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Dal bulldog a Maradona: ecco chi è Kokorin

Nella prima partita del Gruppo L in Europa League, la vittoria in casa del Vardar con uno 5-0 senza storia, Aleksandr Kokorin ha dominato con due gol di testa e un assist di tacco per Dzyuba. L’attaccante ha la fiducia di Roberto Mancini, che si affida a lui per superare il girone di Europa League sperando che riesca a mettere da parte le distrazioni del passato

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In occasione di una trasferta a Napoli con la Dinamo Mosca nel 2015 Kokorin ha dichiarato di non sapere che Maradona avesse giocato in azzurro. Durante Euro 2016 ha fatto notizia il profilo Instagram del suo bulldog, molto meno il rendimento dell’attaccante russo. Adesso però la situazione sembra cambiata. “Kokorin ha fatto due gol importanti e sono contento perché continua a migliorare gara dopo gara”. Dopo il match contro il Vardar, ai microfoni di Sky Sport Roberto Mancini ha sottolineato i meriti del suo attaccante. L’Aleksandr Kokorin di oggi sembra un giocatore che si è definitivamente sbloccato, scrollandosi di dosso l’etichetta di eterna promessa. Due gol di testa in venti minuti per dare lo slancio ai suoi, poi, poco prima dell’intervallo, un colpo di tacco in corsa per spiazzare il portiere avversario in uscita e regalare un assist al partner d’attacco Dzyuba. Al minuto 64 Mancini decide di sostituirlo per fargli risparmiare qualche energia in vista di una stagione lunga e impegnativa. Il tecnico di Jesi crede molto in Kokorin, che in questa stagione ha già messo a segno 6 gol in 7 partite nel campionato russo, già una rete in più rispetto all’anno scorso. Sommando campionato ed Europa, 9 gol in 11 partite, soltanto un gol in meno rispetto ai dieci della stagione precedente. Un inizio travolgente e la trasformazione in realizzatore affidabile, quello che gli chiede Mancini. Kokorin può giocare in tutti i ruoli dell’attacco, l’importante è che continui a segnare, gol apparentemente facili come quelli di ieri oppure pesanti come la doppietta nella trasferta contro l’Utrecht, che ha garantito allo Zenit l’accesso ai gironi di Europa League.

Le speranze della Nazionale russa in vista dei Mondiali 2018 in casa sono sulle spalle del 26enne Kokorin, che sembra avere imboccato la strada giusta per rimanere a lungo ad alti livelli. Finora la sua carriera è stata segnata dalla discontinuità di un talento rimasto in gran parte inespresso, forse anche per mancanza di impegno e troppe notti tra locali e spogliarelliste. Mancini, che spera di vincere tanto con lo Zenit eguagliando i successi di Luciano Spalletti, punta su Kokorin sperando che sia maturato. Aleksandr è arrivato a San Pietroburgo nel gennaio del 2016 sperando in un rilancio dopo gli anni deludenti alla Dinamo Mosca, una decisione che forse presto potrà ricordare come la svolta decisiva della sua carriera.

Fonte: SkySport

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