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Cutrone, il baby bomber che lascia in panca 63 mln

Che potesse essere un attaccante di sicura prospettiva, al Milan, nel settore giovanile, lo avevano ipotizzato da tempo. Vedere in campo Patrick Cutrone nelle primissime amichevoli estive di un Milan ancora incompleto, specie nel reparto avanzato, era come guardare un giovane di belle speranze che solo qualche settimana più tardi sarebbe andato in prestito, come si sente spesso dire, a “farsi le ossa”. E, invece, il giovanissimo attaccante rossonero ha sfruttato la sua occasione, ha lavorato sodo e ha convinto Montella. Lo ha fatto a suon di gol: un centravanti di quelli che “vedono” la porta. E di porta, e di campo, ne ha visto più di Bacca prima della cessione, e più di André Silva, l’attaccante di livello internazionale che sarebbe dovuto essere il destinatario dell’eredità di Pippo Inzaghi.

Anche per questa domenica, contro la Lazio, Cutrone sembra essersi messo alle spalle innanzitutto il portoghese e, molto probabilmente, anche l’ultimo arrivato Nikola Kalinic lo guarderà giocare seduto dalla panchina. Una macchina da gol, una media impressionante e quella genuina follia dettata dalla sua giovane età che ne aumenta una personalità ancora in via di formazione ma non per questo lacunosa per il fatto di essere un esordiente.

Nel calcio contano i fatti, per un attaccante i numeri ancor di più: 6 partite ufficiali giocate e 4 gol segnati, uno ogni 61′, gare impreziosite anche da due assist. In serie A, finora, nei due match giocati la percentuale di realizzazione è del 100%, in Europa League del 50%. Medie di altissimo livello che non sarà semplice raggiungere. André Silva e Nikola Kalinic dovranno lavorare duro per riuscire a battere la concorrenza di questo “spietato” e sorprendente compagno di squadra. Il portoghese e il croato sono costati 63 milioni di euro in due. Cutrone, giusto l’investimento iniziale per portarlo all’interno del settore giovanile del Milan. Montella gongola, a lui il merito di continuare a valutare solo le prestazioni in campo e la funzionalità dei giocatori al progetto squadra. In barba ai nomi e agli investimenti fatti.

Fonte: SkySport

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