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EDITORIALE – Napoli nuovo 4 a 0, ma manca ancora qualcosa a questa squadra

Come domenica scorsa il Napoli vince la sua gara con il sontuoso punteggio di 4 a 0, confermando il favore del pronostico della vigilia, vista la grande disparità di valori tra le due avversarie in campo. Contro il Crotone, ultimo in classifica, entrano nel tabellino dei marcatori, Insigne, Lozano, al quinto gol in campionato, Demme, primo gol, e Petagna che ha ritrovato la rete grazie a Mertens che voluto regalargli questa gioia per ridare fiducia all’attaccante nato a Trieste. Gattuso nel post partita ha affermato che il risultato è bugiardo perché i suoi ragazzi nella prima mezz’ora di gioco sono stati evanescenti ed ancora una volta presuntuosi, poi la gara si è messa in discesa per il gol capolavoro del capitano, la superiorità numerica ad inizio ripresa e la scarsa potenzialità degli avanti rossoblù. Il tecnico calabrese non ha visto ancora segni tangibili di un netto miglioramento riguardo la costanza che è fondamentale per una squadra che ha obiettivi di vertice. “Non si può giocare sempre di fioretto, ci vuole in ogni gara il coltello tra i denti. per mantenere sempre la concentrazione giusta a prescindere dall’avversario, dal momento che oggi il calcio è cambiato”, ha detto ai microfoni di Sky l’ex Ringhio. Dunque a questa squadra per essere davvero grande manca ancora qualcosa. Tuttavia il cammino del Napoli almeno finora, è molto soddisfacente per cui con qualche limatura e con una qualità straordinaria di tutti i giocatori non si potranno mettere limiti alla provvidenza. L’annata sembra anche propizia rispetto alle stagioni scorse e sarebbe un delitto non inserirsi nella lotta per il titolo, combattendo alla pari con le più blasonate Juve, Inter e Milan. Intanto giovedì sera gli azzurri si giocano una fetta di stagione nel match finale del girone di qualificazione di Europa League. La matematica dice che serve un punto per qualificarsi ma il Napoli deve vincere contro gli spagnoli della Real Sociedad per classificarsi al primo posto che consentirebbe di essere testa di serie nel sorteggio delle avversarie nei sedicesimi di finale. Del resto giocare nello stadio che è stato intitolato a Diego Maradona dovrà essere quell’arma in più per mettere paura a chiunque, pensando che dall’alto il mitico Diego stia guardando la partita.

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