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Fedele: “Turnover in Europa League? Assolutamente no! Arbitri? Basta con gli alibi”

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Enrico Fedele, dirigente.

“Roma-Napoli? Non so se faremo pieno risultato ma secondo me non usciremo a mani vuote. Napoli e Milan già in fuga? No, presto. Dopo la Roma abbiamo partite non difficili contro Bologna, Salernitana e Verona. Poi però andiamo due volte a Milano e abbiamo Lazio e Atalanta in casa. Bisogna fare tra i 16 e i 18 punti, in maniera tale poi da lottare fino alla fine. Il fatto positivo è che ci possiamo permettere anche qualche scivolone perché abbiamo un tesoretto. Peraltro Milan, Inter e Roma dovranno giocare il ritorno al Maradona.
Domenica potremmo pagare l’errore di Orsato? Lui è stato intempestivo nella fischiata ma quando dice che il calcio di rigore non prevede in vantaggio voleva dire che se c’è interruzione del gioco non c’è vantaggio. Solo che in quel caso si aspetta 5-6 secondi. Lui aveva il fischietto in bocca e ha fischiato subito. Dando il calcio di rigore contro la Juventus ha aiutato la Juve o la Roma? Il gol sarebbe stato annullato perché c’era un tocco di mano involontario che ha cambiato la direzione della palla.
Turnover? Assolutamente no, io farei giocare la stessa squadra di domenica scorsa, abbiamo una partita importantissima! Un tempo con la squadra quasi titolare, con 2-3 sostituzioni. Arbitri? Non cominciamo a tirarci gli alibi. Roma? Ha perso con la Juventus, non può perdere con il Napoli?
Spalletti e l’applauso a Insigne? E’ stato furbo. La sostituzione di Lozano? Intelligente. Difesa a 5? Per forza maggiore c’è stato un revival, la prima cosa è non prendere gol, è stato lungimirante. Ospina? Di lui non mi priverei, perché è una garanza da titolare e potrebbe esserlo anche da riserva.
Calciopoli? Io sono stato anche vittima ma a me non piacciono le accuse sparate a caso, servono le prove. Fino a che non si ha la certezza non si può essere giustizialisti. Fabian Ruiz e Osimhen? Credo che la gente non abbia capito che il modo in cui li chiamo dipende anche dalla postura. Dicevo spesso che Osimhen sembrava Bolt e che doveva fare solo un po’ di muro.
Mertens non può fare la sottopunta nella partita intera, il discorso è diverso quando entra in corsa per spaccare la partita. Il gol al Torino è stato un triplice dai e vai di Mertens, poi c’è stato il colpo di fortuna che non guasta mai”.

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