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Milan, la terza caparra è un’illusione: il closing sta per saltare

Milan, la terza caparra è un'illusione: il closing sta per saltareSilvio Berlusconi (agf) MILANO – Lontano dal campo le certezze del Milan evaporano. A oltre due settimane dalla fumata nera del 3 marzo, non c’è traccia della terza caparra. I nuovi 100 milioni sono attesi al massimo entro la fine di questa settimana. In assenza di questo versamento, Fininvest valuterà come muoversi. Tra le opzioni contemplate,  a questo punto, c’è l’interruzione delle trattative. Secondo alcune indiscrezioni, viene già dato per scontato che la terza caparra non arriverà e ci sarà un annuncio sulla fine delle negoziazioni tra Fininvest e Sino Europe entro fine mese, magari proprio il 31 marzo. Secondo fonti vicine alla trattativa, invece Fininvest attenderà ancora per qualche giorno l’arrivo dei 100 milioni.

FUGHE MASCHERATE – Ma dalla Cina continuano ad arrivare segnali negativi sugli investimenti all’estero legati al calcio. Ultimo intervento quello del vice-governatore della Banca Popolare Cinese, Pan Gongsheng: “Sarebbe fantastico se l’acquisto di squadre di calcio all’estero aiutasse a migliorare il livello di questo sport in Cina. Ma non è così. La verità è che alcuni di questi investimenti mascherano una fuga di capitali e un trasferimento di attività all’estero. La mia impressione è che questo processo somigli a una rosa di spine. Occorre essere prudenti e agire con la dovuta diligenza”.

PROGRAMMAZIONE ASSENTE – Le preoccupazioni, però, vanno oltre e riguardano l’assenza di programmazione legata inevitabilmente a questa vicenda: “La cosa veramente grave del closing è che questa situazione blocca tutto, frena il Milan sul piano del mercato e della programmazione – dice l’ex Leonardo a Sky Sport – quando sono arrivato al PSG, la società era stata ceduta da due anni e aveva una nuova proprietà da tempo; eppure erano ancora fermi a zero. Pensate adesso cosa può esserci in corso nel Milan…”. Questa impossibilità di progettare il futuro riguarda anche una componente della quale si parla troppo poco: le decine di persone che lavorano all’interno del Milan. Persone sfibrate da una transizione che dura da anni e cancella ogni orizzonte di sicurezza. 

ALLENATORE E GIOVANI LE UNICHE CERTEZZE – Le uniche certezze insomma in casa Milan arrivano dai giocatori che scendono in campo e dall’allenatore in panchina. Sabato sera i rossoneri hanno battuto il Genoa con una formazione per 7/11 composta da calciatori nati negli anni ’90. Una buona notizia per una squadra che deve cercare di guardare avanti al di là dell’attuale posizione di classifica (7° posto) e della volata per l’Europa League. E due dei tre sostituti di sabato sera – Locatelli e Pasalici – hanno 41 anni in due: 22 il croato, 19 il lombardo.
 
DONNARUMMA VUOLE RESTARE – Il più prezioso di questi ragazzi, Donnarumma, ha dato continuità al bacio dello stemma dello Stadium: “Spero di restare perché sono milanista – ha detto il portiere intercettato alla stazione di Firenze mentre stava raggiungendo il ritiro azzurro a Coverciano – al rinnovo penserà il mio procuratore Mino Raiola”. Il tema è sempre quello del suo primo contratto da professionista, una negoziazione alla quale guardano con attenzione molti altri grandi club. Tra questi la Juventus, avversaria nella caldissima sfida di Torino di dieci giorni fa. Donnarumma ritroverà molti giocatori bianconeri in Nazionale: “Non è successo niente, solo un po’ di incazzatura per aver perso la partita. Non c’è niente da chiarire”.
 

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Fonte: Repubblica

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