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Europa League, come giocano le semifinaliste

In questi anni abbiamo imparato a conoscere l’Atletico di Simeone per il suo controllo mentale sulle partite, per la sua resistenza ai contesti avversi, per la sua tenuta difensiva. Per tutti quegli aspetti, cioè, che non si prestano a un’estetica televisiva del calcio. Oscurato dal contesto ipertecnico con cui è dovuto scendere a patti in Champions League, abbiamo sottovalutato la qualità dell’Atletico Madrid, una squadra che gioca col pallone meglio di quanto molti immaginano.

Certo l’Atletico non ha una fase di possesso spettacolare, né una grande varietà di armi offensive. Ad esempio l’attacco della profondità è stato un problema in questa stagione prima dell’arrivo di Diego Costa, anche a causa del rendimento deludente di Gameiro. Bisogna però ricordare che se l’Atletico è secondo in Liga è anche grazie alla sua capacità di risolvere le partite contro difese chiuse, che gli lasciano il pallone, cercando di farli uscire dalla loro comfort zone.

Quello che abbiamo visto in Europa quest’anno è un’Atletico più simile a quello che di solito è possibile vedere in Liga. Una squadra che controlla la partita della metà campo avversaria e che cerca di massimizzare i frutti della propria superiorità tecnica rispetto agli avversari, con pazienza e precisione.

Ho scelto quattro gol perché uno solo non sarebbe riuscito a sintetizzare da solo uno stile offensivo non troppo riconoscibile. Nel primo gol spicca Angel Correa, un’ala esplosiva che Simeone ha usato molto in Europa League per aprire le difese arroccate. Correa è un giocatore quasi esclusivamente verticale, che l’Atletico usa come una specie di apriscatole. Qui parte da molto lontano, sembra essersi imbottigliato sul corridoio di centro-destra, attirando su di sé tutta la difesa del Lokomotiv Mosca. C’è un bellissimo uno-due con Griezmann, poi un dribbling verso l’esterno di Correa e una conclusione sul secondo palo secca e forte.

Nel gol di Koke vediamo invece una capacità sottovalutata dell’Atletico Madrid: quella di saper interpretare fasi di recupero alto del pallone. Nel video vediamo Juanfran partire da molto lontano per andare a pressare l’impostazione del Lokomotiv Mosca, e lo fa con la determinazione di chi parte con l’idea di aver già recuperato palla. Juanfran si butta sul fondo e cerca il cross rasoterra all’altezza del dischetto del rigore, dove arriva puntuale Koke che conclude col destro.

La capacità di inserimento di Saul e Koke è un’altra caratteristica dell’attacco dell’Atletico Madrid, favorita dai movimenti a venire incontro e a creare spazio di Griezmann. Gli inserimenti da dietro sono stati letti con difficoltà dalle difese dell’Europa League, spesso lente e statiche, come dimostra anche il gol di Saul contro il Lokomotiv. L’Atletico gioca da dietro, sembra essersi fatto chiudere a destra ma riesce a uscire, e a quel punto corre velocemente in diagonale verso sinistra. La difesa del Lokomotiv è slegata, Saul si appoggia a sinistra su Filipe Luis, completamente libero. Il terzino rimette la palla al centro per chiudere l’uno-due lungo con Saul, su cui interviene anche un velo di Koke che manda fuori tempo l’intervento di un avversario.

Nel gol di Gameiro si capisce invece bene l’influenza del giocatore ovviamente più importante dell’Atletico, cioè Griezmann. Siamo in una situazione di difesa posizionale, e in queste occasioni il francese si propone sempre bene fra le linee per dare ritmo al palleggio e rifinire in verticale. In quest’azione chiude un uno-due con Lucas Hernandez con uno splendido tacco, prima che il terzino metta la palla al centro per il gol di Gameiro.

Nella semifinale più attesa di Europa League, contro l’Arsenal, l’Atletico forse tornerà al suo atteggiamento classico di questi anni: lascerà palla agli avversari cercando di punirne gli errori. Per questo è così importante il recupero di Diego Costa, tornato a disposizione dopo l’infortunio patito ai quarti di finale.

Arsenal – Ramsey vs CSKA Mosca

Fonte: SkySport

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