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Gli interventi di Sandro Mazzola, Francesco Montervino, Fabrizio Biasin e Toni Iavarone a Radio Punto Zero

SANDRO MAZZOLA, storica bandiera dell’Inter, è intervenuto a “Fuori Gara”, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14.00 alle 16.00 su Radio Punto Zero, condotta da Michele Sibilla e Fabio Tarantino. Ecco quanto ha affermato: “La Juventus è capace di far tutto, nei secoli dei secoli le inventa tutte. In questo caso c’è una partita troppo importante contro il Napoli, dunque ci può stare il ritorno dei nazionali, ma averli sempre prima, però, mi sembra un po’ strano. Al San Paolo la Juve cercherà di giocar palla nella propria metà campo e poi ripartire in contropiede, ma il Napoli ha le qualità per mettere in difficoltà i bianconeri con la rapidità dei “piccoletti” in attacco. Insigne è bravo bravo, mi piace sempre: sa dribblare, inventare, è entrato del tutto nel clima Napoli. Quelli bravi, però, costano tanto. Sarri mi piace molto, sa entrare nella testa dei giocatori chiedendogli le cose giuste con garbo. La nazionale è il momento più importante di una carriera perché ogni calciatore rappresenta un paese intero, sta ai ct far capire questo ai proprio giocatori. L’Italia di Ventura mi piace, certo ci vorrà tempo per trovare il giusto equilibrio. Insigne esterno ci può stare, ha le caratteristiche per far bene in questo ruolo”.
 
FRANCESCO MONTERVINO, ex centrocampista del Napoli: “Quando ho deciso di entrare nel mondo dei social ho chiesto a Cannavaro di girare un video di benvenuto, lui me l’ha mandato ma mi ha avvertito: “Dovrai avere il coraggio di pubblicarlo”. E’ stato un deficiente (ride, ndr), scherzi a parte quel video fa capire l’affetto indiscusso che c’è tra noi. Quel Napoli faceva leva sulla forza del gruppo e dei singoli che morivano per questa maglia. La squadra attuale ha altre caratteristiche, ci sono giocatori che ci tengono tantissimo ma la struttura principale si basa sulla forza tecnica più che su quella morale. Conosco bene Barzagli, è un ragazzo di una serietà e professionalità unica, la verità è che il valore della nazionale non è lo stesso di prima ed è un peccato perché questa Italia può regalarci tante soddisfazioni perché è composta da giocatori che, potenzialmente, possono diventare fuoriclasse: da Verratti a Bernardeschi, tutti hanno un futuro garantito. Insigne? Sarri gli ha insegnato tanto in fase difensiva, ha grandi caratteristiche ma sappiamo bene che le cose migliori le fa oltre il centrocampo: gol, dribbling, assist. Ho avuto Ventura come allenatore, so bene cosa significa per lui 4-2-4, quando si attacca si attacca, ci vorrà solo tempo per trovare il giusto equilibrio. Sarri insegna calcio, ha meritato la “Panchina d’Oro”, per crescere deve solo migliorare nella comunicazione”.
 
FABRIZIO BIASIN, capo dei servizi sportivi del quotidiano Libero: “Non c’è nulla di male se un club chiede ad una nazionale di far rientrare prima un giocatore, ma questo deve essere garantito a tutti in maniera chiara, senza far confusione o creare caos. Bastava poco, semplicemente la verità da parte della federazione. Magari anche Insigne poteva tornare prima a casa. L’Italia non ha giocato una partitissima contro l’Albania ma la squadra è giovane ed ha qualità, anche se non ci avviciniamo ai livelli di Brasile o Argentina. Contro l’Olanda mi affiderei a tutti quei giocatori che sono esplosi in questi mesi. Per il secondo posto ho una preferenza sul Napoli per come gioca, per l’ambiente e per una rosa più completa. La Roma, invece, ha tanti problemi da affrontare. Higuain? Se i tifosi lo ignoreranno faranno benissimo, spesso il silenzio è la risposta più bella. Escludo categoricamente che l’Inter possa cercare Mertens, in passato c’è stato un tentativo di chiacchierata con De Laurentiis ma ci sono due motivi per escludere la pista: il belga ha trent’anni e poi l’Inter sa che è impossibile strappare un giocatore a De Laurentiis”.
 
TONI IAVARONE, giornalista: “Trovarsi nel giro di due anni dall’Empoli al Napoli con una serie di progressi continui e inalterati è motivo di grande soddisfazione per Sarri, personaggio atipico legato al vecchio calcio, sanguigno e di pancia, capace quest’anno di inventarsi Mertens attaccante per sopperire all’infortunio di Milik. Sarri è un allenatore sopra le righe, alcune polemiche sono giuste ed altre fuori luogo, è un toscano sano e irriverente, ha grandi capacità dialettiche. Da tempo non si vedeva un personaggio simile, forse da Mazzone, un allenatore italiano presente, sincero, franco nelle sue espressioni. Per come fa giocare le sue squadre, invece, sembra inglese o spagnolo. Nazionali? Il caso Juve è inquietante, cerchiamo di fare come loro, facciamoli rientrare prima, ad esempio Insigne. Basta una telefonata, avrà anche lui impegni personali (ride, ndr). Battere la Juve vorrebbe dire impensierire la Roma che, in questo momento, è discontinua. Il Napoli dovrà dimostrare di avere il carattere e la grinta per giocare alla pari con le big del campionato. Sulla questione rinnovi dico che ne rimarrà solo uno, Insigne: è giovane, italiano, si sente un pezzo di Napoli e può scrivere la storia. Mertens ha ormai trent’anni, è in una fase calante della carriera e cercherà di ottimizzare al massimo, in termini economici, gli ultimi anni della sua vita calcistica. Ovviamente non mi priverei di Mertens ma so bene il club azzurro come ragiona”.
Fonte: Radio Punto Zero
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