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Gli interventi di Sandro Cois, Manuel Pasqual e Simone Tiribocchi a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sandro Cois, ex calciatore della Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Il Torino grazie a Juric ha ritrovato lo spirito Toro?
“Credo che l’allenatore abbia dato un’impronta ben precisa, è una squadra molto attenta e grintosa, non ti fa respirare. Gioca un po’ come l’Atalanta, si rivede il vecchio cuore Toro”.
Quanto hanno inciso i problemi societari sulla Sampdoria?
“Un po’ credo abbiano inciso, perché la serenità è importante, avere problemi non è mai bello ma credo che la Sampdoria abbia bisogno di cambiamento anche a livello di giocatori. E’ un po’ limitata da alcune cose, anche se ha grandi giocatori che sono però a fine carriera come Quagliarella, Caputo o Candreva. I campionati sono lunghi, se non hai i giusti ricambi fai fatica”.
Secondo te in Serie A c’è un giocatore che può raccogliere la tua eredità a centrocampo?
“L’unico ruolo che non ho fatto è il portiere, ho giocato sia in difesa che a centrocampo, in attacco giocai con la Fiorentina perché mancano Batistuta e Baiano. E’ difficile fare paragoni con quando giocavo, ma mi rivedo in Veretout della Roma. E’ molto bravo nella riconquista della palla e nell’inserirsi, fa anche gol. Bonaventura tecnicamente è più bravo di me”.
Che cosa è mancato alla tua Fiorentina per non vincere lo Scudetto?
“E’ mancato Batistuta, il suo sostituto che era Edmundo decise di andare al Carnevale e stare via due mesi. In quelle 7 partite facemmo una grandissima fatica a fare gol, lo Scudetto purtroppo sfumò per queste due motivazioni. La principale è stata l’assenza di Bati”.
Quanto può incidere l’assenza di Torreira per Napoli-Fiorentina?
“Grandissima perdita, fa girare la squadra e detta i tempi. Anche nel pressing alto è fondamentale, sarà una grande assenza. Giocherà Amrabat che pur essendo diverso è bravo nella riconquista. Sarà sicuramente una grandissima partita”.
Napoli senza Anguissa per squalifica, quanto perde?
“Perde in fisicità, è un giocatore che ha dimostrato grande tecnica. Spalletti l’ha migliorato soprattutto sull’aspetto tecnico, motivazionale e nell’inserimento. Credo che il Napoli sia organizzato a centrocampo, ha più qualità nei sostituti”.
Chi sono gli uomini del match?
“Secondo me Zielinski del Napoli e Bonaventura della Fiorentina che può fare ancora la differenza. Se non ce la dovesse farcela allora Sottil anche se non partirà dall’inizio”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Manuel Pasqual, ex calciatore della Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Domenica sogno scudetto per il Napoli, chi arriva meglio con la Fiorentina?
“Il Napoli arriva da tre vittorie consecutive, nelle ultime cinque solo una sconfitta. A livello di numeri fatti è la migliore, forse la Roma ha fatto 4 vittorie ed un pareggio. La Fiorentina sta facendo un ottimo campionato, sarà una bella sfida. Entrambi hanno un obiettivo davanti, chi per lo Scudetto chi per l’Europa”.
Un confronto tra Mario Rui e Biraghi
“Mario Rui è più di palleggio rispetto a Biraghi, sono due giocatori che a livello tecnico sono importanti per le due squadre, battono calci d’angolo e punizioni. Non li scopriamo oggi, a livello di caratteristiche mettono tanta qualità dentro la propria squadra. Confronto con me? Ho smesso 4 anni fa, il calcio è cambiato. Le caratteristiche vengono evidenziate dai compagni quando non sei Messi o Ronaldo. Le squadre cambiano i giocatori, Lionel per esempio era un campione indiscusso mentre ora pur essendolo sempre è diverso”.
L’Italia è uscita dal Mondiale, ma ci sono Scalvini e Zanoli che hanno avuto un impatto importante: è una risposta al rinnovamento italiano?
“Diciamo che se gli allenatori hanno deciso di non adattare certi giocatori in alcuni ruoli e li hanno buttati nella mischia, significa che le qualità dei ragazzi ci sono. La voglia di un ragazzo giovane ti porta a far bene, poi nel tempo dovranno migliorarsi e continuare a crescere. Sono giocatori con la freccia verso l’alto, hanno caratteristiche importanti. La Nazionale, dopo tutta la critica per l’uscita dai Mondiali, è mancato che tutti i giocatori siano pienamente padroni del proprio ruolo e che siano internazionali. Se vediamo la nazionale del 2006, quella rosa aveva tante partite in Serie A ed Europa, rispetto ad una che pur avendo vinto l’Europeo non ha fatto il salto di qualità.
Il calcio italiano non è di prima fascia da qualche anno, vanno in molti in Premier sia per questioni economiche che ambizioni personali. Va fatta una ristrutturazione del calcio per fare in modo che i campioni vengano qui. Il mio primo anno in Serie A c’erano formazioni con Inter, Juve, Milan, Lazio e Napoli che erano top club europei. Ora invece se andiamo a vedere le prime 5/6 squadre devi fare un mix di giocatori per essere al top in Europa. La qualità si è abbassata per diversi motivi, sicuramente la Premier per un calciatore è più ambiziosa perché più veloce, dinamico e dove si guadagna di più. C’è sicuramente bisogno di una ristrutturazione così che i giocatori tornino a giocare. Dei top in Europa come Mbappé ed Haaland non verrebbero in nessuna squadra in Italia”.
