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Fontana: “Napoli, avanti a fari spenti, con Spalletti si può aprire un ciclo, da amante delle bandiere proverei a tenere sia Fabian che Koulibaly”

Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli, attualmente allenatore, ha rilasciato un’intervista a “NapoliMagazine.Com“: “La delusione la comprendo. Chi tiene ai colori del Napoli, in questo momento, non puo’ non avvertire quest’emozione particolare. Gli azzurri avevano il destino tra le proprie mani ed hanno mancato l’appuntamento, e’ difficile da digerire. A mio avviso c’e’ stata una grande paura di vincere, perche’ non ho mai visto non giocare il Napoli nel modo in cui abbiamo visto contro il Verona. Nell’uno contro uno non c’e’ mai stato quel gioco fluido che ha contraddistinto la squadra nell’ultima stagione. Ci sono stati continui duelli persi a meta’ campo. Cio’ si e’ verificato perche’ c’era una squadra che aveva l’assillo di dover vincere e dall’altra parte c’era una squadra sgombra di pensieri. Non e’ mai facile affrontare formazioni del genere, perche’ giocano in maniera piu’ spensierata e compiono giocate che altrimenti non farebbero. La soluzione Spalletti credo che sia stata la piu’ idonea, perche’ si continuera’ a lavorare su un assetto tattico consolidato, che rientra nelle conoscenze dei giocatori. Con il 4-2-3-1 si andra’ avanti sulla strada tracciata in precedenza. Cambiare, puntando su un altro profilo di allenatore, avrebbe comportato un’organizzazione diversa. Oggi i giocatori hanno delle nozioni per esprimersi al massimo. La mia vera carriera e’ iniziata a 30 anni, quando sono riuscito ad esprimere al meglio tutte le mie qualita’. Insigne non va messo in discussione, chi lo fa si avventura in considerazioni dettate dalla mancata qualificazione in Champions. Insigne e’ nel pieno del suo splendore, cognitivo, mentale e della maturita’. Non mi priverei di Insigne. Nel 4-2-3-1 in attacco si possono fare diverse scelte. Gli attaccanti del Napoli hanno segnato parte della storia recente. Osimhen e’ il piu’ giovane, rappresenta un investimento importante per la societa’, ha dimostrato dopo l’infortunio alla spalla e la positività al covid di poter fornire tantissime soluzioni. Osimhen ha dimostrato grande capacita’ nel palleggio, sa tenere legata la squadra, inizialmente si pensava infatti che potesse essere utile solo negli spazi aperti. Invece sa muoversi anche nello stretto. Osimhen sta al vertice della piramide per tanti motivi. Mertens lo vedo come sottopunta. Da quando e’ stato collocato da Sarri in quella posizione del campo, difficilmente lo immagino altrove. Bene Insigne sulla sinistra, uno tra Zielinski e Mertens come sottopunta, e poi a destra spazio alla coppia forte Politano-Lozano. Qui dovra’ scegliere l’allenatore. Non so che tipo di idea abbia Spalletti sul mercato. Vecino mi e’ sempre piaciuto, sin dai tempi di Empoli. Ha dimostrato di essere un giocatore formidabile, che gli ha permesso di andare all’Inter- Poi ha avuto degli infortuni ed ora si e’ ripreso. In un centrocampo a due, Vecino e’ il classico centrocampista box to box. Ha intelligenza tattica, sa fare la mezz’ala avendo svolto questo ruolo con Sarri. Lo vedrei bene nello scacchiere tattico del Napoli. In difesa farei qualcosa. Hysaj si porta dietro gli ultimi errori, ma ha fatto una stagione importante ed e’ un giocatore affidabile. In una rosa in cui si tende a lavorare con le doppie coppie lo terrei. Bisogna fare delle scelte sui tre centrali di difesa che non hanno impressionato per continuita’. Affiancherei a Koulibaly un giocatore di spessore per fare un salto in avanti, oppure punterei su Rrahmani che e’ un giovane di prospettiva. Mario Rui ha mostrato discontinuita’, non so se perche’ e’ in una fase calante della sua carriera o se perche’ non supportato da stimoli, essendogli stato preferito Hysaj a sinistra. A questi livelli non vedo grandissimi terzini mancini disponibili. Agli investimenti poi bisogna dare la possibilita’ di crescere, com’e’ stato fatto con Osimhen. Andrei pertanto su un profilo giovane da far crescere. Spesso mi sono espresso su Meret e Ospina. Il dualismo non ha giovato tantissimo. Il ruolo del portiere e’ particolare. Quando sai di dover fare la partita perfetta sempre in ogni gara e’ chiaro che puo’ subentrare il braccino corto. Per la psicologia del portiere non e’ il massimo, perche’ sa di essere costantemente sui carboni ardenti e sa che alle spalle c’e’ un collega valido. Terrei uno dei due, tocchera’ a Spalletti scegliere. Affiancherei un portiere di sicura affidabilita’, in grado di giocare in caso di necessita’. La logica mi porta a pensare che la soluzione piu’ giusta sia di puntare su Meret, essendo un giovane di grande prospettiva. In questo momento credo che Spalletti sia la persona giusta per questo tipo di situazione. Ha il carisma e la maturita’ per poter gestire un ambiente come quello di Napoli, bramoso di vittorie e successi. Sarà visto sotto la lente di ingradimento dopo gli ultimi risultati ottenuti dalla squadra. Ha la possibilita’ di ripartire da zero, di incidere dal punto di vista caratteriale e di ottenere risultati. Totti docet, non guarda in faccia a nessuno. Come ovvio che sia, manda in campo chi e’ piu’ in forma dal suo punto di vista. Magari partendo a fari spenti, si potrebbe raggiungere qualcosa di importante. La crisi economica riguarda tutti, di sicuro Koulibaly e Fabian Ruiz non possono essere svenduti. Da amante delle bandiere, terrei entrambi. Non so cosa pensa Spalletti di Demme, se poi arriva Vecino, e tenendo Fabian, si possono fare grandi cose. Con la conferma di Koulibaly il Napoli puo’ restare a grandissimi livelli. Aprire un nuovo ciclo potrebbe essere utile per le menti di tutti. La presenza di Meret, Di Lorenzo e Insigne agli Europei certifica l’ottimo lavoro svolto in questo anno di difficile gestione per chiunque. Hanno meritato sicuramente, a seguito dell’ottimo rendimento avuto nel torneo appena terminato, di far parte del gruppo dei nazionali che parteciperanno al prossimo Europeo. Per la stessa ragione pensavo che Politano rientrasse nelle scelte del nostro CT. È ovvio che la presenza di Bernardeschi desti qualche perplessità, visto il poco utilizzo nel club di appartenenza. Ma probabilmente sono altre le valutazioni fatte da Mancini. Raspadori rappresenta la novità, la spensieratezza, la freschezza, è un atleta che nel finale non solo ha trovato continuità in campo, ma ha dimostrato, nonostante la sua giovane età, scaltrezza e confidenza con il gol. Visto il percorso di avvicinamento a questo europeo, da parte della nostra nazionale, ci auguriamo di assistere non solo a vittorie ma a partite di grandi contenuti dal punto di vista tecnico-tattico”.

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