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Inter-Milan 2-2: Zapata raggiunge i nerazzurri all’ultimo secondo nel derby cinese

MILANO – Dateci altri derby a mezzogiorno, per favore. Dateci altro spettacolo così, altre emozioni simili. Quelle di oggi verranno dimenticate con difficoltà. Che spot per il calcio italiano in Oriente e nel mondo, se davvero c’era quasi un miliardo di persone davanti alla tv, anche se all’Inter non saranno per niente d’accordo. Il primo Inter-Milan alle 12.30 e il primo derby cinese della storia si decide al 97′, con una scarpata di Zapata sotto la traversa e il pallone che rimbalza venti centimetri oltre la linea fatale, è l’incredibile 2-2 del Milan che fino a 7′ dal termine era sotto per 2-0. Ma il coraggio e la disperazione di Montella vengono premiati: cinque attaccanti in campo per buttare tutto oltre l’ostacolo, e prima Romagnoli poi Zapata riagguantano l’Inter. E’ 2-2 come all’andata, il Milan rimane davanti in classifica.
 

Il sole di mezzogiorno è più caldo che tiepido, sorprende tutti per il suo tepore ma nel primo tempo finisce tutto addosso all’Inter, che ce l’ha negli occhi e non solo per quello parte malissimo. Forse preoccupata per le ultime prestazioni, la squadra di Pioli è pesante ed elefantiaca, barrisce più che ruggire, corre male in fase di impostazione e soprattutto quando deve ripiegare sui contrattacchi rapidi del Milan. Che al contrario è leggero e veloce di pensiero, è intelligente nel chiudere gli spazi, lucido quando recupera palla e la rovescia subito in avanti verso un Deulofeu che sembra posseduto dal demone di Speedy Gonzales, solo che se l’avversario barrisce allora i rossoneri friniscono, come cicale. Perché la cronaca degli episodi del primo tempo racconta di ben cinque occasioni per il Milan nei primi 34 minuti, e appena mezza per l’Inter, però poi al 45′ si chiuderà sul 2-0 per la Beneamata. Prova vivente del pessimo inizio interista è Roberto Gagliardini, che per venti minuti buoni non riesce a dare continuità alla manovra e dopo 70 secondi regala un pallonaccio nella propria trequarti: sul frenetico rovesciamento entra in area Deulofeu e la sua conclusione ravvicinata è respinta da Handanovic in uscita bassa, poi flipper di respinte, Kucka per Bacca che da cinque metri spara altissimo. Sono passati appena 80 secondi del derby.

La reazione interista è flebile, il primo scrollone è di Joao Mario, finalmente preferito al timido Banega, che vola a sinistra e cerca Icardi in area, ma il tiro è scentrato. In realtà la partita è in mano al Milan, che ruba e riparte con levità, come nel contropiede dell’8′ iniziato da un corner per l’Inter: Suso fila via per 50 metri palla al piede, invita Deulofeu in area e ancora Handa in uscita bassa salva. Al 14′ invece Suso cerca la conclusione personale da 25 metri e sul sinistro al curaro Handanovic si distende e devia in corner, mentre l’Inter continua a non raccapezzarsi. Infatti sugli sviluppi del corner Deulofeu scherza Gagliardini in area e timbra il palo con un destro quasi dalla linea di fondo. Solo ora l’Inter comincia ad alzare i ritmi della manovra, riuscendo ad appoggiarsi sulle ali Candreva-Perisic, mentre il gran lavoro di pendolo al centro di Joao Mario comincia a dare frutti. Ma anche se la partita vira verso i nerazzurri c’è ancora spazio per una volata di Deulofeu, la più impressionante, al 34′, sulla sinistra, divorando nella corsa un Medel che non lo tiene, ma è ancora un’uscita bassa di Handanovic a evitare il gol. Tanto frinire senza concludere nulla: destino delle cicale, ma nel calcio non puoi permettertelo, E a questo punto l’Inter mette la testa avanti, sfruttando il primo errore di posizionamento del Milan sul lancio da metà campo di Gagliardini: De Sciglio ne è scavalcato, Candreva si infila alle sue spalle, Donnarumma non legge con chiarezza la situazione e rimane nella terra di nessuno, poi Candreva è bravissimo nel dipingere un pallonetto secco sul gigantesco portiere rossonero, ed è 1-0. Di colpo l’Inter è padrona del campo e il Milan è assediato dai dubbi, va in confusione e subisce il raddoppio: splendido scambio Perisic-Icardi a sinistra, con Maurito che restituisce il pallone di petto, il croato vola sulla fascia e mette in mezzo un rasoterra magnifico per Icardi che ha seguito l’azione, e dal secondo palo a porta vuota mette il 2-0, suo primo gol al Milan, unica squadra di A a cui non aveva ancora fatto del male. Tabù cancellato.
 
Sotto di due gol e con il caldo che spegne via via le energie di tutti, il Milan nella ripresa si trova di fronte un Everest da scalare, anche perché la partita d’attacco contro un avversario schierato a protezione della propria trequarti non è nelle corde della squadra di Montella. Così le prime due occasioni sono ancora interiste: al 5′ altro errore di De Sciglio, stavolta in disimpegno al limite dell’area, con Candreva che riceve da Kondgobia e calcia a lato; al 7′ contropiede fulmineo con lancio di Medel in campo aperto per Icardi, fuga e cross da sinistra alla Boninsegna, ma Perisic non è Rivera e il suo piattone destro finisce tra le braccia di Donnarumma. Il Milan non riesce ad alzare più il ritmo, alcuni suoi giocatori si afflosciano tra crampi e stanchezza, Bacca ha all’improvviso un buon pallone in area (16′) ma la sua girata è contrata da Medel, a riprova che non è stata nemmeno questa la partita del colombiano. L’unico ad averne ancora è Deulofeu, il migliore per distacco del Milan: destro da fuori area, Handanovic si allunga finché può e riesce a deviare in corner (21′). L’ultima parte di gara è affannosa su entrambi i fronti, le energie non ci sono più, anche se Montella opta per lo schieramento più offensivo che ci sia: in campo Suso, Bacca, Lapadula, Deulofeu e Ocampos tutti insieme (Inter a quel punto con difesa a 5 con l’ingresso di Murillo), e non è per niente una cattiva idea. Di colpo infatti il derby si riapre all’83’: a Suso riesce uno dei pochi dribbling su Nagatomo, cross, sul primo palo irrompe Romagnoli che brucia Miranda e devia in rete, come fosse un attaccante. Il Milan però non ha la forza di rovesciarsi in area avversaria, gli ultimissimi minuti sono fatica pura, tutti sono in riserva, anche gli interisti, il cui errore è proprio quello di non essere più in grado di andare in contropiede negli spazi amplissimi che avrebbe a disposizione.

Ci si trascina fino al settimo minuto di recupero con le facce stravolte e paonazze, contrasti da terra e falli di frustrazione e litri d’acqua consumati in campo, senza più occasioni, si direbbe. Invece è decisivo l’ultimo corner del Milan, dopo una topica di Eder in contropiede che non serve in tempo Icardi, solissimo in area, e sarebbe stato il 3-1: invece sul cross da destra c’è la sponda aerea di Bacca, Handanovic che commette un errore capitale uscendo a vuoto, sul secondo palo arriva Zapata che apre il compasso delle sue enormi gambe e di sinistro stanga sotto la traversa. Mamma mia che emozioni. E’ 2-2, ed è anche giusto così. Nel grande stadio, con dentro quasi 80mila innamorati, alla fine si ode solo il canto della curva del Milan.

calcio

serie A
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Fonte: Repubblica

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