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Gli interventi di Marco Bellinazzo, Paolo Bergamo e Walter Novellino a “Il Sogno Nel Cuore”

Marco Bellinazzo a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Senza Champions bisognerà vendere Koulibaly, Fabian, Mertens ed Insigne. La presidenza De Laurentiis a Napoli ha fatto il suo corso”

“La vittoria di ieri del Napoli è stata fondamentale per accorciare la classifica e tornare in piena lotta per la zona Champions. La qualificazione alla prossima edizione della Champions sarà determinante per stabilire gli investimenti futuri della società – queste le parole di Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Da qui al 2024 sarà importantissimo arrivare sempre in Champions League, sia per un discorso economico che politico. L’imprenditoria italiana si è indebolita negli ultimi anni, pertanto sarà importante guadagnare sul campo fondi da reinvestire. L’esempio lampante è il Parma, che con la famiglia Barilla è stato ricostruito dai dilettanti ed è arrivato in Serie A, per poi essere venduto ad una società americana. Ormai il mondo è cambiato, ed in Italia non si ha né la voglia né il coraggio di intraprendere iniziative imprenditoriali nel mondo del calcio e dello sport in generale. Modello da seguire? Non credo che esista un modello di business che possa funzionare in tutte le realtà allo stesso modo. Le strategie possono essere tante, ma in Italia abbiamo l’esempio dell’Atalanta che ha investito molto nel settore giovanile, garantendosi delle vere plusvalenze negli anni. Sicuramente consiglio di investire in infrastrutture come i centri sportivi. Commisso, presidente della Fiorentina, appena è arrivato in Italia ha investito 50 milioni di euro per costruire un centro sportivo all’avanguardia. Napoli appetibile sul mercato? È una piazza appetibile, ma ad un prezzo giusto, visto che non ha proprietà immobili che ne possano aumentare il valore. Credo che il percorso della presidenza De Laurentiis abbia fatto il suo corso, bisogna capire solo quando ci sarà un cambio radicale nella dirigenza partenopea per adeguare il club a tutte le grandi società d’Italia e d’Europa. 120 milioni di riserva di utile? Va apprezzato Adl sia riuscito a mettere da parte una cifra così importante, ma se la metà di questi soldi fossero stati investiti per costruire degli impianti sportivi probabilmente lo sviluppo sarebbe stato maggiore. Anche la costruzione di uno stadio sarebbe stato l’ideale per incrementare gli introiti del club. Questi investimenti andavano fatti prima della crisi economica che ha colpito il calcio durante la pandemia. Ad oggi si è in ritardo, ma non è mai troppo tardi per investire. Che lo faccia De Laurentiis od il prossimo presidente del Napoli. Mancata qualificazione in Champions? Verrebbero meno quei 50 milioni di euro che servirebbero al club per non chiudere i conti in rosso. In tal caso andrebbero rivisti i propri progetti, perché la società è strutturata in maniera tale da aver bisogno di quei soldi due volte ogni triennio. Se la squadra non arriverà tra le prime quattro, anziché abbassare il monte ingaggi di un 10/15% come faranno tutte le altre di Serie A, ci sarebbe bisogno di abbassarlo di almeno il 20%. In questo contesto, non basterà vendere solo Koulibaly e Fabian, ma si dovrà rinunciare a calciatori da ingaggi importanti come Mertens ed Insigne. Caos Barcellona? Bartomeu è stato arrestato oggi in Spagna per il caso Barçagate. In Spagna, l’elezione del presidente di Real Madrid e Barcellona è quasi più importante dell’elezione del sindaco delle stesse città. Questa vicenda ha destabilizzato tutto l’ambiente blaugrana da un anno a questa parte”.

Paolo Bergamo a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Orsato? Era Nicchi a non farlo parlare. Gli arbitri hanno sempre sbagliato, ma non c’è mai stata malafede. Ho arbitrato con Maradona in campo tante volte: che privilegio!”

