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EDITORIALE – Il Boxing Day? Lasciamolo agli inglesi

Erano anni che se ne parlava, quasi con rispetto ed ammirazione, come fosse un punto massimo di evoluzione calcistica da dover raggiungere a tutti i costi, e finalmente (?) quest’anno anche il calcio italiano ha avuto il suo Boxing Day. Una  giornata di campionato nel giorno di santo Stefano, un’altra a concludere il girone d’andata appena tre giorni dopo, il 29 Dicembre, per poi fermarsi per ben tre settimane (dico 3) in cui l’unica parentesi calcistica sarà quella della coppa Italia. A questo punto la domanda è lecita, ma ne è valsa la pena? Ebbene, a sentir l’umore dei tifosi  sembrerebbe proprio di no, in primis perchè per tradizione il tifoso italiano è abituato a vivere il periodo natalizio nel tepore dell’affetto familiare, che mal si concilia con un “io vado a vedere la partita”, ma poi è anche una questione di distribuzione , infatti non ha alcun senso rimpinguare di eventi calcistici il periodo delle feste per poi decretare un’assenza dai campi di ben 21 giorni. “Bisogna adeguarsi al progresso”, oppure “è per esigenze televisive” si dirà, ma dell’esigenze dell’utente finale (il tifoso) nessuno ne tiene conto? Che senso ha il progresso per il semplice amore del progresso? Che cosa può aggiungere una partita a Natale o un campionato spezzatino al mondo del tifo in generale? Una volta, quando giocavano tutti allo stesso giorno(la domenica)  ed alla stessa ora probabilmente il pathos era differente, si viveva l’emozione del risultato dagli altri campi in contemporanea, utilizzando spesso una radiolina di fortuna, oppure ascoltando l’urlo dei tifosi perchè magari la Juve era passata in svantaggio (in questo caso parliamo dei tifosi del napoli ovviamente), quella contemporaneità che forse, e sottolineo forse, avrebbe cambiato in positivo le sorti di qualche campionato trascorso (a buon intenditor…), ma questo è un altro discorso. A volte ci vuole coraggio per fare un passo avanti, ma ce ne vuole di più per farne uno indietro, e forse questa volta è il caso che qualcuno lo tiri fuori questo coraggio e restituisca al mondo pallonaro tempi e modi consoni alla nostra cultura. Copiamo altro dal calcio Inglese, ma lasciamo che il nostro boxing day sia ancora la tombolata in famiglia…

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