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Gli interventi di Antonio Moschella, Giovanni Marino e Antonio Giordano a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Moschella, giornalista.
“Real Sociedad? Una squadra in salute, è seconda in Liga e ha perso solo una volta in campionato, subisce anche pochi gol. Ha pure il migliore attacco. Nell’ultimo turno con l’Alaves però sono stati un po’ bloccati: è finita 0-0. Dipende molto da David Silva e Oyarzabal che potrebbero essere assenti, più il secondo che il primo. Oggi valuteranno in maniera generale e credo che Silva verrà a Napoli, il suo collega no. Maradona? A Barcellona il legame non sbocciò mai, non fu florido. Lui doveva vincere in condizioni meno vantaggiose, la borghesia catalana non l’ha mai accettato. Il club e Messi hanno fatto un omaggio ma più del calciatore che dell’ambiente. Ci furono difficoltà anche mentali e psicologiche.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Giovanni Marino, giornalista.
“Libro su Maradona? Si parla della sua vita, abbiamo recuperato degli scritti storici che però sembrano attualissimi. Un racconto a tutto tondo con tante fotografie. Il consiglio è di prenotare le copie perché altrimenti si rischia di rimanere senza. Napoli sta crescendo anche grazie a Maradona? Il rammarico è che alcune cose andavano fatte con lui in vita. Spesso chi arriva da fuori mi chiede di vedere qualcosa di Maradona e spesso non potevamo indicare nulla. A breve potremo coprire questo vuoto”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Giordano, giornalista
“Margini di crescita del Napoli? Ce ne sono sempre, anche nella migliore squadra del mondo. Il Barcellona di Guardiola è stata la migliore e si scorgevano margini di miglioramento, figurati se non ci sono nel Napoli. L’importante è entrare in campo sempre con il piglio giusto. L’atteggiamento tattico può essere anche ballerino ma serve soprattutto spostare la squadra avversaria rapidamente, come accaduto a Crotone con il tunnel di Zielinski a Cuomo. Non era un’esercitazione balistica ma un atto di piacere personale, bensì ciò che serviva per superare l’avversario.

Demme? C’è stato un momento cui è stato fondamentale durante la restaurazione, poi si è involuto come il Napoli stesso. Ovviamente poi si decide in base agli allenamenti. Il Napoli poi è cambiato con l’arrivo di Bakayoko, che ha rappresentato una diversità a livello fisico, tecnico e tattico. Non ricordo nel Napoli una figura così fisicamente e tatticamente centrale. Poi Demme è un’altra cosa e devo dire che il Demme di Crotone è stata tanta roba.

Milik all’Inter in uno scambio? Non credo che Nainggolan ed Eriksen possano servire al Napoli, pur essendo giocatori straordinari. Sensi? Giocatore molto interessante ma si fa male spesso. Vendere Fabian Ruiz per Emerson Palmieri? Preferisco non rispondere se no mi rinchiudono. Intanto non c’entrano l’uno con l’altro ma se faccio il direttore sportivo Fabian non lo vendo mai, a meno che non arrivi lo sceicco con l’aereo carico di danaro.

Zielinski? Mi fa diventare di matto, forse non si è ancora reso conto di quanto sia forte e di quanto sia enorme il suo talento. Il giorno in cui lo capirà staremo parlando di uno dei migliori 5 o 10 centrocampisti d’Europa. L’Empoli ha sempre rappresentato un ponte per il futuro”.

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