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OBIETTIVO NAPOLI – Insigne, Mertens ed Allan cancellano le difficoltà delle riserve

Con la vittoria contro il Torino e quella in coppa contro l’Udinese, il Napoli è uscito dal momento di flessione che aveva caratterizzato la fine di novembre e l’inizio di dicembre.
Nella trasferta di Torino, la squadra di Sarri è tornata ad offrire momenti di bel calcio, favorita anche dall’atteggiamento difensivo della squadra di Mihajlovic, non proprio impeccabile. Più ostica la gara di Coppa Italia, dove gli azzurri hanno trovato qualche difficoltà nello scardinare gli automatismi difensivi dell’abbottonatissima squadra di Oddo, soprattutto prima del provvidenziale ingresso di Mertens, Allan e Insigne.
In un periodo in cui si parla molto di mercato, l’interesse principale della sfida contro l’Udinese era proprio legato al vedere all’opera giocatori meno utilizzati in campionato, al fine di verificarne l’effettiva utilità alla causa napoletana. Le risposte che Sarri ha ottenuto dal campo non sono state, in verità, delle più incoraggianti. Come detto, il Napoli ha avuto molte difficoltà a sviluppare il suo gioco offensivo finché sono rimaste in campo le riserve. Al di là dell’aspetto tattico corale, sono state proprio le prestazioni individuali a deludere e a far comprendere perché Sarri conceda scarso minutaggio ad alcuni elementi. Ounas e Giaccherini erano, probabilmente, gli elementi più attesi, ma la loro gara è stata tutt’altro che positiva. Il giovane franco-algerino, che pure qualche buon numero lo ha lasciato intravedere negli scampoli di gara concessigli nei suoi primi mesi in azzurro, non è riuscito a dare una buona impressione nella sua prima, vera, occasione da titolare. Ripreso spesso da Sarri per qualche disattenzione in fase di non possesso, l’ex Bordeaux non è riuscito ad incidere nemmeno palla al piede, sembrando spesso timido e poco inserito negli automatismi dell’attacco partenopeo. Altrettanto negativa la prova di Giaccherini, ultima scelta offensiva della rosa azzurra, che non ha mai seriamente inciso nelle sue rare iniziative offensive, risultando tecnicamente poco adatto a vestire i panni del vice-Insigne, forse anche perché la posizione di esterno alto non gli si addice più come un tempo.
Migliori, invece, le risposte di due quasi-titolari come Zielinski e Rog, dai quali comunque ci si aspetta una crescita ulteriore dal punto di vista del rendimento, della continuità e dell’acquisizione di responsabilità nei momenti di difficoltà della squadra. Per buona parte della gara, infatti, il Napoli ha subito la buona tenuta difensiva dell’Udinese ed è mancato un elemento capace di prendere in mano le redini della squadra. Le cose sono cambiate totalmente con gli ingressi di Insigne, Mertens ed Allan, che hanno garantito personalità, qualità e movimenti collaudati contro i quali la difesa di Oddo si è trovata incapace di porre rimedio
E’ impensabile, però, che le sorti della squadra siano così saldamente legate ad un gruppo tanto ristretto di giocatori. Già il calo di rendimento della squadra dopo l’infortunio di Ghoulam lo ha mostrato chiaramente: al Napoli occorrono alternative più credibili ai titolari. De Laurentiis, questo gennaio, non potrà esimersi dal regalare a Sarri almeno due forti attaccanti, uno centrale e uno esterno, ed un terzino che possa sopperire all’emergenza causata dallo stop di Ghoulam. Ma gli eventuali rinforzi dovranno essere presi in accordo con il mister (che sbaglia a dirsi disinteressato dalle vicende di mercato, salvo poi lamentarsi -a ragion veduta- per la panchina corta) e dovranno essere giocatori spendibili nell’immediato e congeniali al progetto tattico di Sarri. Molti dei nomi che sono stati accostati al Napoli nelle ultime settimane, duole dirlo, non rispondono a questa descrizione. Il timore è che anche quest’anno si possa perdere l’opportunità di fare quello sforzo in più per realizzare qualcosa di grande.

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