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Europa League: Atalanta, l’analisi del girone

L’Atalanta di Gomez e Gasperini ritrova l’Europa: ecco le avversarie sorteggiate dall’urna di Montecarlo

Tornati in Europa a distanza di 26 anni e inseriti in terza fascia, i bergamaschi di Gasperini affronteranno il durissimo gruppo E a partire dal Lione recente semifinalista. C’è anche l’Everton dal mercato esaltante con il ritorno di Rooney. Completano il girone i ciprioti dell’Apollon Limassol

Già impegnata in due delle tre grandi competizioni europee (Coppa Uefa e Coppa delle Coppe), l’Atalanta ritrova il palcoscenico continentale per la quinta volta nella sua storia a distanza di 26 anni dall’ultima avventura. Ecco quindi che il sorteggio dei gironi a Montecarlo rievoca ricordi irripetibili per i bergamaschi, inseriti in terza fascia e accoppiati con avversarie affascinanti ma complicate nel girone E: di fronte Lione, Everton e Apollon Limassol. Fatiche d’Europa proibitive per i nerazzurri, protagonisti nella scorsa stagione con un campionato esaltante chiuso al 4° posto a quota 72 punti (entrambi record assoluti in Serie A). Al netto delle partenze eccellenti sul mercato e delle new entry ancora da scoprire, l’Atalanta si dividerà nel doppio impegno in Italia e in Europa League con l’imminente fase a gironi da affrontare al Mapei Stadium di Reggio Emilia in chiave casalinga. Forse l’unico dispiacere nel viaggio più bello giunto ai nastri di partenza.

LIONE

Urna terribile a Montecarlo per i bergamaschi a partire dall’OL, club francese che metterà a disposizione il Parc Olympique nella finalissima del prossimo 16 maggio. Società di tradizione in patria (7 scudetti conquistati tra il 2002 e 2008), emersa pure in campo europeo sotto la presidenza trentennale di Aulas. Solo nell’ultima stagione, infatti, il Lione si è fermato in semifinale in Europa League contro l’Ajax poi piegato a Solna dal Manchester United, exploit a bilanciare un anonimo 4° posto in Ligue 1. Ceduti in estate big come Lacazette e Tolisso, Valbuena e Gonalons, la società ha investito il ricavato su giovani di prospettiva come i giovani attaccanti Traoré e Mariano. L’avvio in campionato sta dando ragione alle strategie di mercato: 7 punti in tre gare (3-3 contro il Bordeaux nell’ultima uscita) come il Marsiglia, coppia in ritardo di 2 lunghezze da PSG, Monaco e Saint-Etienne.

L’allenatore

Il 50enne Bruno Génésio, lionese doc ed ex bandiera del club per 9 anni, ha assunto la guida della prima squadra nel dicembre 2015 in luogo di Fournier dopo l’esperienza da vice. Archiviato un ottimo 2° posto a spese del Monaco nel suo battesimo al Parc OL, Génésio ha alternato parentesi esaltanti in Europa con scalpi prestigiosi (Roma e Besiktas) a risultati amari in patria: subito eliminato nelle Coppe, in ritardo di 28 punti dal Monaco campione. La prossima stagione diventa un vero banco di prova da non fallire.

Precedenti

Nessun precedente in gare ufficiali con l’Atalanta. Se nell’ultima annata il Lione ha affrontato la Juventus nella fase a gironi (0-1; 1-1) della Champions e la Roma negli ottavi (4-2; 1-2) di Europa League, i nerazzurri hanno recentemente incrociato un’avversaria francese: lo scorso 26 luglio, infatti, Gasperini ha superato 1-0 con gol di Cristante il Lille del Loco Bielsa nel tradizionale appuntamento estivo del Trofeo Bortolotti.

La stella

Detto degli addii altisonanti e delle new entry futuribili, il Lione non può che ripartire dal talento di Nabil Fekir: classe 1993, francese già esordiente in Nazionale, dall’età di 18 anni è legato al club a valorizzarne qualità indiscusse. Trequartista di tecnica, estro e gol (già 3 in Ligue 1), inevitabilmente designato della fascia di capitano. Il suo picco realizzativo restano le 15 reti della stagione 2014/15, primato personale destinato a migliorare con la partenza dei diretti concorrenti sulla trequarti. Proprio nell’ultima uscita in Ligue 1 ha regalato una prodezza da urlo segnando da centrocampo: è lui lo spauracchio annunciato di Gasperini.

