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Diritti tv, ecco i pacchetti di Mediapro. Miccichè: “Sky-Mediaset? Non cambia nulla”

ROMA – Sono sette pacchetti con cui Mediapro mette in vendita i diritti tv della Serie A, come si legge nel bando. Il pacchetto A contiene tutte le 380 partite per la piattaforma satellitare, il B1 248 per il digitale terrestre, e il B2 132 per la stessa piattaforma. Agli operatori Ott (web) sono destinati C1 (380 gare) e C2 (248), che però non possono essere assegnati entrambi. Per la piattaforma Iptv il pacchetto D1 da 248 partite e il D2 da 132. Ciascun prodotto audiovisivo ha 270 minuti di produzione, con pre e post partita. Gli spazi pubblicitari sono commercializzati da Mediapro. La società spagnola ha tolto i vincoli dei limiti di acquisto per numero di piattaforma: non sarà quindi presente l’esclusività di acquisto per singola piattaforma. Potenzialmente gli operatori potranno acquistare il prodotto anche da soggetti che non sono in possesso di quella piattaforma.

Mediapro è l’intermediatorio indipendente catalano-cinese che ha offerto ai presidenti 1 miliardo 50 milioni e mille euro e si è così aggiudicato i diritti tv (domestici) della seria A. Ora non può più tirarsi indietro. Dopo il via libera dell’Antitrust (Agcm), Mediapro ha versato – con un giorno di anticipo sul previsto – un acconto di 64 milioni ed entro il 26 aprile deve garantire una fidejussione da un miliardo più Iva.

Adesso, dopo il bando, via alle trattative: gli operatori interessati avranno tempo sino al 21 aprile. Il secondo bando della Lega si chiuse a quota 830 milioni. Mediapro ovviamente vuole di più: se non arrivasse almeno a un miliardo, il suo sarebbe un investimento fallimentare. Ma il mercato adesso può garantire un miliardo solo per i diritti domestici? Come noto, quelli esteri hanno già portato in cassa la cifra record di 370 milioni, record in Italia. Luigi De Siervo, ad di Infront che è l’advisor della Lega (sino al 2021, poi stop), aveva promesso ai presidenti che la cifra globale sarebbe arrivata a 1.400 milioni, con un incremento di oltre il 25 per cento rispetto al passato. Un risultato straordinario, di questi tempi. De Siervo ci crede ancora, anche se sarà dura. Ora comunque tocca a Sky, Mediaset Premium, Perform, Vodafone, Tim, farsi sotto.

“L’accordo fra Sky e Mediaset preoccupa la Lega? Preoccupare è una parola impropria, è un accordo commerciale che riguarda loro. Sono due realtà quotate in Borsa, importanti, non devono chiamare noi per chiederci cosa fare. Penso possa essere un’opportunità per il calcio italiano, non cambia nulla perché con Mediapro c’è un contratto firmato”, parole del presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché, banchiere, n.1 di Banca Imi del Gruppo Intesa San Paolo. “Tutto sta avvenendo nei tempi e nel rispetto di quanto deciso finora – ha aggiunto – Mediapro ha pagato l’anticipo iniziale. Dopo la pubblicazione dei pacchetti darà del tempo ai broadcaster per fare le offerte, e poi valuterà quale accettare”. Micciché ha inoltre spiegato che il canale della Lega non è “assolutamente” all’ordine del giorno: la commissione diritti tv della Lega oggi ha affrontato il tema dell’invito a offrire per la Coppa Italia e la Supercoppa. “Ci sarà una nuova riunione tecnica e poi l’assemblea per l’approvazione del bando il 19 aprile”, ha precisato. Il bando sarà pubblicato il 20, offerte (si aspettano circa 50 milioni) sino al 5 maggio ma le buste si apriranno solo il 7 maggio quando, a Roma, dovrebbe essere completata la governance con l’uscita di scena del commissario Giovanni Malagò.

Ma Mediaset ha ancora intenzione di investire sulla pay? Improbabile, Piersilvio Berlusconi punta tutto sul chiaro e con i soldi che avrà da Sky, almeno con una parte, ora cercherà di aggiudicarsi la Coppa Italia, strappandola, come ha fatto coi Mondiali di Russia, a una Rai sempre più in disarmo.

Nel caso le trattative non fossero soddisfacenti, Mediapro potrebbe cercare di convincere i presidenti a portare avanti il progetto del canale della Lega, obiettivo primario e dichiarato tempo fa da Roures e c., con la Lega che vestirebbe i panni dell’editore: il partner c’è già, la tv quariota “biIN Sports”, con cui Mediapro lavora in Spagna, mentre in passato si era parlato di Discovery. Ma non tutti i club sono convinti sul rischio di impresa di un canale della Lega, che potrebbe portare a contenziosi legali con Mediapro, anche se Infront garantisce che in due mesi sarebbe tutto pronto: fra i più perplessi ci sono Juve, Inter e Roma.

Ci sono ancora preoccupazioni fra i presidenti: Mediapro farà la fidejussione? Il campionato partirà senza copertura tv il 19 agosto?

Fonte: Repubblica.it

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