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EDITORIALE. Serata da incubo per gli azzurri al Maradona, Napoli fuori dalla Coppa Italia a testa bassa

Editoriale post Napoli – Fiorentina di Coppa Italia. Una serata da incubo, quella vissuta ieri dal Napoli, nella partita valida per gli ottavi di Coppa Nazionale, allo Stadio Maradona, ancora una volta violato dagli avversari. La formazione viola reduce dall’umiliante batosta di Torino si è subito riscattata contro i partenopei estromettendoli dalla manifestazione tricolore alla loro prima uscita stagionale. Non accadeva da otto anni. Per di più, la Fiorentina non vinceva, a Fuorigrotta, in Coppa Italia, dal 1988. Da un po’ di tempo a questa parte, purtroppo, lo stadio intitolato a Maradona non sta portando bene agli azzurri che in questa stagione hanno collezionato già ben cinque ko, peraltro le ultime quattro nell’arco di appena qualche mese. Una sorta di maledizione casalinga, ahimè, causata da una sindrome strana che si è abbattuta sui giocatori di Spalletti che, mai come ultimamente, alternano prestazioni molto a brillanti ad altre da dimenticare come quella appena vista al cospetto di una squadra scesa in campo con ben altro ardore e carattere.  Per il Napoli una partita da archiviare in fretta facendo esperienza dai grossolani errori commessi da giocatori certamente non di primo pelo, a cominciare dall’entrata assassina di Lozano, poi la doppia ammonizione di Fabian e quindi  le tante leggerezze difensive fatali per il risultato. Una squadra smarrita e confusa che non avevamo mai visto prima d’ora. Se tracciassimo una pagella dovremmo assegnare la sufficienza soltanto ai due autori dei gol, ultimi a perdere la speranza. Un’altra brutta delusione per la piazza napoletana che vede sfumare uno degli obiettivi possibili della squadra di Spalletti. E’ successo di tutto e di più, sia in positivo che in negativo, ieri al Maradona. Di positivo ci sono le reti, una più bella dell’altra, mentre di negativo annotiamo le tre espulsioni comminate giustamente dall’arbitro  per dei falli che uccidono il gioco del calcio. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso” recita un antico adagio; se il Napoli è arrivato ai supplementari in 9 uomini per tentare un’impresa quasi impossibile deve recitare il mea culpa, mea maxima culpa, visto che si è fatto male da solo. L”esordio dal primo minuto dell’ultimo arrivato Tuanzebe non si è rivelato entusiasmante, il giocatore non è da bocciare ma da rimandare, sperando che in futuro possa far vedere le sue qualità, del resto anche lui si è fatto trascinare nel marasma generale dei compagni non all’altezza dei loro standard abituali. Occorre, perciò, voltare pagina immediatamente pagina per tornare a rivedere quella squadra che, sebbene decimata dalle assenze, aveva incantato allo Stadium di Torino, solo qualche settimana fa. A Bologna, lunedì bisogna vincere a qualsiasi costo per non gettare al vento un’annata che era cominciata alla grande.

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