Come gioca

Fekir resta il cuore pulsante nel 4-2-3-1 di Génésio, modulo che lo vede centrale sulla trequarti alle spalle di Mariano Diaz, ex Real Madrid pagato 8 milioni di euro. Sulle fasce non servono presentazioni per Depay e Bertrand Traoré, quest’ultimo prelevato a titolo definitivo dal Chelsea. Muscoli e geometrie in mediana con Tousart e Darder, titolari affiancati dal recente giallorosso Grenier. Buone pedine in difesa: Tete (o Rafael) sulla destra con la new entry Marcal a sinistra, Marcelo e un’altra conoscenza italiana come Yanga-Mbiwa nel cuore della retroguardia dove figura pure il giovane Diakhaby. Tra i pali Anthony Lopes, portiere esplosivo e già campione d’Europa. Questa la formazione tipo del Lione: Lopes; Tete, Marcelo, Yanga-Mbiwa, Marcal; Darder, Tousart; Traoré, Fekir, Depay; Diaz.

EVERTON

Lione nonché i Toffees a rendere complicato il passaggio del turno per l’Atalanta, squadra che vivrà comunque la magica atmosfera di Goodison Park nelle notti d’Europa. Un club senza titoli in bacheca dal 1995, tuttavia la parabola dell’Everton trova conforto nelle ultime stagioni: un assaggio di Europa League nel 2015, poi l’avvento di Koeman a centrare nuovamente la ribalta continentale con il 7° posto della scorsa Premier League. Non ci sarà Lukaku ceduto a peso d’oro (85 milioni di euro) allo United, ma il mercato ha prodotto acquisti di livello assoluto: Pickford e Keane in difesa, Klaassen e Sigurdsson sulla trequarti fino a Sandro Ramirez e soprattutto il ritorno del golden boy Rooney. Superati gli slovacchi del Ruzomberok e i croati dell’Hajduk Spalato per accedere alla competizione, il primissimo bilancio in campionato recita 4 punti (1-0 allo Stoke e 1-1 contro il City con Wazza sempre a segno).

L’allenatore

Classe 1963, ex difensore di spessore internazionale e titoli in serie con Ajax, PSV e soprattutto Barcellona, Ronald Koeman ha arricchito il suo palmares in panchina trionfando in Olanda prima di spostarsi all’estero. Una Supercoppa portoghese con il Benfica (2005) e una Coppa spagnola a Valencia nel 2008, titoli seguiti dal ritorno in patria (AZ e Feyenoord) fino all’avventura in Premier League. Ottimo il biennio al Southampton (7° e 6° posto), piazzamenti di spicco se consideriamo la presenza di big e corazzate. Confortante anche il battesimo alla guida dell’Everton, club ora proiettato verso l’obiettivo internazionale sotto la guida di Rambo.

Precedenti

Nessun precedente in gare ufficiali con l’Atalanta. I bergamaschi sfidarono piuttosto i gallesi del Merthyr Tydfil nell’incredibile cavalcata nella Coppa delle Coppe 1987/88 quando la squadra di Mondonico affrontava la Serie B. Sconfitti in Galles ma vittoriosi a Bergamo, i nerazzurri si sbarazzarono anche dell’OFI Creta e dello Sporting Lisbona prima di cedere in semifinale al Malines. Un’avventura indimenticabile quella della Dea trascinata dall’iconico Stromberg.

La stella

“Once a Blue, Always a Blue”, vero Wayne? Praticamente una favola quella di Rooney, recordman per gol (253) nella storia del Manchester United e dell’Inghilterra (53), Nazionale appena salutata dopo il suo ritorno all’Everton a 13 anni di distanza. Era l’agosto del 2004 quando Wazza si trasferì ai Red Devils per 37 milioni di euro, cifra da capogiro per l’allora 18enne attaccante e tifoso dei Toffees ma già esordiente con i Tre Leoni. Ben 19 i titoli conquistati a Old Trafford, bilancio che per trofei e numeri lo rende leggendario prima dell’addio estivo: il ritorno a casa, infatti, colloca Rooney a 32 anni non ancora compiuti come primo riferimento nella squadra di Koeman. E l’impatto in Premier League l’ha reso subito una certezza: avevate dubbi?

Come gioca

Ancora in fase di sperimentazione il nuovo Everton targato 2017/18, squadra che per novità e interpreti sta oscillando tra la difesa a tre e a quattro proposta da Koeman. Nel primo caso i Toffees sono scesi in campo in Premier a partire tra i pali da Pickford, oggetto di un trasferimento da 25 milioni di sterline a renderlo il portiere più costoso di sempre in Inghilterra. Williams, Keane e Jagielka l’ottimo terzetto della retroguardia senza dimenticare Funes Mori attualmente ai box. Sulle fasce imperversano da anni capitan Baines e Coleman, interessante la scelta in mediana dove si alternano Schneiderlin, Gueye e il baby Davies. Dalla cintola in su domina la qualità: Klaassen e Sigurdsson sono trequartisti di livello assoluto, Rooney ha già scritto la storia, Bolasie e Mirallas sono ali affermate in Premier. Occhio al 20enne Calvert-Lewin come a Sandro Ramirez, ex Barcellona e Malaga dai colpi da centravanti assoluto. Oggi scenderebbe in campo con questo 3-4-2-1: Pickford; Williams, Jagielka, Keane; Calvert-Lewin, Gueye, Schneiderlin, Baines; Klaassen, Rooney; Sandro.

APOLLON LIMASSOL

Sulla carta l’avversaria più abbordabile per Gasperini risponde alla squadra cipriota, reduce dal 3° posto in campionato e dal trionfo in Coppa a garantirsi una chance europea. Percorso netto nella fase di qualificazione al tabellone principale dell’Europa League: fuori i moldavi dello Zaria Balti (3-0; 1-2), gli scozzesi dell’Aberdeen (1-2; 2-0) fino ai danesi del Midtjylland (3-2; 1-1). Società fondata nel 1954 e per tre volte campione nazionale, l’Apollon attende l’esordio nel torneo cipriota dove non trionfa dal 2006. L’egemonia dell’APOEL non sembra in discussione, tuttavia un mercato mirato può regalare soddisfazioni: Schembri, Zelaya, Yuste e Jander sono pedine di livello alle latitudini di Limassol.

L’allenatore

Il 40enne cipriota Sofronis Avgousti, ex portiere impegnato esclusivamente in patria e con 11 gettoni in Nazionale, siede dallo scorso dicembre sulla panchina dell’Apollon dove si ritirò dal calcio giocato nel 2013. A dispetto di un compito in precedenza inedito e con pochi mesi di lavoro alle spalle, Avgousti ha archiviato un buon 3° posto in campionato sollevando due trofei nazionali: la Coppa nazionale a maggio (1-0 all’APOEL) e la Supercoppa ad agosto battendo nuovamente i campioni nazionali per 2-1. Insomma, se l’esperienza da allenatore è tutta da maturare, il tecnico cipriota ha già lasciato il segno e inaugura adesso la campagna in Europa.

Precedenti

Nessun precedente in gare ufficiali con l’Atalanta. Detto della cavalcata nerazzurra nella Coppa delle Coppe 1987/88 dove pagarono dazio i greci dell’OFI Creta, l’Apollon Limassol strappò un pareggio all’Inter (3-3) nella Coppa Uefa del 1994 e più recentemente ha sfidato la Lazio nell’Europa League 2013/14: 0-0 in Cipro, 2-1 biancoceleste nel secondo atto della fase a gironi.

La stella

Match-winner all’87’ nella recente Supercoppa cipriota, André Schembri è il giocatore di punta nella squadra di Avgousti. Attaccante maltese classe 1986 con 78 gettoni in Nazionale, si è appena trasferito a Cipro dal Boavista. Dopo gli inizi in patria e in Germania, ha vissuto le migliori stagioni in Ungheria al Ferencvaros e nella doppia parentesi cipriota all’Omonia Nicosia. Interprete dal buon tasso tecnico e facilità di tiro, nelle sue 6 presenze con l’Apollon verso l’Europa League si è già ritagliato 4 reti segnando contro tutte le avversarie incrociate.

Come gioca

Decisamente offensivo il 4-2-1-3 con il quale Avgousti ha affrontato la prima parte di stagione dell’Apollon. Tra i pali il capitano portoghese Vale, 34enne sorretto da Joao Pedro e Jander sugli esterni e Yuste e Roberge nel cuore della retroguardia. Brasiliani, spagnoli e francesi in rosa a giustificare l’anima internazionale del club con Kyriakou e Sachetti in mediana in alternativa al carioca Alef. Alex da Silva è il numero 10 di fantasia, i croati Jakolis e Maglica pungono sulle fasce. E poi c’è Schembri, il maltese giramondo dall’impatto devastante a Limassol. Questo l’undici tipo cipriota: Vale; Joao Pedro, Yuste, Roberge, Jander; Kyriakou, Sachetti; da Silva; Jakolis, Schembri, Maglica.

Fonte: SkySport

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