Abbiamo visto Zanoli che ha fatto un anno di Primavera, poi la Lega Pro. Ha fatto 37 presenze con il Legnago: quanto sono formativi i campionati primavera?
“Secondo me non tanto. Giusto che ci sia un passaggio in un campionato del genere, perché un ragazzo dei vecchi Allievi in prima squadra fa fatica. Il passaggio ci sta, è un percorso di crescita, ma poi i ragazzi hanno bisogno di un salto di qualità mentale. La Primavera è leggermente più appetibile con promozioni e retrocessioni, ma non è la stessa cosa di un campionato di Serie D ad esempio, dove i Presidenti se retrocedi hanno delle perdite e ne risenti anche tu a livello contrattuale”.
Pronostico Napoli-Fiorentina?
“Non sono mai stato capace di azzeccare un pronostico, son convinto che venga fuori uno spettacolo per la gente ed il pubblico, perché sono due squadre che giocano benissimo. Il Napoli oltre a sapere giocare quando ha palla sa sfruttare gli spazi degli avversari”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Simone Tiribocchi, attuale commentatore di Dazn ed calciatore di Atalanta e Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Che gara ti aspetti tra Napoli-Fiorentina?
“Secondo me è la più bella gara del weekend, visto come giocano entrambe. Sarà una grande partita giocata e non difesa, sarà divertente”.
Quale sarà il leitmotiv della gara?
“Sotto certi aspetti sono simili in fase di possesso. In fase di non-possesso il Napoli varia in base all’avversario, la Fiorentina pressa sempre molto forte, arriva spesso senza energie a fine partite perché Italiano vuole pressing a tutto campo sempre”.
Capello dice che le spagnole giocano alle italiane e vincono, noi costruiamo dal basso e perdiamo.
“Se andiamo a vedere l’Atletico Madrid ed il Real forse sì. Il Barcellona è ancora propositivo. Una volta si parlava di catenaccio, ora di contropiede e ripartenza. Dipende dai calciatori che hai, tante squadre partono dal basso perché si vanno a creare superiorità nella fase offensiva. Se hai Osimhen è giusto farlo correre, ha quelle caratteristiche”.
Cabral è arrivato a Firenze dopo aver fatto bene a Basilea, è normale che siano sei mesi di apprendistato. Un tuo parere?
“E’ un giocatore interessante, può fare bene con Italiano ed il suo modo di giocare. Spesso le occasioni se le è create e le ha sbagliate, altre invece non ha capito la partita perché non conosce gli avversari. Può fare bene, ha pagato i tanti gol di Piatek. Ha iniziato a giocare meno, perdi un po’ di autostima. Non è Vlhaovic, ma è un giocatore interessante”.
Quanto è pesante l’assenza di Torreira?
“Dà gli equilibri, corre per due, sa quando pressare alto e quando abbassarsi. Non ha gittate lunghe, ma è di livello europeo. E’ un’assenza pesante”.
Europa, la Roma ha la bestia nera del Bodo/Glimt, l’Atalanta ha pareggiato 1-1.
“L’Atalanta ha fatto una grandissima partita, un primo tempo strepitoso. Un po’ meno sbarazzina rispetto al solito, meritavamo però qualcosa in più anche se alla fine potevano perderla. Il Lipsia è una squadra forte. La Roma ha giocato discretamente fino al vantaggio, poi non ha giocato più. A livello europeo non bisogna mollare un centimetro, perché anche se ci sono squadre inferiori poi ribaltano il risultato. Secondo me non ha fatto una prestazione all’altezza”.
Per quale motivo il Napoli di De Laurentiis è intervenuto sul mercato di gennaio per Petagna che poco si addice alle caratteristiche delle squadre di Gattuso e ora Spalletti?
“Ho apprezzato il professionista, non ha mai detto una cosa fuori posto allenandosi sempre. E’ arrivato come colpo di mercato e si è ritrovato ai margini, con l’arrivo di Osimhen e Mertens che fa ancora la differenza. Ci sono richieste di allenatori, affari di mercato, esigenze da sopperire, è un giocatore diverso rispetto agli attaccanti del Napoli, con Mertens che è forte negli ultimi 20 metri mentre Osimhen anche 50. Lui è strutturato, protegge palla, ha meno possibilità di giocare perché ha sempre avuto il dominio della palla il Napoli, non ha avuto bisogno di lanciare il pallone ma serve un finalizzatore ed il Napoli ne ha di migliori”.
Non viene messo in condizione di farlo?
“E’ un lusso, poi sta nell’allenatore metterlo nella condizione mentale. Le partite le ha fatte, soprattutto in Europa League. Essere il terzo attaccante di una squadra con 40 e oltre partite l’anno è un valore aggiunto. Deve essere bravo Spalletti a tenerli tutti sul pezzo”.
L’Atalanta è arrivata alla fine del ciclo?
“Dipende come finirà l’Europa League. In campionato lotterà per l’Europa League. E’ normale che sia stato un ciclo lungo e bello, si parla già di futuro con Gasperini che ha rinnovato lo scorso anno. Quando raggiungi il massimo e vedi che non riesci a crescere perché è difficile, è possibile che si riparta da un nuovo ciclo”.

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