OBIETTIVO NAPOLI

L’ENNESIMO, GROTTESCO, CINEMERCATO…

Sono una persona alquanto critica e tendenzialmente pessimista. Queste caratteristiche mi permettono di essere, ogni volta, buon profeta delle disastrose campagne acquisti di De Laurentiis e compagni. Ma pur dall’alto del mio pessimismo, mai mi sarei aspettato la deriva grottesca di questo ennesimo calciomercato fallimentare, ed offensivo nei confronti dei tifosi, della Società Sportiva Calcio Napoli.
Le mie previsioni della vigilia erano che l’unico rinforzo di gennaio sarebbe stato il mite Inglese, lasciando invariate le lacune sulle fasce, terzini ed esterni d’attacco. Stavolta, però, gli operatori di mercato partenopei si sono superati: niente Inglese (e fin qui ce ne saremmo fatti una ragione), cessioni di Maksimovic e Giaccherini (che almeno facevano numero in una rosa che definir corta è un eufemismo), nessun colpo in entrata (chi l’avrebbe mai detto…), e a fare da contorno una serie di trattative-farsa dai risvolti tragicomici. Spy story con tanto di presunte interferenze dall’alto (Marotta), fughe e giocatori scomparsi, colpi di scena, gran rifiuti, scuse di ogni tipo, ipotesi di colpi a sensazioni, giocatori fatti passare per miracolosamente guariti, il tutto condito dal tocco di classe finale, la corsa al contratto last second che non si concretizza tra lo stupore generale: un classico dei cinemercati napoletani. Insomma, un fallimento totale, che stavolta credo possa addirittura arrivare ad infastidire gli stessi autori del disastro.
A questo punto, l’unica cosa da chiedersi è: da cosa è scaturito questo deprimente mercato? Dall’incapacità del direttore sportivo di leggere le dinamiche di questo mercato ed agire di conseguenza, individuando profili più abbordabili ed abbandonando i binari morti che portavano a Verdi, Politano e al bizzoso Younes? Dalla poca voglia del presidente di fare sacrifici concreti per consentire a Sarri di lottare per lo scudetto con una rosa, almeno numericamente, adeguata? Da entrambi questi fattori? O forse, dobbiamo davvero credere che sia in atto un complotto internazionale volto ad impedire al Napoli di rinforzarsi? Difficile da credere.
Quali che siano le motivazioni, da un mercato di così basso profilo nessuno può uscirne esente da colpe. Ognuno ha le sue responsabilità. Perfino Sarri le avrà qualora non dovesse manifestare apertamente la sua delusione per i mancati rinforzi tanto agognati.
Probabilmente questo mercato, unito a quello estivo egualmente deficitario, sarà la motivazione ultima che spingerà Sarri ad abbandonare la Campania per volgersi ad altri lidi, come prima di lui sono stati indotti a farlo Mazzarri e Benitez. Tutti e tre frustrati dall’impossibilità di avere a disposizione una squadra che potesse ambire veramente al titolo, premiando il loro lavoro e la loro abilità di ricavare l’oro dai sassi.
Eppure, stavolta, ad un certo punto ci avevamo creduto che potesse essere la volta buona che la società riuscisse a rinforzare in maniera adeguata una squadra che sta facendo già i miracoli in campionato. Il primo posto in classifica non doveva essere una scusante per non operare sul mercato, ma doveva servire da impulso a colmare le evidenti e conclamate lacune della rosa per aumentare le possibilità di vittoria finale della squadra.
Auguriamoci vivamente che a fine stagione non dovremmo guardare a questo mese di gennaio, ancora una volta, come la causa del fallimento dell’obiettivo tanto inseguito.
Speravamo di aver raggiunto il fondo con Grassi e Regini. Avevamo dimenticato che c’era la possibilità di iniziare a scavare…

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui