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Gli interventi di Maurizio De Giovanni, Pietro Lo Monaco e Monica Scozzafava a Radio Crc

In diretta a “Un Calcio Alla Radio”,trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC ,è intervenuto Maurizio De Giovanni, scrittore e noto tifoso: “ Milik Mertens? Potrebbe essere sicuramente questa la situazione del 4-4-2 un po’ più puro. C’è anche la situazione Verdi che applicato come seconda punta potrebbe dare un maggior estro e si può sfruttare il suo tiro da fuori. L’Udinese a me preoccupa. Di certo gioca in casa e vorrà fare bella figura. Io sorrido di fronte alla poca memoria che hanno tutti. Non mi pareva l’anno scorso che il Napoli fosse carente nel rapporto allenatore-giocatori e presidente- giocatori. Questo è un Napoli diverso, più duttile nei sistemi di gioco che applica, una maggiore adattabilità agli avversari. Questo arrivo messianico di un Ancelotti che deve migliorare le situazioni interne del Napoli lo trovo fuori luogo. A me piacerebbe vedere i 92 punti. Io voglio vedere un Napoli vincente, che l’hanno scorso non è stato. Quest’anno allo stato attuale abbiamo già sei punti di svantaggio, nonostante abbiamo avuto un inizio molto più difficile dei bianconeri. A Torino ho visto una grande differenza di valori in campo. Questo mi preoccupa perché vorrebbe dire che ci sarebbe una grande differenza tra la Juventus e il resto del campionato”.

In diretta a “Un Calcio Alla Radio”,trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC ,è intervenuto Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo dell’Udinese attuale amministratore delegato del Catania: “ Da dove nasce Il mio Udinese? È nato dalla sentenza Bosman, che ha disegnato degli scenari nuovi per quel che riguarda il calcio. Noi ci siamo dedicati alla ricerca di giocatori sparametrati puntando su giocatori dell’Europa del Nord. Poi dopo abbiamo allargato i nostri confini sempre puntando su questo tipo di prodotto. Se voi pensate che Giannichedda e Appiah sono stati acquistati a poco e rivenduti a peso d’oro. Poi siamo anche riusciti a continuare su questa strada. Si dice che il Napoli è un’Udinese più grande? Io dico e ho sempre sostenuto e magari molti hanno potuto equivocare una scelta del genere. Io credo che il Napoli abbia fatto una precisa scelta societaria. Vuole restare competitivo puntando su giocatori buoni che poi possono diventare giocatori importanti. Se vedi la Juve fa una politica diversa: vuole vincere . Al di là dell’allenatore poi hai bisogno di grandi giocatori per vincere. Il Napoli ha tracciato una strada. Il Napoli l’anno scorso avevano una grande forza: l’organizzazione di gioco. Prendere 3 giocatori di grande livello avrebbe reso tutto più fattibile. Invece il Napoli fa delle scelte diverse.Punta ad essere competitiva, anche se vai a vedere il palmares titoli zero. Il Napoli però produce e mira a fare campionati importanti, credo si possa alzare l’asticella perché sarebbe il coronamento del lavoro fatto in questi anni. Partita di domani? Vi dico un attimino quello che penso. Penso che a livello di valori in campo non ci sia grande partita, ma l’Udinese è da temere, è una squadra scorbutica. Lui dice Lasagna e io dico De Paul. De Paul mi piace? A me piaceva fin da giovane. Era il giocatore che nello scacchiere avrebbe potuto sostituire Papu Gomez. Lui da giovanissimo era titolare nel Racing. Per il Napoli è una partita da temere. L’Udinese aveva un po’ smesso di essere Udinese negli ultimi anni, ma credo che quest’anno sia tornata. Anche Gino Pozzo ha puntato su una novità e direi che si sta ben comportando. Sulla carta potrebbe anche sembrare una partita semplice che io affronterei con tutte le attenzioni possibile”.

In diretta a “Un Calcio Alla Radio”,trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC è intervenuto Monica Scozzafava, giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno: “ Il Napoli di Mazzarri? Io ne ho un ottimo ricordo, avendolo conosciuto sul piano professionale e avendone apprezzato la sua generosità professionale, la caparbietà e la voglia di far crescere il Napoli che aveva a disposizione. Lo stimo anche dal punto di vista umano. Lui si è trovato all’inizio di questo percorso e ha fatto la sua parte con i giocatori che aveva a disposizione. Assenze nel Napoli inciderà? Milik Mertens mi piacerebbe come coppia? Certo. Anche se abbiamo visto in queste ultime giornate quanto sia stato importante in queste partite Insigne. Certo che poi Ancelotti vuole risparmiarlo per partita con Roma e PSG. Il merito di Ancelotti è quello di aver creato un gruppo che si alterna, ma che è molto coeso. Lui fin dai primi giorni ha provato a dare questa mentalità. Domani senza Insigne si trova con un problema enorme, ma sa già cosa fare. Tutti sono sulla corda, tutti sono responsabilizzati e tutti sono sull’attenti. Un mio pensiero sul confronto tra Sarri e Ancelotti? Sono due filosofie secondo me completamente diverse. Attribuiamo tutti noi i meriti a Sarri per aver fatto a Napoli tre stagioni importanti, per aver valorizzato giocatori su cui all’inizio in pochi avrebbero scommesso. Però credo che confrontare il risultati dei due sia impossibile visto che siamo all’inizio. Penso che ci sia stato un passo in avanti rispetto a Sarri. C’è un’altra mentalità. Ancelotti è più aziendalista rispetto a Sarri e questo premierà il Napoli. Probabilmente il Napoli non giocherà più come prima e 91 punti non li farà più, ma si vedrà qualche risultato in più. Penso che una crescita ci sarà soprattutto sotto il punto di vista della mentalità ”.

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