ESCLUSIVA PA – Var, aspre polemiche. Il “Roma” accende la discussione
La prima pagina del quotidiano “Roma” del 7 gennaio, all’indomani del turno di campionato in concomitanza con l’Epifania, ha destato e desta tuttora numerose polemiche a livello nazionale. Complice la sosta, l’argomento arbitri e Var tiene banco. “È fuga con la Rubentus”, questo il titolo utilizzato dallo storico giornale napoletano che ha acceso gli animi al punto, come anticipato da “Tuttosport”, da far prendere in considerazione da parte della Juventus una probabile querela. Un titolo nato dopo la partita tra Cagliari e Juve (vinta dai bianconeri 0-1 n.d.r.) durante la quale il gol vittoria parte da un’azione dubbia ed inoltre ai sardi non è stato assegnato un rigore sacrosanto per fallo di mano di Bernadeschi. Una presa di posizione che ai tanti juventini sparsi per l’Italia (ma anche a diverse testate giornalistiche del Nord) non è piaciuta e che è costata al giornale ed anche al direttore, Antonio Sasso, una valanga di insulti e minacce. Piena la solidarietà dalla redazione di “Pianetazzurro”. Di tutt’altra opinione i tifosi del Napoli, che si sono sentiti rappresentati dalla voce del “Roma”, perché temono che, in un campionato tiratissimo, il miracolo scudetto possa sfuggire a causa di sviste arbitrali o di un utilizzo del Var non del tutto impeccabile. Ma questo è un problema ben più ampio. Il Var, o meglio il suo mancato impiego in occasioni dubbie, sta danneggiando diverse squadre ed il quotidiano napoletano non è solo nella sua battaglia. Ad esempio, come riportato ultimamente con toni forti dal giornale romano “Il Tempo”, a gridare più volte contro la classe arbitrale è stata anche la Lazio per i torti subiti principalmente contro Fiorentina e Torino. Ma tornando al titolo “È fuga con la Rubentus”, è chiaro che l’accusa non è rivolta alla Signora bianconera bensì al mezzo tecnologico che invece di spegnere le polemiche le sta alimentando molto di più. Ed è su determinati punti che il “Roma” ha posto l’accento attraverso un titolo forte ma di chiara satira sportiva. Perché se il Var richiama l’attenzione dell’arbitro quest’ultimo non è obbligato a vedere il monitor? Perché i dialoghi tra arbitro e Var non sono pubblici? Perché le immagini del Var non sono proiettate nello stadio? Perché non si concedono alle squadre due tentativi per chiedere l’intervento del Var in occasioni poco chiare? Cose che, almeno in parte, avvengono sistematicamente oltreoceano in altri sport. A tal proposito abbiamo chiesto al direttore del “Roma”, Antonio Sasso, di spiegare ulteriormente il punto di vista dello storico quotidiano napoletano.
Da giorni si sta discutendo di quel titolo molto forte, qual è il messaggio che il giornale ha voluto lanciare?
<<Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sugli episodi avvenuti a Cagliari. Probabilmente con un arbitraggio di maggiore livello, e con un utilizzo del Var più concreto, la Juventus non avrebbe vinto ed il Napoli avrebbe allungato il distacco. Il rumore che si è creato spero possa far riflettere su come si possano evitare errori gravi che inevitabilmente si riflettono sul campionato. Aggiungo, però, che deontologicamente non è corretto e sconsiglio a tutti i giovani giornalisti di emularlo>>.
Cosa ne pensa della possibile querela nei confronti del “Roma” da parte della Juventus?
<<Il nostro titolo è semplice e pura satira sportiva. Nulla di più. Il termine “Rubentus” è presente nel gergo comune dei tifosi. Per partita rubata s’intende una partita vinta immeritatamente. Non altro. Voglio sottolineare che sul giornale abbiamo dimostrato che la parola “Rubentus” è già stata usata nel 1991 sul “Topolino” che raccontava il derby di Torino come quello della sfida tra “Corino” e “Rubentus”. Nel 2012, inoltre, quando la Supercoppa Italiana tra Napoli e Juventus venne vinta dai bianconeri tra mille polemiche arbitrali, il Corriere dello Sport titolò “SuperVergogna”. La vicenda ebbe eco fino in Spagna, dove il quotidiano “Sport” titolò “Ladrata” in riferimento ai favori arbitrali che in quel caso diedero una mano alla Juventus a vincere il trofeo. Non mi risulta che la Disney o gli altri giornali siano stati querelati. Ma se dovesse arrivare la querela ci difenderemo e già tanti avvocati napoletani ci hanno mostrato sostegno>>.
In questi giorni accesi ha avuto dei contatti col Calcio Napoli?
<<Il Napoli ignora tutti. È chiuso in se stesso. Non ha dirigenti all’altezza di poter fare un colpo di telefono>>.
Il forte sostegno il “Roma” l’ha ricevuto da tifosi e lettori, giusto?
<<Io dirigo un quotidiano del popolo napoletano e dei tifosi azzurri. Tutti sanno che alla guida del “Roma” c’è un direttore che ogni giorno, oltre a raccontare la cronaca in tutti i suoi aspetti, è un tifoso del Napoli. In vita mia non sono mai andato a letto senza sapere il risultato del Napoli. Al “Roma” batte un cuore azzurro. A fronte di tanti insulti e tante minacce, ringrazio chi con civiltà e attenzione ci legge e ci apprezza. Noi difendiamo Napoli e lo abbiamo dimostrato anche nei giorni scorsi attaccando il giornale peruviano “Líbero” che per celebrare gli azzurri campioni d’inverno aveva titolato “Mafia Napolitana”. Per questa cosa, che non ha nulla di satira, non c’è stato lo stesso clamore>>.
Torniamo al Var, lei cosa ne pensa?
<<Lo strumento è utile ma senza dubbio va migliorato il suo utilizzo. Bisogna rendere pubbliche le conversazioni tra arbitro e Var. Inoltre va ridotta la discrezionalità dei fischietti. C’è da lavorare perché tra gli arbitri c’è un gruppo di conservatori contro il Var ed il suo leader pare essere proprio Calvarese (l’arbitro di Cagliari-Juve n.d.r.)>>.
Chiudiamo con un pronostico, il Napoli vincerà lo scudetto?
<<Da tifoso me lo auguro. Bisogna vigilare molto perché la Juve è una squadra fortissima ed ha anche una rilevante influenza “politica”. I giocatori devono isolarsi dalle polemiche. Lo scudetto sarebbe un miracolo che siamo pronti a festeggiare>>.
Marco Altore