belle della Juve…”. Ma Morata, al momento, è solo una suggestione. Il presente è Tomas Rincon, il primo venezuelano nella storia bianconera: “Questi giorni sono stati come un sogno”.

Rincon, ha conquistato la Juve dopo averla battuta 3-0 poco più di un mese fa?
“Non lo so, so che loro avevano appena fatto una partita molto dispendiosa a Siviglia e noi avevamo molta fame”.
Alla Juve cosa si sente di offrire?
“Sto conoscendo tutto quello che serve, mi sto adattando velocemente. Tra pochi giorni si gioca, devo essere pronto. Darò sempre il massimo: quello che posso garantire è molto lavoro e di mettermi a disposizione per i bisogni della squadra. È stato tutto molto veloce, appena ho sentito il nome della Juventus non ho avuto nessun dubbio. Ho tanta voglia di allenarmi, di giocare, di dare il massimo”.
Com’è stato l’impatto con la nuova realtà?
“Mi hanno accolto abbastanza bene anche se in questi giorni stiamo facendo soprattutto test fisici e si arriva al campo un po’ scaglionati. La prima sensazione è che questo club sia una famiglia, da parte mia c’è l’orgoglio di essere compagno di squadra del mio nuovo capitano, il portiere più forte al mondo. E poi ci sono tanti sudamericani, ambientarsi sarà facile”.
Chi già conosceva dei suoi nuovi compagni?
“Sturaro e Mandragora, che erano con me al Genoa. E appunto, i sudamericani, che ho spesso sfidato in nazionale”.
Perché ha scelto il numero 28?
“Perché mi piace l’8, che però appartiene a Marchisio, e perché è l’età a cui sono arrivato qui, anche se fra pochi giorni compirò 29 anni”.
In che ruolo pensa di trovare spazio?
“Dove gioco non dipende da me. Ho salutato Allegri ma non ho ancora potuto parlare di certi temi”.
In Venezuela costa stanno dicendo di lei?
“Per il mio paese il fatto che io sia passato alla Juve è una cosa meravigliosa, che aprirà le porte dell’Europa ad altri giocatori venezuelani. Il popolo è contento e io molto orgoglioso. E adesso la Juve avrà trenta milioni di tifosi in più”.
Perché la chiamano El General?
“Comiciarono a farlo, quando ero in Germania, giornalisti e compagni, e il soprannome mi è rimasto. E mi piace”.
È pronto a debuttare domenica?
“Sto lavorando, sono in forma, sono a disposizione”.
È vero che legge molti libri sulla leadership?
“Sì. Ognuno di noi ha un leader dentro, bisogna solo trovarlo e tirarlo fuori. Bisogna crescere prima di tutto come persona. E poi in nazionale sono capitano e sono contento di poter dare un mano ai giovani”.
Se la sente di trasformarsi da leader a gregario?
“Ho l’umiltà sufficiente per crescere ogni giorno e imparare. So che qui tutti sono tutti campioni, basta lavorare e mettersi a disposizione. Io gioco e vivo senza limiti”.
Perché si è affermato solo a 28 anni?
“Ho fatto un percorso lungo. In Germania sono cresciuto come persona e come atleta, ho imparato tante cose che nella vita mi sono servite. A Genova ho conosciuto un grande allenatore, Gasperini che mi ha fatto vedere le cose in un altro modo, e ho trovato un ambiente giusto e continuità di rendimento”.

juventus

serie A
Protagonisti:
tomas rincon

Fonte: Repubblica

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