“Il presidente Trentalange ha dato finalmente la possibilità agli arbitri di parlare con la stampa. A mio avviso, se concederà anche di fare dichiarazioni post-gara, sarà una scelta giusta – queste le parole di Paolo Bergamo, ex arbitro e designatore Aia, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Sono maturi i tempi per far sentire anche la voce degli arbitri, affinché facciano chiarezza sulle loro interpretazioni durante le partite. Dobbiamo fare sempre chiarezza ammettendo eventuali errori. L’Aia si sta evolvendo, ma c’è bisogno che anche i media lo facciano, rendendosi disponibili ad accettare che anche gli arbitri possono sbagliare. Var? Con l’ausilio tecnologico si è ridotto il numero di errori, ma non sono spariti del tutto. Chiamata dalla panchina e possibilità di ascoltare l’audio arbitro-Var? Non metto bocca su questo, perché so che Rosetti sta già studiando queste modifiche nel protocollo a livello europeo. Tra l’ausilio del Var e le dichiarazioni post-gara si potrà dare massima chiarezza sugli episodi. L’unica cosa che mi sento di dire è che l’arbitro al Var non dovrebbe essere uno di quelli che scende anche in campo. Questo può creare un conflitto di interessi. Basterebbe specializzare qualche arbitro a fine carriera, o qualcuno che preferisce stare al monitor piuttosto che in campo. Complotti arbitrali non ce ne sono mai stati, anche se la stampa ha sempre lasciato intendere ciò. La trasparenza imposta dal presidente Trentalange farà sì che le polemiche verranno smontate sul nascere, e parte della stampa non instillerà più dubbi nei tifosi. Dichiarazioni Orsato? È stato molto bravo ed onesto ad ammettere l’errore in Inter-Juventus, sulla mancata espulsione di Pjanic. Andava fatta prima questa dichiarazione, ma con Nicchi come presidente dell’Aia non era possibile parlare, c’era una chiusura totale su questo discorso. Napoli? Ho avuto la fortuna di arbitrare al San Paolo tante volte quando c’era Maradona: è stato un periodo per me indimenticabile, conservo dei bellissimi ricordi. Veder scendere in campo Diego è stato un privilegio per pochi”.

Walter Novellino a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Gattuso ha sbagliato qualcosa, ma ha avuto tante assenze sommate ad una fase difensiva pessima. Il Napoli ha i calciatori per 4231, ma Insigne, Mertens, Fabian e Koulibaly imprescindibili”

 “Ridimensionamento Napoli? La squadra e la società hanno bisogno di uomini come Mertens ed Insigne – queste le parole di Walter Novellino, ex allenatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Si è visto anche ieri, trasformando la squadra che veniva da un periodo non bello. Merito degli azzurri che hanno fatto un’ottima partita, ma il Benevento è stato timido, meno spavaldo del solito. Gattuso? Noi allenatori siamo soggetti ai risultati, e quelli di Rino, ultimamente, non sono stati ottimi. Il presidente, dal canto suo, è stato sempre in silenzio, parlando solo per dare fiducia all’allenatore. Gli infortuni non hanno aiutato Gattuso, così come le prestazioni al di sotto degli standard di alcuni calciatori. È mancato Osimhen, ed anche ora che è rientrato non sta giocando ai suoi livelli. È mancato anche Di Lorenzo e, in generale, tutta la fase difensiva non è stata all’altezza. Ad esempio ieri, Koulibaly, ha fatto un errore da giovane inesperto. Gattuso sta facendo troppo da parafulmine per i suoi calciatori. Nonostante tutto, Rino è stato giudicato troppo, cosa già accaduta anche con Ancelotti. Mertens? Giocatore straordinario, come punta centrale è determinante. Bisogna fare i complimenti anche a Ghoulam, che tra giovedì e ieri ha dimostrato di essere ritornato ai suoi livelli. Quest’anno il calcio, senza pubblico e senza la possibilità di allenarsi bene, è cambiato radicalmente. Senza pubblico sembrano partite di allenamento, ed alcune squadre stanno facendo fatica a giocare con intensità senza il supporto dei tifosi. Però la qualità, alla fine, viene sempre fuori. Basti pensare che l’Inter ha fatto fatica inizialmente, mentre ora sta venendo fuori grazie alle qualità dei suoi uomini chiave. Juventus? Ha cambiato tanto, ha dato il timone in mano a Pirlo alla sua prima esperienza da allenatore e ha tanti giovani. Milan? Squadra sorprendente con giovani importanti. Modulo? Credo che un allenatore debba credere in quello che fa, non si può cambiare spesso sistema di gioco. Io sono nato col 442, convertendomi, poi, al 4231. In questo modulo sono fondamentali i due mediani avanti alla difesa. Credo che il Napoli abbia gli uomini adatti per andare avanti con questo sistema di gioco. A chi non rinuncerei se fossi l’allenatore del Napoli? Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian. Un ricordo di Gattuso quando ero a Perugia? È sempre stato un volenteroso, uno che voleva migliorarsi sempre. Un ragazzo leale che non ti tradirà mai. Mi ricordo che quando giocammo contro il Milan ed io ero alla Sampdoria, gli nascosi la palla su una rimessa laterale e mi disse ‘terrone, passami la palla’”.

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