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Gli interventi di Francesco Montervino, Francesco Marolda e Fabio Mandarini a Radio Marte

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Francesco Montervino, DS del Taranto
“Nella mia storia a Napoli di incontri con la tifoseria ne abbiamo avuto più di qualcuno ma io ho sempre gradito perché sono stati sempre positivi e vicini. Anche in questo momento mi ha fatto piacere sentire la voce di qualche vecchio tifoso che c’era quando c’ero io. E’ bello sapere che sono lì a sostenere la squadra. Producono effetti? Tante volte sì, il calciatore a volte si chiede davvero cosa vuole il tifoso. Spesso si legge che la gente non è contenta ma poi il tifoso è sempre vicino. A me è successo in tante circostanze di avere un incontro con loro e riuscire a reagire dalla partita successiva.
Comunicato Napoli? Il silenzio a volte fa molto rumore. Peraltro condivido il pensiero della società. Speriamo che tutto ciò sia propedeutico a vittorie che possano arrivare. Speriamo sia il preludio a un cambiamento totale”.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Francesco Marolda, giornalista.
“Il comunicato del Napoli era dovuto, onestamente ne abbiamo vissute troppe per non sapere che poi quello che conta è ciò che succede sul campo. Ci fu la stessa liturgia con Ancelotti e sei giorni dopo Ancelotti fu esonerato. Queste cose servono per dire di andare in campo a fare ciò che bisogna fare. Ma non hanno un peso reale sulle potenziali conseguenze che possono arrivare da qui a qualche giorno. Giustamente il club si è guardato attorno, lo sa Gattuso e lo sa la squadra. Squadra fragile? Lo è ma chi fa quel mestiere deve crescere più in fretta e avere spalle larghe subito. Ci sono mondi che fanno parte del nostro universo ma hanno comportamenti diversi. Se a un certo livello non lo capisci, rischi di soccombere. Incontri con i tifosi? Ne ho visti tanti ma sono stati sempre un indicatore di malessere. Ci sono ovviamente quando le cose non vanno bene, quindi io preferirei sempre non vederli. Tanti anni fa c’erano gli auguri di Natale, era un momento di unità e servirebbe forse in questo momento. I calciatori sanno che la risposta devono darla loro sul campo. Io capisco perché l’ultras va lì e poi con gli stadi vuoti vogliono forse riprendersi quel ruolo che è sempre stato loro. Oggi fare il tifoso organizzato è diventato più complicato.

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Fabio Mandarini, giornalista.
“Nota su Gattuso? Positiva, chiaramente il destino di Gattuso deriva dalle prossime partite e deve cominciare a vincere già da oggi. In un momento di tensione e di incertezza è chiaro che ottenere un’investitura ufficiale – sebbene a tempo – è sicuramente imporantissimo, dà la possibilità di affrontare gli impegni con maggiore tranquillità. Anche il pagamento delle mensilità arretrate è un bel messaggio. Ha teso le mani al tecnico, alla squadra e forse anche a sé stesso. Ritorno al 4-3-3? Scelta un po’ legata alle assenze o alle problematiche di formazione legate alla condizione non ottimale di Osimhen e Mertens, che non hanno il ritmo partita nelle gambe. Gattuso non ha i giocatori che possono consentire lo spartito di gioco dell’ultimo periodo, quindi riadattare la squadra è la strada più semplice. Squadra convinta dei suoi mezzi? Secondo me sì, anche se è un po’ schizofrenica ed è una problematica piuttosto datata. I problemi ci sono stati un po’ con tutti gli allenatori post Sarri. La squadra ha sicuramente delle fragilità di spogliatoio. Quando è andato via Ancelotti lo spogliatoio era stracolmo di crepe, poi ci si ricompattò. La situazione non è più quella di un anno fa ma qualche muso lungo c’è. Sono cose normalissime ma è fondamentale risolverle subito. La mancanza di un personaggio alla Reina o alla Ibrahimovic pesa. Il Napoli ricorda un po’ l’Inter degli ultimi anni, con giocatori di talento ma uno spogliatoio fragile”.

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