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Buffon: “Sfogo? Lo rifarei con parole più civili”

Parole molto forti, dettate probabilmente dalla frustrazione del momento ma anche da un pensiero logico. E’ proprio quello che ha spiegato lo stesso portiere della Juventus durante un’intervista alle Iene, noto programma televisivo, nella quale ha provato a spiegare meglio il suo pensiero: “Io non devo rimediare allo sfogo contro Oliver – esordisce Buffon – perché io sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature… trovo modi di parlare, giusti o sbagliati che siano, alcune volte eccessivi… ma sono questo, sono Gigi Buffon. L’altra sera era finita la partita da un’ora e mezza, di conseguenza quello che uno esterna sono sentimenti, sono pensieri forti, per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro a un velo di ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono e punto, chiuso”.

Buffon, poi, continua: “Lì per lì tu non puoi chiedere a uno che vive lo sport con una pienezza come lo vivo io di accettare, essere equilibrato, perché alla fine, seppur esternando in maniera eccessiva determinati pensieri, questi erano pensieri che avevano una logica, che ridirei, magari con un altro tipo di linguaggio, più civile diciamo. Però rimane che il contenuto di ciò che ho detto lo riconfermo in pieno”.

Sull’arbitro della partita, il 33enne Michael Oliver, il capitano della Juventus dice: “Anche se esternando in maniera eccessiva, l’altra sera ho detto quello che pensavo, non doveva fischiare. Un arbitro con più esperienza non avrebbe fischiato, ergendosi a protagonista di una partita. Avrebbe lasciato correre, si sarebbe girato dall’altra parte, e lasciato che le squadre se la giocassero ai supplementari. E lasciare che fosse il campo a parlare». E ancora: «È un ragazzo che farà una gran carriera, che è stato sfortunato […] secondo me viene mandato un arbitro troppo giovane ad arbitrare una partita importante… giovane ma già consolidato, già forte, che aveva già dimostrato il proprio valore, ma è una partita nel quale il risultato sembrava secondario. E poi l’imponderabilità, la bellezza del calcio, fa sì che purtroppo è un ragazzo che si è trovato in una situazione troppo complessa, troppo ingarbugliata e troppo grande. Quindi, alla fine, al di là di quello che ho esternato nel post gara – sostiene ancora Gianluigi Buffon – non porto rancore, neanche sono arrabbiato, è finito tutto, però è normale che lì per lì uno si senta non dico penalizzato… mi sono sentito proprio defraudato ma non di un risultato. […] Quella è stata una partita irripetibile”.

Fonte: Sky

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